Senegal, sciolto il Parlamento: al voto il 17 novembre. Nuova crisi politica per il Paese dell’Africa atlantica, ritenuto tra i più stabili dell’area
L’opposizione in Parlamento si era fatta ormai troppo forte, niente maggioranza utile a governare: sarebbe questa la ragione che ha spinto il presidente del Senegal, Bassirou Diomaye Faye, a sciogliere le Camere e convocare elezioni legislative anticipate per il prossimo 17 novembre.
Nuova crisi politica quindi per il Paese dell’Africa atlantica, ritenuto tra i più stabili dell’area. Dopo mesi di tensioni – accompagnate da manifestazioni di piazza – in vista delle presidenziali, Faye è stato eletto al voto dello scorso 24 marzo battendo il candidato scelto dal presidente uscente Maky Sall. Negli ultimi tempi però, Faye, ritenuto da elettori ed analisti espressione delle aspirazioni dei giovani che chiedono più democrazia e lavoro, si è trovato a dover fare i conti con le opposizioni, a partire dai parlamentari legati al suo predecessore. Così, nella serata di ieri, in un discorso televisivo, Faye ha spiegato che l’alleanza tra il suo esecutivo e le opposizioni “si è rivelata un’illusione”.
Come evidenzia la stampa africana, da circa cinque mesi ogni proposta legislativa era ormai sistematicamente bloccata. Tra queste, la finanziaria, oppure la proposta di sopprimere alcuni organismi amministrativi cara al capo dello Stato per abbattere i costi. Da qui la scelta di andare al voto anticipato, assunta da Faye non prima di aver consultato la Corte costituzionale. La Costituzione infatti affida tale prerogativa al presidente al termine del secondo anno di legislatura.
“Una collaborazione franca con la maggioranza parlamentare era un’illusione- ha detto- Queste persone hanno deciso di voltare le spalle alla volontà popolare per promuovere una cultura dello stallo, per ostacolare il progetto sulla base del quale sono stato eletto”.
Secondo il portavoce del partito di Sall Alleanza per la Repubblica, Seydou Gueye, quella del presidente sarebbe “una strategia ridicola e ben calcolata”, quindi ha evidenziato che solo due giorni fa “l’assemblea nazionale votava all’unanimità due proposte giunte dal governo”.