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Piante officinali: l’Escolzia aiuta a dormire meglio

sonno profondo

L’Escolzia diminuisce il tempo di addormentamento e favorisce il sonno fisiologico in caso di stress, manifesta anche attività ansiolitica

L’Escolzia (Eschscholzia Californica) è un piccolo papavero arancione eletto fiore nazionale dello stato americano della California. Il papavero della California, chiamato in lingua inglese California poppy, viene festeggiato da tutti i californiani ogni anno il 6 di aprile.

Il nome Escolzia risale al 1820, anno in cui il naturalista russo Adelbert von Chamisso visitò San Francisco. Questo studioso fu il primo a descrivere il papavero della California a livello botanico scegliendo di dare alla pianta lo stesso nome dell’amico medico con cui stava condividendo il viaggio: Johann Friedrich Eschscholtz.

Alcune tribù di indigeni utilizzavano i petali ed i semi del Papavero della California (escolzia) in infusi caldi per favorire il sonno dei bambini.

L’intera pianta dell’escolzia rappresentava per gli indigeni un vero e proprio alimento che veniva bollito o cotto a vapore per essere mangiato come contorno di carni arrostite. Si narra che i primi esploratori spagnoli tornati in patria raccontassero di una pianta chiamata “coppa d’oro” che impreziosiva le colline lungo la west coast (costa ovest) della California con i suoi vivaci petali arancioni.

La specie Eschscholzia Californica è una delle 250 tipologie di Papaveracee che cresce spontaneamente nei terreni sassosi e aridi del sud della California e di alcuni stati del sud America, come il Messico. L’escolzia viene impiegata nella produzione di integratori alimentari. La parte della pianta impiegata a questo scopo è proprio il caratteristico fiore arancione.
Importata in Europa all’inizio del 1800, inizialmente, il suo uso era legato esclusivamente a finalità estetiche ed ornamentali. Nel tempo, poi, abbiamo scoperto il suo enorme valore curativo.
Ancora oggi, l’escolzia rimane ampiamente popolare tra i praticanti erboristici come trattamento affidabile per i disturbi del sonno, in particolare la sovreccitazione e l’insonnia, e anche come antispasmodico quando c’è tensione muscolare, irrequietezza e dolore.

La pianta ha anche un’azione antispasmodica e analgesica, dovuta alla presenza della chelidonia, che agisce come spasmolitico soprattutto al livello del sistema gastroenterico; è utile nei crampi notturni (i flavonoidi migliorano anche la circolazione del microcircolo), sindromi dolorose, mal di testa, spasmi colici e biliari, tosse (come calmante) e distonia neurovegetativa.
Pochi generi hanno dato tanto da fare ai botanici quanto l’Eschschlozia, infatti pochi oltre questo sono stati più disparatamente interpretati nei limiti della specie; il suo nome ricorda uno scienziato famoso, lo zoologo estone J. F. Eschscholtz, natu a Tartu nel 1793, e la cui fama è legata alle spedizioni scientifiche russe del comandante Kotzebue.

Possibili indicazioni all’uso dell’escolzia includono:
• insonnia durante periodi di grave stress,
• nevralgia,
• ansia,
• irrequietezza,
• emicrania da stress,
• disturbi intestinali associati a quadri di stress o nervosismo,
• coliche intestinali e biliari,
• mal di denti,
• tensione muscolare e dolore.

Negli integratori alimentari, l’escolzia risulta spesso associata ad altri principi attivi o estratti vegetali con proprietà analoghe, come Passiflora, Withania, Biancospino, Valeriana e Magnesio.

L’escolzia contiene principalmente alcaloidi, oltre a flavonoidi, carotenoidi e flavoniodi. Tra gli alcaloidi dell’escolzia troviamo:
• Glaucina;
• Protopina;
• Criptopina;
• Chelidonina;
• Berberina;
• Escholtzina;
• Sanguinarina.

ESCOLZIA PER DORMIRE
Alcune sostanze presenti nell’escolzia hanno azione sedativa e ipnoinducente agendo come blandi narcotici e riducendo l’attività cardiaca e la pressione sanguigna. Usata per periodi lunghi, l’escolzia può ridurre il tempo necessario per addormentarsi, ridurre i risvegli notturni e migliorare la qualità del sonno.
A questo scopo si assumono le preparazioni a base di escolzia prima di andare a dormire o per riprendere il sonno in caso di risvegli anticipati.
Oltre a utilizzare l’infuso o la tintura madre, in commercio esistono integratori a base di questa pianta anche associati ad altri rimedi, come nel caso dei prodotti a base di escolzia e melatonina. L’escolzia è anche un ansiolitico naturale e, per questo, viene consigliata anche per calmare stati d’ansia, agitazione e nervosismo che possono ostacolare il sonno e il riposo.
Dosi superiori a 100 mg/kg di estratto acquoso di Escolzia sembrano accelerare l’induzione del sonno nei ratti, confermando l’azione sedativa empiricamente apprezzata (1). Nello stesso studio, a dosi più basse, pari a 25 mg/kg, l’escolzia ha prodotto un’azione ansiolitica.

