Caso nomine del Ministero della Cultura, Giuli: “La commissione Film non rispetta le quote rosa. Le cambierò”
Dopo il caso Sangiuliano-Boccia, il neo-ministro alla Cultura Alessandro Giuli, risponde alle opposizioni nel suo primo question time alla Camera. Al centro dell’intervento le ultime nomine fatte dal suo predecessore al Mic, per i componenti della commissione ministeriale per i contributi al cinema. Giuli ha assicurato l’impegno per “un’attenta verifica e revisione” delle nomine, rispetto in particolare all’equilibrio di “genere”.
“Con il decreto ministeriale del 6 settembre è stata disposta la nomina di 15 personalità, e non 18, della commissione di esperti. Occorre evidenziare come l’individuazione sia stata naturalmente ispirata dalla comprovata qualifica professionale nel settore: tra i 15 cito Paolo Mereghetti, tutt’altro identificabile come un cliente del ministro.
Noto tuttavia come gli interroganti non abbiano tenuto a rilevare il mancato rispetto dell’equilibrio di genere. Questo sì che è reale ed è mio intendimento intervenire su questo profilo. Ricordo che il decreto non ha ancora perfezionato il suo iter e quindi è suscettibile di integrazione e verrà senz’altro modificato e arricchito secondo i canoni di autorevolezza che ne hanno ispirato l’origine”.
Lo ha detto il nuovo ministro della Cultura, Alessandro Giuli, rispondendo alla Camera a una interrogazione sulle nomine della Commissione cinema effettuate dal suo predecessore, Gennaro Sangiuliano, subito dopo aver dato le sue dimissioni.
“Non mi sento affatto offeso dall’azione e dalle scelte del mio predecessore, il ministro Sangiuliano”. Lo ha sottolineato poi il neo ministro.
“Io per primo, a poche ore dal mio insediamento, mi sono posto alcuni degli interrogativi che mi state ponendo oggi, traendone conclusioni differenti dalle vostre. Posso anticipare che la Commissione è oggetto di una mia attenta verifica e revisione“, ha aggiunto.