Attacco a Beirut, in Libano: salgono a due i comandanti Hezbollah uccisi nel raid. Hamas promette: “Israele pagherà”
Dopo Ibrahim Aqil, leader delle forze di élite di Hezbollah, anche un altro comandante di alto rango del gruppo, è morto durante il bombardamento che ieri Israele ha effettuato su Beirut, in Libano. Secondo il Times of Israel si tratta di Ahmed Wahbi. Per il Partito di Dio, l’uomo, 60 anni, “era il capo dell’unità centrale di addestramento del gruppo terroristico e fino agli inizi del 2024 è stato un comandante di alto livello nella Forza d’élite al-Radwan”. Nel raid di ieri hanno perso la vita 31 persone, tra cui 3 bambini.
ATTACCO CON MISSILI PENETRANTI
Secondo le tv israeliane, a compiere l’attacco di Beirut sono stati aerei da combattimento F-15, che hanno lanciato quattro missili penetranti che hanno raggiunto il secondo piano interrato dell’edificio in cui si stava svolgendo la riunione tra il capo delle forze militari di Hezbollah, Ibrahim Aqil, e un’altra ventina di comandanti del gruppo sciita legato all’Iran.
“Questo crimine commesso dall’occupante è un atto sconsiderato per il quale pagherà un prezzo altissimo, e il sangue del martire, il leader Ibrahim Aqil alimenterà le fiamme che inghiottiranno questa entità artificiale”, ha scritto Hamas in una nota, promettendo vendetta.
ISRAELE CHIUDE LO SPAZIO AEREO PER 24 ORE
Intanto, vista la situazione, in Israele i media nazionali hanno fatto sapere che lo spazio aereo a nord del paese rimarrà chiuso per 24 ore. A spingere verso questa decisione, la necessità di mettere in sicurezza l’aerea e riservare lo spazio all’Aeronautica militare.