Pausa a metà anno e meno vacanze estive: la nuova proposta per la scuola


Scuola, uno stop a metà anno, intorno a Carnevale, e una pausa più corta nei mesi estivi: è la richiesta di modificare il calendario della Regione Emilia-Romagna che parte da alcune associazioni

palmi collaboratore scolastico

Una prima campanella “tardiva” che risponde alle esigenze del turismo e, dopo le vacanze di Natale, un calendario senza pause fino alla Pasqua, quest’anno il 20 aprile. E poi lo stop a inizio giugno 2025, con una interruzione estiva di ben 14 settimane che mette in crisi gli studenti con più difficoltà e costa carissimo alle famiglie. Per cambiare questo calendario scolastico, in vigore in Emilia-Romagna da alcuni anni, nasce da Bologna un appello firmato per ora da 22 associazioni, con una petizione appena partita su chance.org che punta intanto a raccogliere 1.000 firme entro domenica (una analoga iniziativa nazionale ha già raggiunto 65.000 firme). L’obiettivo, una volta coinvolti ancora più soggetti e cittadini, è recapitare la lettera in Regione per spingere la prossima amministrazione di viale Aldo Moro ad avverare una riflessione sul calendario scolastico, approfittando anche della campagna elettorale in corso.

“UNA RICHIESTA CHE PARTE DAI BISOGNI DEI RAGAZZI”

La campagna, spiega Vera Martinelli di Cinnica alla conferenza stampa tenuta oggi per presentare la lettera, “nasce dalla spinta di in gruppo di insegnanti delle Longhena con cui ci siamo trovati questa estate. Le proposte che abbiamo scritto nella lettera nascono unicamente dalle esigenze degli attori principali della scuola, cioè i ragazzi che le frequentano”. Sono “12 anni che la Regione ha questa delibera, con un calendario bloccato. La nostra è una delle poche del nord che non prevede una pausa per Carnevale“, osserva Cristiana Costantini delle Longhena. “Ovviamente- aggiunge- non pretendiamo di cambiare i 200 giorni del calendario scolastico, ma chiediamo solo di renderlo più sostenibile distribuendo i periodi in maniera differente”.

La lettera cita anche i problemi di abbandono scolastico che sarebbero aggravati dal “sovraccarico lavorativo” dovuto al calendario. Con un calendario ininterrotto tra i due quadrimestri, afferma Cristian Traca’, insegnante del Crescenzi Pacinotti, “tanti studenti fragili che fanno i pendolari svegliandosi alle sei del mattino rischiamo di perderli, perché arrivano a marzo sfiniti“. Il ‘supporto’ politico, a sinistra, è assicurato: hanno sposato la battaglia anche i consiglieri comunali Meri De Martino (Pd) e Siid Negash (lista Lepore), mentre alla conferenza stampa sono presenti la stessa segretaria provinciale dem Federica Mazzoni e l’assessore comunale alla Scuola Daniele Ara, oltre a Marina D’Altri di Coalizione civica.

L’ASSESSORE ARA: “GIUSTA BATTAGLIA”

“Questa- afferma Ara- è una battaglia da fare perché la durata dell’estate non è più sostenibile, coi comuni lasciati da soli a gestirla. Stiamo ragionando col nostro candidato de Pascale e ottenere due settimane in meno di pausa estiva non credo sia impossibile. Anche dalla Romagna arrivano segnali positivi, ma esiste anche un tema sindacale da affrontare”. È “una questione importante- aggiunge Mazzoni- perché va toccare anche la qualità dell’apprendimento e le opportunità che diamo”.