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Nella serie “Brennero” Matteo Martari fa impazzire le fan

brennero

Matteo Martari nel ruolo di ispettore di polizia nella nuova fiction “Brennero”, che è andata in onda ieri sera, ha fatto di nuovo innamorare le telespettatrici

Aveva fatto innamorare tutte le telespettatrici interpretando il bel dottor Alberto Ferraris nella fiction ‘Cuori’, ma Matteo Martari sembra perfetto anche per il ruolo di ispettore di polizia nella nuova fiction ‘Brennero‘ che è andata in onda ieri sera e che ha già riscosso grande successo tra il pubblico. Ieri lo psico-thriller è stato seguito da 2.814.000 spettatori facendo il 17.22% di share. La serie andrà in onda per altre tre puntate, ogni lunedì alle 21.30 su Rai 1.

“Non ci credevo nemmeno che fosse un prodotto RAI tanto è bello. Finalmente un prodotto crime che veramente tiene col fiato sul collo dall’inizio alla fine. Stile scarno. Non sembra nemmeno italiano”, scrivono sui social. E anche: “Dopo Cuori aspettavamo questo”, “Bellissimo! Complimenti una interpretazione magistrale una fotografia intensa! Complimenti davvero!”.

L’attore veronese, classe 1983, spiega in un’intervista a Repubblica come si regola per la scelta dei ruoli da interpretare: “All’inizio vado di pancia, leggendo qualcosa. In base a ciò che leggo ho bisogno di provare emozioni. Poi se leggo dei credits importanti, la ragione ti porta verso il film. Attenzione, però, se il ruolo non ti appartiene potresti dire di no. È un atto di coraggio”. Ma che cosa pensa di un mestiere che ti fa entrare nelle case degli italiani? “Vivere con consapevolezza questa cosa può essere spaventosa… Del resto portiamo un messaggio, e ci assumiamo una certa responsabilità. Non è il motivo per cui faccio l’attore, però è stimolante essere accettati dal pubblico a casa. Perché magari ti apprezzano, e ti gratifica il fatto di poter raccontare una storia agli spettatori, distraendoli, confortandoli”.

LA TRAMA DELLA SERIE CRIME ‘BRENNERO

Nella fiction Elena Radonicich (Eva Kolfer) e Matteo Martari (Paolo Costa) vestono i panni di una pm di cultura tedesca e di un ispettore di origini italiane alla caccia del ‘mostro di Bolzano’ (Paolo Briguglia), uno spietato assassino seriale che si è macchiato di sei omicidi, vittime di lingua tedesca, colpevoli di aver trattato gli italiani come inferiori. Per Paolo catturare l’assassino è ormai un’ossessione, oltre che una questione personale: inseguendo il killer, tre anni prima, l’ispettore ha perso la gamba e la sua compagna e collega, Giovanna. Mentre la pm cerca di risolvere l’unico caso in cui suo padre ha fallito. Entrambi sembrano inizialmente rappresentare lo stereotipo della propria cultura: austera, fredda e razionale lei; affascinante, spaccone e avventato lui. Ma, superando le reciproche diffidenze e facendo squadra, Eva Kofler e Paolo Costa daranno la caccia allo spietato assassino, tornato a colpire dopo anni, riaprendo le ferite e le tensioni culturali che hanno segnato per decenni la città di Bolzano.

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