Maltempo in Emilia-Romagna: 2500 sfollati, da salvare anche 5000 maiali


Maltempo in Emilia-Romagna: sono in tutto 2.500 gli sfollati, “la gran parte in via precauzionale”, e alcuni già al rientro a casa

bagnacavallo

In questi giorni di maltempo, in Emilia-Romagna, sono in tutto 2.500 gli sfollati, “la gran parte in via precauzionale”, e alcuni già al rientro a casa. Al momento non si registrano infatti più fuoriuscite d’acqua su Senio e Lamone e intanto, le previsioni meteo vedono un deciso miglioramento, con i prossimi tre giorni di tempo sereno. La presidente della Regione, Irene Priolo, in volo in elicottero sulle aree alluvionate, ha potuto vedere la situazione a Lugo e Traversara di Bagnacavallo, nel ravennate, e Idice nel bolognese. Con lei Carlo Dall’Oppio, capo del corpo nazionale dei Vigili del fuoco, Francesco Notaro, comandante regionale, e Rita Nicolini, direttore dell’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile. Poi Priolo ha partecipato al Centro Coordinamento Soccorsi (Ccs) in Prefettura a Ravenna, insieme al prefetto, Castrese De Rosa, dove ha fatto il punto con i sindaci del territorio.

I territori più colpiti sono nel ravennate, con il Lamone che ha rotto a Traversara di Bagnacavallo, e il Senio che ha passato l’argine all’altezza di Cotignola, con l’acqua defluita verso Lugo, che si sta allagando. Per il ponte ferroviario di Boncellino è stato chiesto l’aiuto a Rfi per intervenire per rimuovere il legname: qui è al lavoro il Genio guastatori paracadutisti della Folgore. A Faenza gli allagamenti sono stati in particolare in via Cimatti e via Pellico, e ci sono criticità a Castel Bolognese e in Appennino, con frane e ruscellamenti diffusi. Nel forlivese, il Montone ha causato un grosso sfiancamento dell’argine a valle del capoluogo e qui il cantiere per l’intervento d’urgenza è già attivo. Nel bolognese le criticità sono causate dall’Idice (il cantiere in corso aveva lasciato aperta una “finestra” per consentire un deflusso controllato) e dal Quaderna si spiega.

Ieri risultavano ancora 1.300 interruzioni di energia elettrica, in corso di ripristino. Guardando ai singoli territori, nel forlivese otto Comuni hanno disposto la chiusura delle scuole. A Modigliana ci sono tecnici di Hera al lavoro, autobotti e camion cisterna in azione per gestire la rottura dell’acquedotto. L’obiettivo è mettere in piedi un’infrastruttura provvisoria per garantire l’acqua. I tecnici sono al lavoro anche sulla rete fognaria. Diverse strade provinciali sono chiuse per allagamenti o frane. Passando al ravennate, è partita l’evacuazione di 180 pazienti dall’ospedale di Lugo, mentre a Bagnavallo si sta mettendo in sicurezza un allevamento di suinicirca 5.000 capi dove è arrivata l’acqua. Le strade statali sono tutte percorribili. Sono in corso le attività di svuotamento di strade e case alluvionate.

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Dall’inizio dell’emergenza sono stati impegnati circa 400 volontari dalle altre regioni e circa 250 dai coordinamenti e associazioni emiliano-romagnole. Le colonne mobili regionali (Friuli Venezia Giulia, Toscana, Veneto, Lombardia, Provincia autonoma di Trento) da oggi è ridislocato così: Friuli Venezia Giulia a Forlì, Lombardia a Faenza e Bagnacavallo, Toscana a Lugo, Veneto a Riolo, Brisighella e, a seguire, Unione Faentina e Bagnacavallo; Provincia autonoma di Trento: San Lazzaro di Savena e, a seguire, Bagnacavallo.