In uno studio su 36 persone con insonnia, l’associazione di estratti di valeriana (128 mg) ed escolzia (320 mg) ha permesso a pazienti di migliorare i loro sintomi del 30% entro un mese dall’inizio del trattamento.
In particolare, i pazienti hanno beneficiato di un’aumentata durata del sonno e della sua efficienza, con un minor numero di risvegli notturni.
Tuttavia, questo studio non aveva un gruppo di controllo. Inoltre, i ricercatori sono stati arruolati dalla società produttrice dell’integratore e questo potrebbe aver influenzato i risultati.
Uno studio clinico in aperto su 60 pazienti (2 bambini, 38 donne, 20 uomini) che soffrivano di disturbi del sonno ha indagato gli effetti di un prodotto a base di escolzia nebulizzata.
Gli adulti hanno ricevuto una dose di 2 grammi di prodotto (2 capsule da 0,50 g a cena e prima di dormire), mentre i bambini hanno ricevuto una dose totale di 0,5 grammi.
Dopo 6 mesi di trattamento, il 43% dei pazienti ha riportato risultati eccellenti, principalmente per la qualità del sonno, il 43% ha riportato buoni risultati e il 14% ha rinunciato allo studio a causa della mancanza di efficacia. Gli Autori hanno concluso che l’escolzia esercita un’azione positiva, efficace e costante sui disturbi del sonno.

DOLORE
Un prodotto contenente 3 grammi di erbe essiccate standardizzate allo 0,8% di alcaloidi isochinolinici (californidina, escoltzina e protopina) è autorizzato dall’agenzia governativa Health Canada e commercializzato come analgesico e lieve sedativo (ipnotico), da utilizzare come analgesico o co-analgesico nella gestione della malattia da dolore cronico.
Questo prodotto è stato testato in uno studio in aperto su pazienti con dolore cronico, sperimentando diversi protocolli di somministrazione e analizzando le autovalutazioni dei soggetti sul dolore e l’insonnia.
Gli Autori hanno concluso che l’estratto standardizzato di papavero della California può essere utilizzato nella gestione del dolore cronico e come lieve ipnotico-sedativo per la gestione del dolore e dell’insonnia (2). Un case report descrive l’esperienza di una paziente con dipendenza da oppiacei (ossicodone) per la gestione del dolore. L’impiego della tintura 1:2 di Eschscholzia (1 cucchiaino ogni 2 ore di veglia) ha aiutato a ridurre il dolore neuropatico cronico e ha interrotto la dipendenza per 1 mese.

CONTROINDICAZIONI
Gli alcaloidi della pianta possiedono proprietà narcotiche più deboli rispetto agli alcaloidi fenantrenici come ad esempio codeina o morfina, pertanto i possibili effetti collaterali sono irrilevanti. L’uso prolungato non provoca fenomeni di assuefazione. Come per tutte le piante con azione sedativa prestare particolare attenzione alla contemporanea assunzione di farmaci con attività sedativo-ipnotica ed antidepressiva per possibile sommazione di effetti.
Per la mancanza di dati, evitare la somministrazione in gravidanza e allattamento. Non somministrare ai lattanti cautela anche in geriatria.

ERBORISTERIA ARCOBALENO suggerisce l’assunzione di SYS ESCOLZIA estratto spagirico SYS (https://www.erboristeriarcobaleno.it/prodotto/sys-escolzia-gocce-50-ml/).
La SYS (Soluzione Idroalcolica Spagirica) si differenzia dalla classica tintura per il contenuto di principi attivi nettamente superiore in quanto il suo rapporto di estrazione minimo è di 1:5, ossia per ogni chilogrammo di pianta vengono utilizzati solo 5 litri di acqua/alcool. La macerazione delle piante avviene con un sistema denominato E.C.I. (Estrazione Circolativa Integrale) che è caratterizzato da temperature costanti mai superiori a 36°C e dalla lavorazione sottovuoto. L’estrattore E.C.I. unisce due fasi importanti della lavorazione spagyrica, la macerazione e la circolazione, in un unico passaggio. La concentrazione di pianta 1:5 che caratterizza tutte le SYS permette di ridurre del 50% il dosaggio normalmente consigliato di una tintura tradizionale.

BIBLIOGRAFIA
1. Effetti comportamentali della pianta tradizionale americana Eschscholzia californica: proprietà sedative e ansiolitiche (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/1680240/)
2. Successful application of Eschscholzia californica to combat opioid addiction (https://restorativemedicine.org/wp-content/uploads/2018/09/Zampieron-article.pdf)
3. Dizionario di Fitoterapia e piante medicinali. E. Campanini – 2016 Ed. Tecniche nuove
4. Farmaci Vegetali. Manuale ragionato di fitoterapia. P. Campagna – 2008 Ed. Minerva medica
5. Interazioni tra erbe, alimenti e farmaci. F. Fiorenzuoli -2013 Ed. Tecniche nuove
6. Medicina tradizionale erboristica. S. Iozzi – 2009 Ed. Tecniche nuove
7. Fitoterapia. Principi di fitoterapia clinica, tradizionale, energetica, moderna. E. Sangiorgi et al. – 2007 Ed. Ambrosiana
8. Brigo B., L’uomo, la fitoterapia, la gemmoterapia, Tecniche Nuove, Milano 2000

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