Ad ottobre la casa di distribuzione Double Line di Torino porterà in sala il film RIVERBERO, diretto dal napoletano Enrico Iannaccone
Ad ottobre la casa di distribuzione Double Line di Torino porterà in sala il film RIVERBERO, diretto dal napoletano Enrico Iannaccone, attraverso una serie di proiezioni evento in alcune delle principali sale d’essai italiane alla presenza dello stesso regista e di altri membri dello staff che saranno a disposizione per dialogare con il pubblico.
RIVERBERO è frutto di una produzione indipendente realizzata da un collettivo di professionisti del cinema e del teatro. Girato in nove giorni con un iPhone 14 Pro e con una troupe ridotta all’osso, il film racconta con un taglio sperimentale l’incontro fortuito di due figure alla deriva che si muovono nei perimetri di una Napoli dalle tinte sfumate.
Enrico Iannaccone (classe 1989) si è imposto all’attenzione della critica con il cortometraggio L’ESECUZIONE, vincitore del David di Donatello nel 2013, per poi esordire nel lungometraggio con la black comedy LA BUONA USCITA, del 2016, che esplora temi come il cinismo e la ricerca della felicità in una società disincantata. Del 2019 è invece il secondo lungometraggio, LA VACANZA, dramma della malattia e della memoria (ma non senza punte di ironia) che segna l’ultima apparizione sul grande schermo della compianta Catherine Spaak.
Artista poliedrico, Enrico Iannaccone è attivo anche in campo musicale con lo pseudonimo di Gianni Banni.
Per la sua terza incursione nel lungometraggio, Iannaccone ha scelto coraggiosamente la via dell’autoproduzione, muovendosi con decisione verso il minimalismo della messa in scena e l’astrazione del racconto. Davanti all’obbiettivo troviamo giovani talenti di formazione prettamente teatrale come Renato De Simone (presto in tv con L’AMICA GENIALE) e Anna Carla Broegg.
Come sottolinea l’autore, “RIVERBERO prova ad incarnare il senso più profondo del sostantivo ‘esperimento’. Il tentativo di declinare in immagini la narrazione dell’indicibile, di ciò che sintassi mai potrebbe avere, attiene allo specifico filmico ed alle sue possibilità molto più che a qualsiasi altro medium.”