Raid di Israele su tre fronti: Libano, Siria e Yemen. Ritrovato il corpo di Nasrallah: il segretario generale di Hezbollah sarebbe morto soffocato
Missili ancora sul Libano, poi in Siria e ancora in Yemen. Non si arresta l’escalation bellica nell’area medio orientale. Mentre si prepara all’annunciata incursione di terra in Libano, vanno avanti i raid dell’esercito israeliano contro gli Hezbollah nel sud del Paese. Le forze di difesa di Tel Aviv, in un comunicato ufficiale, fanno il bilancio dell’ultima giornata di guerra: sono circa 120 attacchi effettuati di oggi nel sud del Libano, attraverso il lancio di razzi “su larga scala” contro gli “agenti degli Hezbollah”.
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Intanto a Beirut oggi è stato recuperato il corpo di Hassan Nasrallah: il segretario generale di Hezbollah, riporta Channel 12, è stato trovato “intatto, senza ferite”, si ipotizza che sia morto per soffocamento e che “abbia sofferto prima di morire”. La causa della morte potrebbe essere infatti un edema polmonare causato dal violento spostamento d’aria che ha compresso la cassa toracica o l’inalazione dei gas rilasciati dagli esplosivi. Oltre a Nasrallah nei raid sarebbero sono stati uccisi anche altri 20 leader di Hezbollah di diverso grado. Tra sabato e domenica è stato eliminato, secondo l’Idf, un altro alto funzionario di Hezbollah, Nabil Qaouk, in un attacco aereo a Dahiyeh, nella parte sud della capitale libanese Beirut.
Intanto in Libano sono stati previsti per la morte di Nasrallah tre giorni di lutto nazionale, a partire da lunedì: lo ha annunciato l’ufficio del premier Najib Mikati in un comunicato. Mentre i funerali, secondo i media arabi, si terranno domani.
ATTACCHI ANCHE IN SIRIA E IN YEMEN
Fronti aperti anche in Siria contro “milizie irachene filo-iraniane‘ e in Yemen contro gli Houti.
Rispetto al primo fronte, il raid avrebbe colpito Homs, città della Siria occidentale: il sito di notizie Kol Habira, vicino all’opposizione siriana, ha riferito di un attacco dell’Idf ad alcuni siti in cui ci sarebbero diverse vittime e sarebbe stato colpito un veicolo con milizie irachene filo-iraniane.
In Yemen, le forze israeliane hanno effettuato un attacco aereo nella città costiera di Hodeidah: colpiti due porti e l’aeroporto, nel mirino le capacità e le risorse degli Houthi. Secondo il canale al-Mayadeen vicino a Hezbollah, i raid miravano in particolare agli impianti di stoccaggio del petrolio nel porto di Ras Issa e di Hodeidah. Le stesse forze israeliane confermano l’offensiva: “L’IAF ha colpito obiettivi militari appartenenti al regime terroristico Houthi nello Yemen in risposta ai recenti attacchi contro Israele. Tra gli obiettivi c’erano centrali elettriche e un porto marittimo, utilizzati dagli Houthi per trasferire armi iraniane nella regione, oltre a rifornimenti militari e petrolio”, spiega su X un post delle Israel Defence Forces. “Nell’ultimo anno, gli Houthi hanno agito sotto la direzione e il finanziamento dell’Iran e in collaborazione con le milizie irachene, allo scopo di attaccare lo Stato di Israele- motiva l’esercito israeliano- minare la stabilità regionale e interrompere la libertà di navigazione globale”.
LA RISPOSTA DI HEZBOLLAH: MISSILI SU HAIFA E NEL NORD DI ISRAELE
Da ultimo, in serata, l’esercito israeliano comunica che “più di un milione di israeliani stanno correndo a rifugiarsi dopo che Hezbollah ha lanciato missili su Haifa e nel nord di Israele“.
(Nelle foto sopra- da X- i bombardamenti a Hodeidah, in Yemen)