Il film “Il teorema di Margherita” da oggi su RaiPlay: ecco la trama


“Il teorema di Margherita”, scritto e diretto da Anna Novion, con Ella Rumpf, Clotilde Courau, Jean-Pierre Darroussin, Julien Frison e Sonia Bonny su RaiPlay: la trama

il teorema di margherita

Dopo esser stato presentato al Festival di Cannes 2023 e premiato ai César Awards 2024, il film della regista francese Anna Novion, uscito nelle sale italiane a fine marzo, sarà disponibile dal 14 settembre su RaiPlay.

“Il teorema di Margherita”, scritto e diretto da Anna Novion, con Ella Rumpf, Clotilde Courau, Jean-Pierre Darroussin, Julien Frison e Sonia Bonny, segna il felice ritorno alla regia della regista francese, dopo un periodo di assenza dalle scene. Il film è stato presentato al Festival di Cannes 2023 nella sezione “Un Certain Regard” e premiato ai César Awards 2024 – i più prestigiosi riconoscimenti dell’industria cinematografica francese – come Migliore rivelazione femminile alla protagonista Ella Rumpf.

Margherita, interpretata da Ella Rumpf, ha 25 anni ed è una brillante studentessa di matematica presso la Scuola Normale Superiore. Il suo futuro sembra essere già pianificato. È l’unica donna del suo corso, sta per terminare la tesi che dovrà esporre davanti ad una schiera di ricercatori. Arrivato il grande giorno, un piccolo errore fa crollare tutte le sue certezze. Margherita decide quindi di mollare tutto e ricominciare da capo. Il professor Werner (Jean-Pierre Daroussin), che fino ad allora l’aveva seguita con benevolenza, le impone di collaborare con un altro studente, Lucas (Julien Frison), mentre lei stringe la prima amicizia della sua vita con Noa, che vive per la danza. Dopo anni dedicati solo allo studio, Margherita dovrà imparare a destreggiarsi anche nella vita di relazione per cercare di riscattarsi e arrivare ad affrontare il teorema di Goldbach, considerato irrisolvibile, e forse a scoprire l’amore.

Il teorema di Margherita riesce a condensare tanti temi attuali e fortemente sentiti dalle nuove generazioni.

“Quando inizio un film – ha detto la regista –  cerco di partire sempre da un sentimento, una sensazione che ho provato davvero, che mi intriga e che vorrei esplorare. Quando avevo circa vent’anni mi sono ammalata e sono dovuta restare in casa per sei mesi. Una volta ripresa, sentivo un certo distacco con le persone della mia età, non riuscivo più a condividere con loro quella spensieratezza tipica dei miei coetanei. Ho cercato un modo per esprimere questa disconnessione con il mondo e con gli altri. Ho pensato alle grandi Scuole, queste istituzioni di alta formazione dove gli studenti sono spesso tagliati fuori dal resto del mondo, così che si focalizzino unicamente sui propri studi; in più, il campo della matematica mi sembrava in linea con la mia idea”. Prosegue, poi: “Il mondo della matematica – e di conseguenza quello della Scuola Normale Superiore (o ENS) – è stato poco rappresentato nei film, così come lo è stata ancor di meno un’eroina matematica. Il mio incontro con Ariane Mézard, una delle poche e più grandi matematiche francesi, è stato decisivo. Siamo diventate amiche all’istante, ci siamo come comprese a vicenda, il che è stato molto commovente”.