L’Fda ha approvato l’uso dell’inibitore del complemento Fabhalta (iptacopan) di Novartis per ridurre la proteinuria nei pazienti con nefropatia da IgA primaria
L’Fda ha approvato l’uso dell’inibitore del complemento Fabhalta (iptacopan) di Novartis per ridurre la proteinuria nei pazienti con nefropatia da IgA primaria, segnando il primo successo normativo per un inibitore del complemento in questa indicazione.
La nefropatia da IgA (IgAN)è una malattia renale rara e progressiva in cui il sistema immunitario attacca i reni, provocando spesso urine sanguinolente e schiumose e, infine, insufficienza renale e altre complicazioni. Rappresenta circa il 20% delle glomerulonefriti che colpiscono i bambini e gli adolescenti. Il sintomo iniziale è spesso la presenza di urine di colore scuro
Fabhalta è un bloccante del complemento first in class, già approvato per l’emoglobinuria parossistica notturna, una rara malattia del sangue.
L’approvazione estende l’indicazione di iptacopan ai pazienti con IgAN a rischio di “rapida progressione della malattia”, secondo Novartis. In generale, questo criterio si riferisce a pazienti con un rapporto proteine/creatinina nelle urine di almeno 1,5 g/g.
L’approvazione di Fabhalta per la IgAN è stata concessa nell’ambito del percorso accelerato della Fda, in base al quale Novartis dovrà condurre uno studio di conferma di Fase III per convalidare l’efficacia del farmaco in questa indicazione.
La decisione dell’Fda è stata supportata dai dati dello studio di fase III APPLAUSE-IgAN, uno studio randomizzato, in doppio cieco, a gruppi paralleli e controllato con placebo che ha coinvolto circa 470 pazienti. Ai partecipanti sono state somministrate due volte al giorno dosi orali di iptacopan da 200 mg in aggiunta alle cure di supporto, che consistevano in inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina o bloccanti del recettore dell’angiotensina II.
Novartis ha annunciato nell’ottobre 2023 che iptacopan aveva superato con successo ha autorizzato APPLAUSE-IgAN, ma all’epoca non ha fornito dati specifici. Nell’annuncio di giovedì, l’azienda ha rivelato che Fabhalta ha ridotto la proteinuria del 44% dopo nove mesi di follow-up, mentre i pazienti di confronto con placebo hanno registrato solo una riduzione del 9% della proteinuria. Questo effetto è stato “clinicamente significativo e statisticamente rilevante”, ha dichiarato Novartis, con un valore di p inferiore a 0,0001.
APPLAUSI-IgAN ha inoltre rilevato che Fabhalta è sicuro in questa indicazione, senza nuovi segnali di preoccupazione. Gli effetti avversi più comuni sono stati infezione del tratto respiratorio, disturbi lipidici e dolore addominale. L’etichetta di Fabhalta riporta un boxed warning per le infezioni gravi causate da batteri incapsulati, come Streptococcus pneumoniae e Neisseria meningitidis.
APPLAUSI-IgAN è in corso e continuerà a valutare l’effetto di Fabhalta sul rallentamento del declino della funzione renale nei pazienti, quantificato dalla velocità di filtrazione glomerulare stimata. I risultati di questa analisi, che Novartis prevede di ottenere nel 2025, sosterranno l’approvazione tradizionale di Fabhalta.
Altri prodotti in sviluppo
Oltre a Fabhalta, Novartis sta lavorando su altri due prodotti per la IgAN in fase avanzata: il bloccante orale del recettore dell’endotelina A, atrasentan, e l’anticorpo monoclonale anti-APRIL sottocutaneo, zigakibart.
Atrasentan ha superato lo studio di Fase III ALIGN, ottenendo una riduzione della proteinuria del 36,1% a 36 settimane, rispetto al placebo. Novartis ha presentato una domanda di autorizzazione per il farmaco nel secondo trimestre del 2024, mentre zigakibart è entrato nella Fase III di sviluppo nel luglio 2023.
Nefropatia da IgA
La nefropatia da IgA (chiamata anche malattia di Berger) è una malattia renale caratterizzata da accumulo di un particolare tipo di anticorpi, le immunoglobuline A, nel glomerulo, la porzione di rene in cui avviene la filtrazione del sangue per eliminare le sostanze di rifiuto.
La malattia colpisce circa l’1% della popolazione mondiale e si manifesta in genere nei giovani adulti. L’evoluzione è estremamente variabile: molti pazienti non manifestano sintomi evidenti, ma soltanto la presenza di quantità microscopica di sangue nelle urine (ematuria microscopica), rilevabile attraverso esame delle urine. In altri casi, il sangue è visibile anche a occhio nudo (ematuria macroscopica) ed è spesso associato alla presenza di proteine nelle urine (proteinuria). Nel 20-30% dei casi si manifesta insufficienza renale cronica e nel 5% insufficienza renale acuta.