Tutte le proprietà terapeutiche dell’agnocasto, un elisir per le donne


Conosciuto da secoli nel mondo della fitoterapia, l’agnocasto è ampiamente utilizzato per affrontare i disturbi del ciclo mestruale, grazie alla sua azione riabilitante sugli ormoni

agnocasto

L’agnocasto appartiene alla famiglia delle Verbenacee ed è uno dei componenti caratteristici della boscaglia che occupa l’alveo dei fiumi mediterranei, vegetazione e specie che disboscamento e bonifiche hanno reso sempre più rare. È molto comune però come specie ornamentale. Noto già nell’antichità come anafrodisiaco, da cui la denominazione greca a-gonos (senza prole) che comparve in Dioscoride ma successivamente fu mutata in agnus e privata così del suo significato. Era già citato da Omero come lyos, termine di probabile radice indo-europea che permane in vari dialetti dell’Italia meridionale e della Sicilia (lágano, láganu, lácana, lágomu) con lo stesso significato del latino Vitex: viticcio o virgulto flessibile adatto a legare. È un piccolo albero o arbusto alto fino a 5-6 metri, con foglie palmato-composte a 5-7 foglioline e fiori brevemente peduncolati, riuniti in infiorescenze a glomeruli distribuiti lungo un asse in lunga spiga. Ogni fiore ha un calice provvisto di peli e corolla violetta o più raramente bianca, irregolarmente bilabiata, da cui sporgono gli stami.

Il frutto seccato è noto nella tradizione erboristica da almeno 2000 anni, come risulta dai trattati antichi. Il medico greco Dioscoride, del I secolo d.C., lo suggeriva come rimedio per diminuire la libido; secondo il naturalista romano Plinio il Vecchio esso veniva sparso sui letti delle mogli dei soldati ateniesi, allo scopo di preservarne la fedeltà coniugale quando i soldati andavano lontano in battaglia. Questo frutto, dal sapore pungente, è noto infatti col nome di “pepe falso” o “pepe dei monaci” perché questi ne facevano uso come ipotetico anafrodisiaco per far fede al voto di castità.

La pianta contiene l’alcaloide viticina, diterpeni, flavonoidi (soprattutto casticina), glicosidi iridoidi ed un principio amaro. Il frutto può avere effetti sul sistema endocrino, in particolare nel modulare la produzione di alcuni ormoni ipofisari. Questo può giustificare un suo impiego per la cura di irregolarità del ciclo mestruale, in particolare per ridurre i sintomi premestruali. Data l’attività ormonale della pianta, si raccomanda cautela per il suo impiego.

Nella tradizione erboristica popolare, l’agnocasto veniva impiegato anche per stimolare la lattazione, ma questo effetto ad oggi non è stato ancora dimostrato. Mancano inoltre dati sulla sicurezza dell’uso dell’agnocasto, per cui se ne sconsiglia l’impiego durante l’allattamento e in gravidanza.

Agnocasto è una pianta il cui frutto contiene molti principi attivi che gli conferiscono un’azione simil progestinica ed equilibratrice ormonale. Viene utilizzato per diminuire i disturbi della sindrome premestruale e per quelli mestruali come sedativo per le variazioni emotive date da squilibri ormonali. Modera la tensione nervosa, l’irritabilità, la tensione al seno o la ritenzione idrica, sintomi tipici della SPM. Molti studi infatti ne attestano l’efficacia con una diminuzione di tutti i sintomi associati, sia quelli psicosomatici quali appunto ansia, stress, nervosismo, alterazione del sonno, sia quelli fisici come dolore e gonfiore, mal di testa o astenia e mialgia.

L’agnocasto è risultato efficace anche nel trattamento dei disturbi del ciclo mestruale e nella sua regolarizzazione. Utile inoltre per ridurre i disturbi del climaterio o della menopausa come la tensione e le palpitazioni ma in particolare gli sbalzi d’umore e le vampate di calore. Dell’agnocasto si utilizzano le sommità fiorite e i frutti: questi ultimi, in particolare, sono molto ricchi di principi attivi che conferiscono alla pianta le sue numerose proprietà terapeutiche.

