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L’UEFA toglie la finale di Champions 2027 a Milano: è polemica

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L’Uefa toglie la finale di Champions 2027 a Milano, ecco il motivo. Scoppia la polemica politica, Lega furiosa: “Sindaco Sala senza credibilità”

L’Uefa ha deciso di togliere a Milano l’organizzazione della finale della Champions League 2027 a causa della vicenda che sta interessando lo stadio di San Siro.

“Poiché il Comune di Milano non può garantire che lo stadio di San Siro e i suoi dintorni non saranno interessati dai lavori di ristrutturazione nel periodo della finale della Champions League del 2027– ha spiegato l’Uefa in una nota- è stato deciso di non assegnare la finale a Milano e di riaprire la procedura di gara per designare una sede idonea, con una decisione prevista per maggio-giugno 2025″.

IN COMUNE OPPOSIZIONI FURIOSE: “MILIONI IN FUMO, SINDACO MANCA DI CREDIBILITA’

Le opposizioni in Comune non la prendono bene. “Il sindaco Sala e l’intera città hanno preso l’ennesimo schiaffo in faccia, con ripercussioni economiche e di immagine pesanti per Milano”, dichiarano il segretario provinciale della Lega Samuele Piscina e l’Europarlamentare Silvia Sardone, che menzionano una rinuncia a “milioni di indotto economico”, con “entrate pubbliche e private mandate in fumo dall’incompetenza di un sindaco incapace di prendere una decisione sullo Stadio, e creando così incertezza e mancanza di credibilità internazionale”.

Per gli esponenti del Carroccio “i mancati introiti pubblici, derivanti, ad esempio, dal trasporto pubblico, si tradurranno in tasse, mentre i soldi persi dai commercianti, dai tassisti, dagli hotel e da tutto il mondo del turismo saranno gettati al vento”.

La motivazione sta nelle mancate garanzie sui lavori di ristrutturazione di San Siro e delle aree limitrofe che per il capogruppo della lega in Consiglio comunale “l’amministrazione avrebbe dovuto garantire. A Milano- dice Verri- si sono disputate negli ultimi 24 anni 2 finali di Champions e solo grazie al centrodestra al governo della città siamo riusciti a portarle a casa.”

Una decisione questa che irrita le opposizioni a Palazzo Marino, soprattutto dopo la protesta per l’assenza di Sala in aula all’indomani dell’incontro con i club e i relativi strascichi, compreso il coinvolgimento del Prefetto. “Avevamo ragione noi, c’era un’impellente necessità di sentire in Consiglio comunale il Sindaco e di condividere con tutte le forze politiche una linea immediata sul futuro dello stadio e dell’area”, tuona il capogruppo di Fratelli d’Italia Riccardo Truppo. “Questo- osserva- è il triste risultato del fatto che, ancora una volta, si sia evitato il confronto”

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