La deplezione del Coenzima Q10 indotta dalle statine può produrre gravi problematiche come miastenie, dolori articolari, fibromialgia
Il Coenzima Q10 è un nutriente vitale che, tra i numerosi benefici, svolge un ruolo chiave nella produzione di energia (ATP). È il più potente antiossidante liposolubile naturalmente presente in tutte le nostre cellule in due forme molecolari: ubichinone e ubichinolo.
Affinché il corpo sia in grado di assimilarlo, deve convertire l’ubiquinone in Ubiquinolo, essendo quest’ultimo la forma attiva di CoQ10. Con l’avanzare dell’età, e in particolare dopo i 21 anni, la produzione e i livelli di Coenzima Q10 iniziano a calare.
Inoltre l’assunzione di farmaci come statine, ma anche lo stress e diverse malattie (insufficienza cardiaca, ipertensione pressione, alcune malattie muscolari o il morbo di Parkinson) sono condizioni in cui la domanda di CoQ10 è elevata… Ma sia la produzione di Coenzima Q10 sia la conversione di ubiquinone in ubiquinolo rallentano.
Sia in condizioni di vita normali sia in sussistenza di queste problematiche, assumere integratori di Ubiquinolo è fondamentale per la longevità e per la qualità della vita.
Le statine sono uno dei farmaci più diffusi, in particolare nei paesi occidentali e rappresentano uno dei trattamenti più ricorrenti per il controllo delle dislipidemie e quindi per la riduzione del rischio cardiovascolare e della mortalità ad esse legata.
Alla grande efficacia di queste molecole, si contrappone un lungo elenco di effetti collaterali tra cui:
• reazioni cutanee e di natura allergica;
• problemi gastrointestinali;
• mal di testa;
• disturbi respiratori, renali, epatici, muscolari.
Questi ultimi vengono di solito indicati come miopatia da statine oppure rabdomiolisi. Senza utilizzare termini troppo complicati, si tratta di debolezza muscolare, dolori e crampi. Questi sono indotti da un danno inferto ai muscoli, che vengono distrutti, con conseguenti problemi ai reni. Questo effetto collaterale è in parte dovuto al fatto che l’enzima inibito catalizza anche la produzione di Coenzima Q10.
Infatti, a fronte di un significativo miglioramento del profilo lipidico ematico (riduzione del colesterolo LDL), tra gli effetti collaterali più comuni legati al consumo delle statine sono annoverabili le miopatie o più in generale i cosiddetti SAMS, Sintomi Muscolari Associati con le Statine che possono manifestarsi a livelli crescenti di gravità.
L’insorgenza di questi effetti collaterali è una causa frequente di interruzione del trattamento farmacologico ma ad oggi non sono state ancora del tutto chiarite le ragioni meccanicistiche per cui essi si manifestano. Come noto le statine agiscono da inibitori della via biosintetica del colesterolo, antagonizzando l’enzima HMG-CoA reduttasi e impedendo quindi la conversione del HMG-CoA in acido mevalonico. Vi sono varie indicazioni che l’inibizione di questo pathway impatti negativamente anche sulla biosintesi endogena di altre importanti molecole prenilate che condividono la stessa via, tra cui il Coenzima Q10 (ubichinone). Quest’ultimo è un cofattore ubiquitario nell’organismo con un ruolo fondamentale nel metabolismo energetico mitocondriale e come scavenger radicalico.
BENEFICI DEL Q10
PRESSIONE ARTERIOSA ELEVATA: si dice che il Q10 abbia un effetto di riduzione della pressione arteriosa. In diversi studi è stato effettivamente possibile abbassare la pressione sanguigna dei pazienti assumendo il Q10.
SALUTE DEL CUORE
Il coenzima Q10 migliora la salute del cuore e sembra aiutare i pazienti con insufficienza cardiaca migliorando la funzione del cuore, aumentando la produzione di ATP e limitando il danno ossidativo. La sua integrazione può essere benefica anche per le persone che hanno avuto attacchi di cuore, specie se somministrato entro pochi giorni dall’infarto.
In uno studio su 420 persone con insufficienza cardiaca, il trattamento con coenzima Q10 per due anni ha migliorato i sintomi e ridotto del 43% il rischio di morire per problemi cardiaci. Uno studio di 1 anno ha rilevato che il coenzima Q10 ha ridotto il numero di persone che hanno richiesto il ricovero per peggioramento dell’insufficienza cardiaca.
DIABETE
L’integrazione con coenzima Q10 può aiutare ad aumentare la sensibilità all’insulina, proteggere le cellule beta-pancreatiche e migliorare i livelli glicemici. Un’analisi di 14 studi su un totale di 693 persone in sovrappeso e obese con diabete ha scoperto che il coenzima Q10, a dosi inferiori a 200 mg/die, ha ridotto i livelli glicemici (glicemia a digiuno e HbA1c) e di insulina. Non tutti gli studi sono tuttavia riusciti a ottenere una riduzione dei livelli glicemici, pur ottenendo talvolta risultati positivi nel migliorare la sensibilità all’insulina.
EMICRANIA: il coenzima ha avuto successo anche nella lotta contro l’emicrania. Se assunta in dosi elevate, si ritiene che riduca gli attacchi di emicrania, attenui il dolore e accorci la durata di un attacco influenzando lo sviluppo dell’infiammazione nei vasi sanguigni.
INFERTILITÀ: secondo alcuni studi, il Q10 non solo aumenta le probabilità di gravidanza migliorando la qualità degli ovuli, ma riduce anche il rischio di tossicità della gravidanza. Non solo le donne possono trarre beneficio dall’assunzione di Q10 se desiderano avere un figlio. Ad esempio, negli uomini è stato osservato un miglioramento della motilità degli spermatozoi.