I principali componenti chimici presenti nell’agnocasto sono:

• FLAVONOIDI (casticina, kaempferol, orientina, quercetagetina e isovitexina) con proprietà antinfiammatorie, antiossidanti e antivirali.
• TERPENI (limonene, eucaliptolo, pinene e sabinene, vitex lactam A, clerodadienoli) che conferiscono al frutto dell’agnocasto il suo odore e sapore, ma anche le sue proprietà fitoterapiche.
• GLICOSIDI IRIDOIDI (agnuside, aucubina) ad azione antinfiammatoria.

Alcuni costituenti, probabilmente i diterpeni clerodadienoli, si legano ai recettori D2 della dopamina nell’ipofisi. L’aumentata attività della dopamina si traduce in una riduzione del rilascio di prolattina.

Queste sostanze naturalmente presenti nella pianta conferiscono all’agnocasto una serie di proprietà benefiche, tra le quali:

• Proprietà sedativa: l’agnocasto ha un effetto calmante e può aiutare a ridurre lo stress e l’ansia.
• Proprietà lenitiva: può aiutare a lenire l’infiammazione e il gonfiore.
• Proprietà antispasmodica: può contribuire a ridurre gli spasmi muscolari, inclusi i crampi mestruali.
• Proprietà ormonale: l’agnocasto può aiutare a regolare gli squilibri ormonali, in particolare nelle donne.
• Proprietà riequilibrante dell’attività progestinica: l’agnocasto può aiutare a bilanciare i livelli di progesterone, un ormone importante per la salute riproduttiva delle donne.

IN SINTESI l’agnocasto è efficace nel:

• RIDURRE LA PRODUZIONE DI PROLATTINA: L’agnocasto è noto per la sua capacità di ridurre la produzione di prolattina, un ormone che può interferire con la normale funzione ovarica se presente in eccesso.
• EQUILIBRARE I LIVELLI ORMONALI: L’agnocasto può influenzare i livelli di diversi ormoni, aiutando a creare un equilibrio ormonale più sano.
• FAVORIRE LA PRODUZIONE DI ORMONI DA PARTE DEL CORPO LUTEO: L’agnocasto può favorire la produzione di ormoni da parte del corpo luteo, una struttura temporanea nell’ovaio che produce progesterone dopo l’ovulazione.
• MIGLIORARE L’EQUILIBRIO TRA ESTROGENI E PROGESTERONE: L’agnocasto può aiutare a migliorare l’equilibrio tra estrogeni e progesterone, che è fondamentale per la salute riproduttiva delle donne.
• Questi effetti dell’agnocasto possono portare una serie di benefici per le donne, in particolare quelle che soffrono di disturbi legati al ciclo mestruale.

AGNOCASTO e FERTILITÀ
È noto che livelli troppo alti di prolattina portano all’infertilità. Al contrario, bassi livelli di prolattina assicurano un’ovulazione regolare. Poiché il casto, come già detto, può inibire il rilascio di prolattina e anche regolare il ciclo mestruale, di conseguenza ha effetti positivi sulla fertilità delle donne e può persino aiutare il desiderio di avere figli. Tuttavia, bisogna aggiungere qui che la pianta medicinale non è ancora riconosciuta dal punto di vista medico in questo campo. in Germania l’agnocasto è usato per trattare i disturbi della fase luteinica.

