Galapagos ha sospeso l’arruolamento in uno studio di Fase I/II della sua terapia cellulare CAR-T GLPG5301 per il mieloma multiplo (MM) recidivato o refrattario
La biotech belga Galapagos ha temporaneamente sospeso l’arruolamento in uno studio di Fase I/II della sua terapia cellulare CAR-T GLPG5301 per il mieloma multiplo (MM) recidivato o refrattario. La decisione, annunciata in concomitanza con la pubblicazione dei risultati del secondo trimestre dell’azienda, è stata presa dopo che un paziente dello studio ha sviluppato parkinsonismo e rispecchia eventi simili osservati con altre terapie del settore.
Il termine parkinsonismo è usato per indicare una sindrome caratterizzata da tremore, rigidità muscolare e lentezza dei movimenti. La malattia di Parkinson è il tipo di parkinsonismo più comune, ma ne esistono altre forme più rare che possono essere ricondotte a una causa specifica e ben definita.
GLPG5301 è una terapia cellulare CAR-T diretta contro il BCMA somministrata come singola infusione endovenosa a dose fissa direttamente al punto di cura. Lo studio PAPILIO-1 è stato avviato a dicembre. Ha l’obiettivo di determinare la dose raccomandata di GLPG5301 nella Fase I e di valutare il tasso di risposta globale nella Fase II, valutando inoltre la fattibilità della produzione point-of-care, con pazienti monitorati per 24 mesi.
Jeevan Shetty, responsabile dello sviluppo clinico di Galapagos per l’oncologia, ha dichiarato che la sospensione temporanea è stata decisa per “abbondanza di cautela…[per] co0mprendere pienamente la storia clinica di questo particolare paziente”, rivedendo tutte le componenti delle sue caratteristiche, oltre a richiedere una guida e una consulenza esterna. Ha osservato che il caso riguardava una “presentazione atipica del paziente, diversa da quella presente nella limitata letteratura” sull’argomento.
“Abbiamo intrapreso una serie di passi, ulteriori misure di sicurezza specifiche”, ha detto Shetty, aggiungendo che l’azienda ha già presentato una modifica del protocollo all’Agenzia Europea dei Medicinali a giugno, con l’intenzione di riprendere il reclutamento “a breve”.
L’insorgenza di parkinsonismo nei riceventi di un CAR-T con bersaglio BCMA è già stata segnalata in passato.Carvykti (ciltacabtagene autoleucel) di Johnson & Johnson e Legend Biotech include il parkinsonismo come rischio nella sua avvertenza. Anche la scheda tecnica di Abecma (idecabtagene vicleucel) di Bristol Myers Squibb, anch’esso diretto contro la BCMA, menziona un evento avverso di grado 3, il parkinsonismo, che si è verificato dopo il trattamento in uno studio MM, anche se non c’è un’avvertenza specifica.
Nonostante la battuta d’arresto, Galapagos ha dichiarato di continuare a impegnarsi nel suo programma CAR-T. L’azienda continua a portare avanti i suoi candidati CAR-T diretti verso il CD19, GLPG5101 e GLPG5201, rispettivamente per il linfoma non-Hodgkin (NHL) e la leucemia linfocitica cronica (LLC).L’azienda ha presentato alla Fda una domanda IND per lo studio di fase I/II ATALANTA-1 di GLPG5101 nel NHL recidivato/refrattario. Inoltre, nell’UE è stata presentata una domanda per uno studio di Fase II di GLPG5201 nella LLC recidivata/refrattaria, mentre per il quarto trimestre è previsto un IND per lo studio di Fase I/II EUPLAGIA-1 nella stessa indicazione.
Produzione delle CAR-T nel punto di assistenza e cura
Nonostante i continui progressi delle attuali terapie antitumorali CAR-T, i tempi lunghi, la costosa produzione centralizzata e la logistica complessa continuano a essere fattori limitanti per una capacità su larga scala e un ampio accesso ai pazienti.
Per affrontare le importanti limitazioni degli attuali trattamenti CAR-T, CellPoint (una società Galapagos) ha sviluppato, in collaborazione strategica con Lonza, un nuovo modello di consegna decentralizzato progettato per produrre terapie CAR-T non congelate presso il punto di cura.
Nel 2022 Galapagos è entrata nel campo della ricerca e sviluppo di terapie oncologiche, CAR-T e anticorpi attraverso le acquisizioni di CellPoint e AboundBio. Questi accordi hanno fornito le capacità tecnologiche end-to-end nello sviluppo di terapie CAR-T e offrono il potenziale per un cambiamento paradigmatico nel settore, grazie all’implementazione di un modello di produzione decentralizzato (point-of-care) e di capacità all’avanguardia basate su anticorpi completamente umani per progettare CAR-T e biologici di prossima generazione.
Grazie alla produzione decentralizzata, è possibile evitare la logistica complessa e la crioconservazione delle cellule e ridurre drasticamente il tempo medio ‘da vena a vena’, da mesi per le terapie CAR-T attualmente approvate a 7 giorni con i candidati CAR-T attualmente osservati negli studi clinici di Galapagos.
La piattaforma proprietaria è costituita dal software di gestione e monitoraggio del flusso di lavoro end-to-end xCellit di CellPoint e da Cocoon di Lonza, una piattaforma di produzione automatizzata e funzionalmente chiusa per le terapie cellulari. Il nuovo modello point-of-care è conforme alle linee guida EMA e FDA per le sperimentazioni cliniche.