Donazione di organi: Italia al secondo posto tra i Paesi europei


Donazione di organi: l’Italia è al 2° posto tra i grandi Paesi europei. Siamo dietro alla Spagna, ma davanti a Francia, Regno Unito e Germania

Il report del Centro Nazionale Trapianti scatta una fotografia positiva per il 2021: quasi il 90% delle staminali viene prelevato dal sangue periferico dei donatori

Nel 2023 l’Italia è salita al secondo posto tra i principali Paesi europei per quanto riguarda la donazione degli organi: il tasso raggiunto è stato infatti di 28,2 donatori ogni milione di abitanti, dietro alla Spagna (leader mondiale con 48,9), ma davanti a Francia (26,3), Regno Unito (21,3) e Germania (11,4). A confermare il risultato è l’ultimo Report analitico dell’attività annuale della Rete nazionale trapianti, pubblicato nei giorni scorsi dal Centro nazionale trapianti (CNT).

Il documento, che contiene oltre 200 pagine di analisigrafici e tabelle, scatta una fotografia estremamente dettagliata dell’attività effettuata sia per gli organi solidi, sia per tessuti, cellule staminali emopoietiche, gameti e microbiota intestinale. In base ai dati, che approfondiscono quelli preliminari dello scorso gennaio, il 2023 si conferma come l’anno migliore di sempre per donatori segnalati (3.092, +16,2% sul 2022)donatori utilizzati (1.667, +14,2%) e trapianti effettuati (4.466, +15,2%). Di questi, 198 sono stati realizzati attraverso programmi di urgenza nazionale, mentre 197 hanno riguardato pazienti pediatrici. Particolarmente numerosi i trapianti da donatore a cuore fermo: sono stati 444, il doppio dell’anno precedente. La crescita complessiva dell’attività̀ si è tradotta in un leggero calo del numero di pazienti in attesa di ricevere un organo: al 31 dicembre 2023 erano 7.941, di cui il 76% aspettava un rene, contro gli 8.112 a fine 2022.

Tra i centri trapianto, è stata la Città della salute e della scienza di Torino a realizzarne il maggior numero (457), confermandosi al primo posto per quanto riguarda l’attività su rene fegato. Segue l’Azienda ospedaliera universitaria di Padova (435), leader nazionale nei trapianti di polmone e pancreas, mentre al terzo posto c’è il Policlinico Sant’Orsola di Bologna (322). Spicca tra i centri meridionali il risultato del Policlinico di Bari, primo nel Paese per numero di trapianti di cuore. Per quanto riguarda invece l’attività di prelievo degli organi, sono stati 221 gli ospedali nei quali è stata realizzata una donazione nel 2023: quelli più attivi sono stati l’Ospedale Civile Maggiore di Verona (55 donazioni), l’Ospedale Bellaria di Bologna (46) e il Policlinico Careggi di Firenze (46).

Il Report conferma anche la crescita dell’attività di donazione (15.327, +24,4%) e trapianto (24.944, +15,2%) di tessuti, in particolare cornee e osso, così come per quanto riguarda le donazioni di cellule staminali emopoietiche. Nel 2023, infatti, i donatori sono cresciuti del 21% rispetto all’anno precedente, con una percentuale maggiore di soggetti di sesso maschile (65,2%): nell’89% dei casi, la donazione è avvenuta attraverso il sangue periferico.

Il documento, infine, analizza anche i trend dell’attività di donazione di cellule riproduttive, l’attività ispettiva del Centro nazionale trapianti sul territorio, i controlli di qualità nei laboratori di immunologia dei trapianti e i dati della gestione del rischio clinico e delle reazioni e degli eventi avversi registrati nel Sistema informativo trapianti. Quest’anno è poi presente anche un focus sui trapianti sperimentali di microbiota intestinale, un programma che al 31 dicembre 2023 ha visto la realizzazione di 214 interventi in 10 centri autorizzati in tutta Italia.