AGNOCASTO e MENOPAUSA
La menopausa è una fase naturale della vita della donna accompagnata da molti cambiamenti ormonali. Molte donne si ritrovano ad affrontare sintomi quali vampate di calore, disturbi del sonno, sbalzi d’umore e secchezza vaginale. L’agnocasto può contribuire a ridurre questi sintomi grazie alla sua azione di supporto dell’equilibrio ormonale. È in grado di stabilizzare il livello di estrogeni e, di conseguenza, ridurre le vampate di calore e la sudorazione notturna con effetti positivi su sonno e umore. L’agnocasto contiene fitoestrogeni, una sostanza naturale che imita l’azione degli estrogeni, ormoni che le ovaie smettono di produrre con la menopausa. (8)

AGNOCASTO e ACNE ORMONALE
Per molte donne l’acne ormonale può essere un problema frustrante che va a intaccare la propria autostima. L’agnocasto può aiutare a ridurre questo tipo di acne, regolando gli ormoni e riducendo l’eccessiva produzione di sebo. Grazie alle sue proprietà antinfiammatorie può alleviare anche il rossore e le infiammazioni legate all’acne. (9)

AGNOCASTO e PCOS
La sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) colpisce circa il 5-10% delle donne in età fertile ed è quindi una delle cause più diffuse di squilibri ormonali. Le caratteristiche più comuni che possono essere fatte risalire a una diagnosi di PCOS sono l’assenza di ovulazione, un elevato livello di androgeni e cisti ovariche.

Esiste però anche tutta una serie di altri possibili sintomi.

Sintomi diffusi sono:

• Mestruazioni irregolari o assenti
• Mestruazioni molto forti
• Infertilità
• Crescita eccessiva di peli sul viso, sul petto o sull’addome (irsutismo)
• Acne grave, a insorgenza tardiva o persistente
• Obesità, aumento di peso o problemi a dimagrire

È stato dimostrato che l’agnocasto aiuta con tutta una gamma di disturbi mestruali e dell’ovulazione correlati alla PCOS. In molti studi l’agnocasto ha portato a un miglioramento dei sintomi della PCOS, riducendo, ad esempio, l’insulinoresistenza e l’aumento di peso spesso correlati alla PCOS, nonché l’infertilità e altri sintomi come l’acne e l’eccessiva crescita di peli (10).

AGNOCASTO e DOLORE AL SENO
La mastalgia ciclica è un dolore al seno premestruale bilaterale e diffuso, che si presenta ciclicamente e colpisce le donne nei loro anni riproduttivi. Un numero limitato di studi clinici controllati e le revisioni di questi studi segnalano un potenziale beneficio dell’agnocasto nel trattare questa condizione. In particolare, i preparati di agnocasto utilizzati per almeno 2 cicli hanno dimostrato di produrre una diminuzione del dolore e una durata più breve del dolore. Secondo una revisione e meta-analisi di 25 studi (di cui 17 RCT), l’agnocasto è efficace nell’alleviare l’intensità del dolore al seno e nel ridurre l’aumento del livello di prolattina sierica nelle pazienti con mastalgia ciclica in età riproduttiva (18-45 anni) con o senza sindromi premestruali (12). Sette studi hanno anche dimostrato che l’agnocasto è un’alternativa non inferiore alle terapie farmaceutiche per la mastalgia ciclica (inclusi agonisti della dopamina, farmaci antinfiammatori non steroidei, inibitori della ricaptazione della serotonina e contraccettivi ormonali) (11).

CONTROINDICAZIONI DELL’AGNOCASTO
Nonostante le numerose proprietà terapeutiche dell’agnocasto, è importante tenere in considerazione alcune controindicazioni legate al suo utilizzo. In generale, l’agnocasto è ben tollerato, ma possono verificarsi effetti indesiderati come disturbi gastrointestinali lievi, mal di testa e eruzioni cutanee.
È importante consultare un medico o un farmacista prima di utilizzare l’agnocasto, soprattutto in presenza di patologie come tumori ormono-dipendenti, malattie epatiche o disturbi della coagulazione. Inoltre, l’agnocasto può interagire con alcuni farmaci, come antipsicotici, contraccettivi orali, ormoni tiroidei e anticoagulanti. Le donne in gravidanza o durante l’allattamento dovrebbero evitare l’uso dell’agnocasto, poiché non sono ancora stati condotti studi sufficienti per valutarne la sicurezza.

