Oncologia: focus su Next Generation Sequencing per la profilazione genetica tramite biopsia


Studio ha messo in evidenza l’urgenza di rendere accessibili i test Next Generation Sequencing per la profilazione genetica tramite biopsia (solida e liquida)

Biopsia liquida, tumori

Si è tenuto di recente l’evento conclusivo della Consensus on NGS/LBx in Oncology, progetto al quale hanno preso parte i massimi esperti nell’ambito dell’oncologia di precisione. L’analisi del gruppo di lavoro ha messo in evidenza l’urgenza di rendere accessibili i test Next Generation Sequencing per la profilazione genetica tramite biopsia (solida e liquida) necessari all’individuazione delle terapie oncologiche più appropriate, sia con l’utilizzo di farmaci già disponibili in Italia sia in sperimentazione clinica, con focus particolare sul breast cancer.

Investimenti in test genetici, screening e medicina di precisione, oltre che allocazione delle risorse appropriate per le terapie avanzate per contrastare il tumore, è quanto chiedono i clinici alle Istituzioni per combattere efficacemente la battaglia contro il cancro al seno, una malattia che colpisce in Italia una donna su 8.

Sono 7.800 le donne che si ammalano ogni anno, pazienti che potrebbero beneficiare della biopsia liquida, un esame che può individuare alcune mutazioni – alcune delle quali presenti dopo i trattamenti di prima linea – e dare la possibilità di prescrivere trattamenti mirati. Per questo motivo è fondamentale garantire al più presto la rimborsabilità sia dei test da svolgere sul campione di sangue sia delle terapie innovative.

«L’oncologia si sta spostando da un modello organo oriented a un modello mutazionale, perciò è determinante in campo oncologico dare priorità ad alcuni bersagli terapeutici sulla base delle evidenze scientifiche che derivano dal sequenziamento genomico dei tumori.

Secondo le ultime linee guida europee dell’ESMO – European Society for Medical Oncology – la decisione sul trattamento di seconda linea richiede una valutazione di biologia molecolare” spiega il neo-eletto Presidente Prof. Giuseppe Curigliano, Direttore della Divisione Sviluppo di nuovi farmaci all’Istituto Europeo di Oncologia, professore ordinario di Oncologia Medica all’Università di Milano, Consigliere AIOM, l’Associazione Italiana di Oncologia Medica.

“I test molecolari sono una moderna tecnologia che consente di sequenziare un cluster di geni che permettono di stratificare meglio il rischio delle donne con tumore mammario endocrino responsivo Her-2 negativo e capire se debbano essere sottoposte o meno a chemioterapia. Dobbiamo pensare prima di tutto che il test genomico può evitare una chemioterapia, il che si traduce in un enorme vantaggio per la paziente, oltre che in un grande risparmio per il SSN.”

“La tecnologia NGS/LBx assume un ruolo sempre più fondamentale nella gestione integrata dei processi di cura dei pazienti oncologici, in quanto permette una precisa identificazione dei fattori predittivi di risposta alle terapie personalizzate e all’immunoterapia” – precisa il Prof. Umberto Malapelle – Dipartimento di Sanità Pubblica, Università degli Studi di Napoli Federico II.

“In particolare, la biopsia liquida presenta 3 elementi chiave: la minima invasività (si tratta di un normale prelievo di sangue), la ripetibilità (data dalla minima invasività) nelle fasi di passaggio da una linea di trattamento all’altra e la visione dinamica delle evoluzioni delle varianti della malattia. Occorre una infrastruttura culturale che consenta di cogliere questi elementi e di sfruttare al massimo le opportunità che rappresentano, oltre che una presa in carico da parte del SSN che ne garantisca l’accessibilità su tutto il territorio nazionale”.

“Il Ministero della Salute – rappresentato dal Prof. Francesco Saverio Mennini, Capo Dipartimento Programmazione, dispositivi medici, farmaco e politiche in favore del SSN, Ministero della Salute –

Al termine dell’incontro, AGENAS, rappresentata dalla Dr.ssa Manuela Tamburo De Bella, il Prof. Carmine Pinto, e il Prof. Umberto Malapelle, insieme ai rappresentanti dell’industria di ricerca che hanno sostenuto il progetto (Astrazeneca, Menarini Stemline e Guardant Health) hanno dato vita alla sessione conclusiva, rimarcando la necessità di rendere disponibili e rimborsabili i test di nuova generazione in funzione degli enormi vantaggi che comportano nella gestione di situazioni di malattia già di per sé estremamente complesse.

