ENI annuncia piani di sviluppo in due aree indonesiane


Eni annuncia che le autorità indonesiane hanno approvato il Piano di Sviluppo (POD) dei campi di Geng North (North Ganal PSC) e Gehem (Rapak PSC)

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Eni annuncia che le autorità indonesiane hanno approvato il Piano di Sviluppo (POD) dei campi di Geng North (North Ganal PSC) e Gehem (Rapak PSC). Lo sviluppo integrato dei due campi creerà un nuovo polo produttivo, denominato Northern Hub, nel bacino del Kutei. Le autorità indonesiane hanno approvato anche il POD dei campi di Gendalo&Gandang (Ganal PSC). Inoltre, Eni ha ottenuto dalle autorità indonesiane un’estensione di 20 anni delle licenze IDD denominate Ganal e Rapak. Eni è quindi in procinto di realizzare una significativa produzione di gas e condensati di circa 2 BCF/d (miliardi di piedi cubi, circa 57 milioni di metri cubi/giorno) di gas e 80.000 barili/giorno di condensati nella regione dell’East Kalimantan, sia per il mercato domestico che internazionale, avvalendosi di sinergie con le strutture esistenti nell’area, come l’impianto GNL di Bontang e l’unità di produzione galleggiante (FPU) di Jangkrik.

Il POD del Northern Hub prevede lo sviluppo dei 5 TCF (migliaia di miliardi di piedi cubi, circa 143 miliardi di metri cubi) di gas e dei 400 milioni di barili di condensati della scoperta di Geng North, annunciata da Eni nell’ottobre 2023, insieme agli 1,6 TCF (circa 45 miliardi di metri cubi) della vicina scoperta di Gehem, attraverso pozzi sottomarini, flowlines e una FPSO di nuova costruzione con una capacità di trattamento di circa 1 BCF/d (circa 29 milioni di metri cubi/giorno) di gas e 80.000 barili di condensati al giorno e una capacità di stoccaggio di 1 milione di barili. Il gas sarà trattato a bordo della FPSO e poi convogliato verso le strutture di ricezione a terra presso il terminale di Santan e la rete di gasdotti dell’East Kalimantan; in parte sarà liquefatto presso l’impianto GNL di Bontang e in parte sarà indirizzato al mercato interno. La produzione di condensati sarà stabilizzata e stoccata a bordo della FPSO, per poi essere esportata tramite navi cisterna.