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“Agente sionista”: alla manifestazione filopalestinese cartello contro Liliana Segre

Liliana Segre è nata a Milano il 10 settembre 1930 da Alberto Segre e Lucia Foligno

Sdegno e solidarietà da tutto il mondo politico per Liliana Segre: la senatrice a vita è finita nel mirino dei partecipanti al corteo pro-Palestina di Milano

Un’ondata di indignazione a 360 gradi, da destra e sinistra, per il cartello choc portato dai manifestanti pro-Palestina contro Liliana Segre, senatrice a vita della Repubblica italiana, deportata e sopravvissuta al campo di concentramento di Auschwitz, durante la seconda guerra mondiale.

All’indomani del corteo per la Palestina che si è tenuto a Milano, sabato pomeriggio, non si placano le polemiche. La manifestazione organizzata dai collettivi pro-Palestina, che si tiene con frequenza a Milano e in diverse città italiane, a partire dal 7 ottobre scorso, nell’appuntamento di ieri ha sollevato l’indignazione collettiva. E non per il “minuto di silenzio” dedicato al leader di Hezbollah Hassan Nasrallah, ucciso in Libano in un raid dell’esercito israeliano. Non solo per le parole lanciate dal palco da Gabriele Rubini, noto come chef Rubio, che invitavano a marcare le case di presunti agenti sionisti con la bomboletta spray.

La condanna unanime è per il cartello messo ben in vista dai partecipanti al corteo, in cui appariva la foto della senatrice Segre etichettata come “agente sionista”. Nel manifesto erano riportate anche alcune frasi ricondotte a Segre per smontare l’accusa di genocidio all’indirizzo di Israele, come “La parola genocidio io l’ho vissuta, adesso viene usata per qualsiasi cosa”. Un cartello identico, con l’accusa di essere un agente sionista, è stato portato in corteo anche per il ministro della Difesa, Guido Crosetto.

LA REPLICA DELLA SENATRICE: “AGENTE SIONISTA A 94 ANNI?”

“A 94 anni, io sarei un’agente sionista?”, sarebbe il commento all’accusa della stessa Segre, all’indomani del corteo, riportata dal quotidiano “La Repubblica”. A lei e alla comunità ebraica la solidarietà delle istituzioni e di tutto il mondo politico.
Il ministro Roberto Calderoli: “Ritengo molto grave, preoccupante e inquietante, quanto accaduto ieri pomeriggio a Milano nell’ennesimo corteo teoricamente pacifista pro Palestina e Libano, ma di fatto anti sionista, e a questo punto mi domando se dietro non ci possa essere una regia, forse anche straniera.
Intanto solidarietà piena e totale all’amica senatrice Liliana Segre”. “L’odio è la bandiera che sventola nei
cortei pro Palestina. Liste di proscrizione scrivono i loro manifesti. Inneggiano ai terroristi e violentano la storia di chi ha sofferto veramente”. Così su X la ministra del Turismo, Daniela Santanchè.

La senatrice del Partito democratico, Sandra Zampa: “Esprimo oggi da Marzabotto la mia solidarietà e vicinanza a Liliana Segre, una donna straordinaria per generosità e intelligenza”.

“Liliana Segre è il simbolo della resistenza al nazifascismo: attaccarla è sbagliato e grave perché così si attaccano le fondamenta che hanno dato vita alla nostra democrazia. Chi ha esposto quel cartello va condannato senza se e senza ma”: così Angelo Bonelli, portavoce di Europa Verde e
parlamentare di Alleanza Verdi Sinistra.

“Tutta la mia solidarietà alla senatrice Segre da sempre impegnata nella difesa della memoria”, afferma la
senatrice M5s Sabrina Licheri, Segretaria Commissione Antidiscriminazioni.

Il presidente dei senatori di Fratelli d’Italia, Lucio Malan: “L’esortazione a marchiare le case dove abitano i presunti ‘agenti sionisti’ ci riporta alle pagine più buie delle persecuzioni antiebraiche del secolo scorso. Un fatto particolarmente inquietante perché arriva dopo l’oscena parata con i cartelli che additano all’odio dei fanatici Guido Crosetto, Liliana Segre, Francesco Giubilei e altri”.

“Basta ambiguità: il segretario del Pd Elly Schlein condanni in modo netto ed inequivocabile
l’antisemitismo dell’estrema sinistra”. Lo scrive in una nota il deputato e responsabile organizzazione di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli.

Infine, a Roma sono state previste misure di sicurezza nella zona del ghetto e sugli obiettivi sensibili della comunità ebraica, alla luce della situazione in Medio Oriente, delle recenti manifestazioni dei cortei pro Palestina annunciati a ridosso dell’anniversario del 7 ottobre nella capitale.

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