Hanno evidenziato inoltre come elementi prioritari, l’omogeneità di accesso ai test per tutte le persone che ne hanno bisogno e la possibilità di avvalersi dell’esperienza e della competenza dei laboratori specializzati nel settore della patologia molecolare e della profilazione genomica.

Sarà inoltre fondamentale ed indispensabile tenere aggiornati i LEA, affinché le innovazioni in campo diagnostico e le terapie innovative per l’oncologia di precisione possano viaggiare alla stessa velocità degli aggiornamenti normativi e garantire un rapido accesso alle soluzioni terapeutiche avanzate più efficaci.

Nel contesto dell’evento, è stata avanzata una richiesta di ampiamento di copertura finanziaria del Fondo istituito con la legge 30 dicembre 2020, nonché l’estensione della accessibilità per la realizzazione dei test genomici nell’ambito del tumore della mammella non solo alle pazienti con carcinoma mammario ormonoresponsivo in stadio precoce, ma anche alle pazienti metastatiche che entrano in seconda e terza linea di trattamento.

Tale richiesta potrebbe sostanziarsi in una mozione a firma delle On. Annarita Patriarca, XII Commissione Affari Sociali e Sanità, Camera dei Deputati e Ylenja Lucaselli, V Commissione Bilancio, Tesoro e Programmazione, Camera dei Deputati.

L’evento è stato organizzato da Ladies First con il contributo non condizionante di AstraZeneca, Menarini Stemline e Guardant Health.

Razionale e obiettivi
Per sequenziamento genetico di nuova generazione (Next generation sequencing, NGS) si intende l’insieme delle tecnologie di sequenziamento degli acidi nucleici che hanno in comune la capacità di sequenziare, in parallelo, milioni di frammenti di DNA. Queste tecnologie hanno segnato una svolta rivoluzionaria nella possibilità di caratterizzare genomi di grandi dimensioni rispetto al metodo di sequenziamento del DNA di prima generazione (sequenziamento Sanger), grazie alla potenzialità di produrre, in un’unica seduta di analisi, una quantità di informazioni genetiche milioni di volte più grande. In oncologia, grazie alla tecnologia NGS, si possono individuare specifiche alterazioni genomiche nella neoplasia di ogni singolo paziente dando la possibilità di trovare la terapia oncologica più appropriata con farmaci già disponibili in Italia o in sperimentazione clinica.

La cosiddetta “biopsia liquida” (LBx) si riferisce alla possibilità di identificare biomarcatori nei liquidi biologici di pazienti oncologici. Le tecnologie utilizzate attualmente nella pratica clinica prevedono il sequenziamento del DNA tumorale circolante (ctDNA) che può essere isolato dal sangue periferico. L’incremento dei biomarcatori che devono essere analizzati nella pratica clinica e nella ricerca clinica, ha determinato una progressiva evoluzione delle tecnologie utilizzate dai laboratori per l’analisi del ctDNA, con il passaggio da tecnologie in grado di analizzare singole mutazioni all’utilizzo dell’NGS.

La Manovra Finanziaria 2024 ha rifinanziato il Fondo per i test di Next Generation Sequencing (#NGS) per i pazienti oncologici, con uno stanziamento di 1 milione di euro. Nonostante l’utilizzo della tecnologia NGS sia prioritario in alcuni tumori (polmone, colangiocarcinoma, mammella, ovaio, prostata, tiroide), il nomenclatore/tariffario LEA 2017, nel quale non erano comunque previste codifiche per test NGS oncologici, deve ancora essere recepito dalle Regioni (che hanno tempo fino luglio/dicembre2024). Il nomenclatore 2023, nel quale dovrebbero essere inseriti gli NGS, entrerà in vigore auspicabilmente nel 2025.

Ladies First ha avviato la I^ Consensus on NGS&LBx in Oncology, affinché clinici, Società scientifiche, stakeholder istituzionali e rappresentanti dei pazienti possano contribuire allo sviluppo di di proposte alle Istituzioni al fine di rendere questi test innovativi più rapidamente accessibili.