DOSAGGI
Si può prendere l’agnocasto (pepe dei monaci) ogni giorno per regolare gli ormoni. Si consiglia anche un uso di supporto, ad esempio dopo l’interruzione della pillola. La durata per cui bisogna assumere l’agnocasto varia in base ai disturbi. Nella maggioranza dei casi, servono 3-6 mesi per regolarizzare il ciclo mestruale con l’assunzione di agnocasto (12).

L’effetto dell’estratto di agnocasto sugli ormoni nelle donne può essere dose-dipendente. Alcuni studi suggeriscono che dosi più basse determinino aumenti di prolattina ed estrogeni e diminuzioni di progesterone, mentre dosi più alte diminuiscono i livelli di prolattina (Roemheld-Hamm 2005).

Le dosi giornaliere di estratto di frutto di agnocasto sono in genere da 20 a 40 mg, sebbene siano stati utilizzati dosaggi fino a 1.800 mg/giorno.

ERBORISTERIA ARCOBALENO suggerisce l’assunzione di Agnocasto estratto spagirico SYS. La SYS (Soluzione Idroalcolica Spagirica) si differenzia dalla classica tintura per il contenuto di principi attivi nettamente superiore in quanto il suo rapporto di estrazione minimo è di 1:5, ossia per ogni chilogrammo di pianta vengono utilizzati solo 5 litri di acqua/alcool. La macerazione delle piante avviene con un sistema denominato E.C.I. (Estrazione Circolativa Integrale) che è caratterizzato da temperature costanti mai superiori a 36°C e dalla lavorazione sottovuoto. L’estrattore E.C.I. unisce due fasi importanti della lavorazione spagyrica, la macerazione e la circolazione, in un unico passaggio. La concentrazione di pianta 1:5 che caratterizza tutte le SYS permette di ridurre del 50% il dosaggio normalmente consigliato di una tintura tradizionale.

Fonte: https://www.terzaluna.com/agnocasto

Bibliografia:
1. Zamani M. , Neghab N., Torabian S. Therapeutic effect of Vitex Agnus Castus in patient with premenstrual syndrome. Acta medica Iranica, 2012; 50(2): 101-106.
2. S. Verkaik, A. M. Kamperman, R. van Westrhenen, P. F. J. Schulte. The treatment of premenstrual syndrome with preparations of Vitex agnus castus: a systematic review and meta-analysis. American journal of Obstetrics & Ginecology. Volume 217, Issue 2, Pages 150–166.
3. Loch EG, Selle H, Boblitz N. Treatment of premenstrual syndrome with a phytopharmaceutical formulationcontaining Vites agnus castrus. J Womens Health Gend Based Med. 2000;9(3):315-20.
4. Berger D, Sc. Efficacy of haffner W, Schrader E, et al Efficacy of Vites agnus castrus L.extract Ze 440 in patients with pre-mestrual syndrome (PMS). Arch Gynecol Obstet. 2000;264(3):150-3
5. Vitex agnus castus: a systematic review of adverse events – Claudia Daniele 1, Joanna Thompson Coon, Max H Pittler, Edzard Ernst
6. The treatment of premenstrual syndrome with preparations of Vitex agnus castus: a systematic review and meta-analysis – Saskia Verkaik, Astrid M Kamperman, Roos van Westrhenen, Peter F J Schulte
7. Wikipedia EN
8. Confronto degli estratti di Vitex agnus-castus con placebo nella riduzione dei sintomi della menopausa: uno studio randomizzato in doppio cieco (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6887765/)
9. Una revisione della fitoterapia dell’Acne vulgaris (https://www.researchgate.net/publication/235948815_A_review_of_phytotherapy_of_Acne_vulgari)
10. Una revisione completa degli studi clinici con la medicina erboristica sulla sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6895349/)
11. Vitex Agnus-Castus per il trattamento della mastalgia ciclica: una revisione sistematica e meta-analisi (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/31464546/)
12. Albero casto (https://www.drugs.com/npp/chaste-tree.html)