Carcinoma polmonare: sì a encorafenib e binimetinib in pazienti con mutazione BRAF V600E


Via libera a encorafenib in combinazione con binimetinib per pazienti adulti con carcinoma polmonare non a piccole cellule avanzato con mutazione di BRAF V600E

Carcinoma polmonare non a piccole cellule metastatico: maggiore sopravvivenza con la triplice terapia in presenza di mutazioni ad alto rischio

Il Comitato per i Medicinali per Uso Umano (Chmp ) si è espresso positivamente raccomandando l’approvazione di encorafenib in combinazione con binimetinib per il trattamento di pazienti adulti con carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) avanzato con mutazione di BRAF V600E.

Il parere positivo sarà ora sottomesso alla Commissione Europea (CE) per l’autorizzazione alla commercializzazione in Europa (AIC) attesa successivamente nel corso dell’anno.

“Il parere positivo del Chmp segna un passo fondamentale nel nostro impegno a fornire un’ulteriore opzione terapeutica mirata ed efficace per i pazienti con NSCLC avanzato con mutazione BRAF V600E, che ad oggi hanno opzioni terapeutiche limitate. – commenta Eric Ducournau, Chief Executive Officer di Pierre Fabre Laboratories – Attendiamo con impazienza la decisione della Commissione Europea per poter mettere a disposizione delle persone colpite da questo tumore encorafenib più binimetinib”.

Decisione supportata dai dati dello studio globale PHAROS
Studio di Fase II condotto in aperto, multicentrico e non randomizzato che ha incluso 98 pazienti provenienti da 56 centri in 5 Paesi. All’analisi primaria (cut off dei dati: 22 settembre 2022), l’endpoint primario dello studio che consisteva nel tasso di risposta oggettiva (ORR) determinato da una revisione radiologica indipendente (IRR), è stato raggiunto.

Lo studio PHAROS ha dimostrato che nei pazienti con NSCLC avanzato con mutazione BRAF V600E, encorafenib più binimetinib hanno fornito un beneficio clinico significativo con un ORR del 75% (IC 95%: 62, 85) nei pazienti naïve al trattamento (n=59), con il 59% di loro che ha mantenuto la risposta per almeno 12 mesi. Per i pazienti che avevano ricevuto una terapia precedente (n=39), l’ORR è stato del 46% (IC 95%: 30, 63), con il 33% che ha mantenuto la risposta per almeno 12 mesi.

La sopravvivenza libera da progressione (PFS) mediana secondo l’IRR non è stata stimabile (NE) per il gruppo naïve al trattamento (IC 95%: 15,7, NE) ed è stata di 9,3 mesi (IC 95%: 6,2, NE) per il gruppo composto da pazienti precedentemente trattati. La sopravvivenza globale mediana (OS) non è stata stimabile per entrambi i sottogruppi.

Gli eventi avversi correlati al trattamento (TRAE) più comuni (≥20%) osservati nello studio PHAROS sono stati nausea (50%), diarrea (43%), affaticamento (32%) e vomito (29%). Gli eventi avversi gravi correlati al trattamento si sono verificati nel 14% dei pazienti; tra questi il più comune è stata la colite (3%).1 È stato riportato un caso di TRAE di grado 5 di emorragia intracranica.

Encorafenib in associazione a binimetinib è attualmente approvato in Europa per il trattamento di pazienti adulti con melanoma non resecabile o metastatico con mutazione BRAF V600.

Encorafenib in associazione a cetuximab è approvato in Europa anche per il trattamento di pazienti adulti con carcinoma del colon-retto metastatico (mCRC) con mutazione BRAF V600E che hanno ricevuto una precedente terapia sistemica.

Il carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) avanzato con mutazione BRAF V600E
Il carcinoma polmonare è la principale causa di morte correlata ai tumori, con quasi 1,8 milioni di decessi in tutto il mondo ogni anno. A livello globale, i tumori del polmone rappresentano il 12,4% di tutti i tumori con oltre 2,2 milioni di nuovi casi ogni anno. Il carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) rappresenta circa l’80% di tutti i tumori polmonari.
Attualmente, si stima che fino al 69% dei pazienti con NSCLC avanzato abbia delle mutazioni in vari geni.

Queste mutazioni possono verificarsi in diversi geni; uno di questi è noto come mutazione dell’omologo B dell’oncogene virale del sarcoma murino v-Raf (BRAF), che causa l’1-5% di tutti i NSCLC.

Le mutazioni di BRAF stimolano la crescita e la proliferazione delle cellule tumorali alterando la via di segnalazione delle MAP chinasi (MAPK). Una delle mutazioni BRAF più comuni è la BRAF V600E che si verifica in circa l’1-2% dei casi di NSCLC.
È stato dimostrato che l’inibizione sia di BRAF sia della proteina chinasi a valle (MEK) nella via MAPK, migliora i tassi di risposta nei pazienti rispetto alla sola inibizione di BRAF.