COLESTEROLO: a coloro che soffrono di livelli elevati di colesterolo vengono spesso prescritti farmaci ipocolesterolemizzanti noti come statine. Le statine, come quasi tutti i farmaci, hanno alcuni effetti collaterali. Tuttavia, l’integrazione di Q10 può essere d’aiuto in questo caso. Secondo alcuni studi, il coenzima Q10 riduce questi effetti collaterali. Il motivo: le statine impediscono la formazione del Q10 proprio dell’organismo. Chi integra il Q10 fornisce quindi all’organismo quantità sufficienti di questo coenzima.
PROPRIETÀ ANTIOSSIDANTI E ANTINFIAMMATORIE
Un altro ruolo cruciale del Coenzima Q10 è quello di fungere da antiossidante e proteggere le cellule dal danno ossidativo. Inoltre, protegge le lipoproteine LDL dai fenomeni ossidativi, che sono associati all’insorgenza dell’aterosclerosi (placche nelle arterie). Il Coenzima Q10 può anche aumentare la produzione di antiossidanti chiave come la superossido dismutasi, un enzima in grado di prevenire e combattere lo stress ossidativo.
Secondo una meta-analisi ad ombrello, l’integrazione di Coenzima Q10 riduce significativamente la proteina C-reattiva (marker infiammatorio) e la malondialdeide (marker infiammatorio), mentre aumenta la capacità antiossidante totale del sangue e i livelli dell’enzima superossido dismutasi. Ogni organismo animale sintetizza coenzima Q10 in maniera naturale; tuttavia, la sua produzione tende a diminuire progressivamente con l’età.
CARENZA DI COENZIMA Q10
L’invecchiamento, svariate malattie e carenze nutrizionali possono ridurre la capacità del corpo di produrre Coenzima Q10 o far sì che venga consumato più velocemente di quanto possa essere rimpiazzato. In questi casi, l’integrazione può essere utile o necessaria.
CAUSE DI CARENZA
Sono state individuate alcune possibili cause di carenza di Coenzima Q10:
• deficit primario di CoQ10, a causa di rare malattie genetiche con mutazioni nei geni coinvolti nella via biosintetica del coenzima Q10;
• carenze nutrizionali (es. carenza di vitamina B6);
• aumento delle richieste da parte dei tessuti, a seguito di una malattia;
• patologie mitocondriali;
• malattie come diabete mellito, cancro e insufficienza cardiaca congestizia;
• effetti collaterali dei trattamenti con statine (farmaci per abbassare il colesterolo);
• aumentato stress ossidativo,
• invecchiamento.
La naturale produzione di Coenzima Q10 diminuisce con l’età: per questo, gli anziani sembrano esserne più a rischio di carenza. L’invecchiamento incrementa anche lo stress ossidativo, di conseguenza la quota di radicali liberi nell’organismo tende ad aumentare.
Uno studio tutto italiano, dell’atenei bolognese, pubblicato sul Journal of Hypertension, mostrerebbe effetti benefici derivanti dall’integrazione “cronica” del coenzima sul sistema muscolare in pazienti anziani in terapia con statine.
LO STUDIO
In doppio cieco, randomizzato, controllato con placebo, ancora su piccoli numeri, sviluppato con l’intento di verificare gli effetti dell’integrazione alimentare in cronico con fitosoma CoQ10 sul miglioramento della forza muscolare in pazienti in età con astenia associata a una terapia con statine.
Pertanto i partecipanti sono stati randomizzati a ricevere quotidianamente 2 pillole indistinguibili di placebo o 150 mg di fitosoma di CoQ10, pari a 300 mg/die di fitosoma di CoQ10 equivalenti a 60 mg di CoQ10. Gli effetti indotti sono stati misurati su diversi parametri: astenia e forza della presa (HG), ripetizioni da seduto a in piedi (STS) per un tempo di 1 minuto e nel test dei passi a 2 minuti (2MST) eseguiti al basale e al follow-up di 8 settimane. Tutti i pazienti arruolati hanno completato con successo lo studio.
Dopo le prime 4 settimane, l’integrazione di fitosomi CoQ10 si è associata a un miglioramento più significativo dell’astenia rispetto al placebo (p < 0,05), con sensibili miglioramenti al follow-up di 8 settimane, in termini della stessa astenia (-30,0±20,0%), HG (+29,8±3,6%), nelle ripetizioni STS di 1 minuto (+36,4±3,9%) e nel 2MST (11,1±1,8%) (p <0,05 rispetto al basale e rispetto al placebo).
I dati ottenuti, pertanto, porterebbero a ipotizzare che l’integrazione alimentare cronica con il fitosoma CoQ10 sia in grado di migliorare efficacemente la forza muscolare in pazienti anziani con astenia associata a statine.
DOSI
Per la maggior parte delle malattie e condizioni studiate, sono efficaci 100-300 mg di coenzima Q10 divisi in due dosi giornaliere. Dosi fino a 500 mg sembrano ben tollerate e numerosi studi hanno utilizzato dosi ancora più elevate senza effetti collaterali gravi. Il coenzima Q10 è un composto liposolubile e il suo assorbimento è lento e limitato. Tuttavia, l’assunzione di integratori di coenzima Q10 con il cibo può aiutare il corpo ad assorbirlo fino a tre volte più velocemente rispetto all’assunzione senza cibo.
Fonte: Cicero A, Fogacci F, Giovannini M et al. Effect of coenzyme q10 on muscular strength in elderly patients with statin-associated asthenia: a double-blind, randomized, placebo-controlled clinical trial. Journal of Hypertension, 2023, 41(suppl 3):pe152-e153. DOI: 10.1097/01.hjh.0000940384.99376.68
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