Da CagriSema a MariTide: attesa per i nuovi farmaci contro l’obesità


Nel settore dell’obesità, quali sono i possibili futuri concorrenti di semaglutide e tirzepatide? Ecco 5 nuovi candidati farmaci in fase di studio

perdita di peso semaglutide

Nel settore dell’obesità, quali sono i possibili futuri concorrenti di semaglutide e tirzepatide? In questo articolo ne passiamo in rassegna 5 per i quali  nella seconda metà dell’anno si attendono i risultati delle sperimentazioni cliniche.

Entro il 2035 si prevede che sarà obesa un quarto della popolazione mondiale e che nei prossimi cinque anni il mercato delle terapie per l’obesità dovrebbe raggiungere i 131 miliardi di dollari. Al momento il settore è dominato da semaglutide e tirzepatide rispettivamente di Novo Nordisk ed Eli Lilly, ma diversi altri candidati stanno avanzando nella pipeline di altrettante compagnie farmaceutiche.

Anche se l’efficacia delle terapie già disponibili è ampiamente supportata dai risultati degli studi, permangono tuttavia delle esigenze insoddisfatte che potrebbero essere risolte dalle nuove molecole. Secondo l’analista senior di ricerca azionaria biofarmaceutica e biotecnologica Graig Suvannevejh, della finanziaria Mizuho Americas, i farmaci in sviluppo potrebbero avere una maggiore sicurezza e tollerabilità, consentire una maggiore perdita di peso, fornire opzioni orali oppure avere un impatto minore sulla riduzione della massa muscolare.

CagriSema (Novo Nordisk)
Nonostante il successo di semaglutide, l’azienda ha una pipeline ricca di candidati anti-obesità. Tra questi CagriSema, i cui risultati di fase III sono previsti entro l’anno. Il farmaco combina semaglutide con cagrilintide, un analogo dell’amilina a lunga durata d’azione, per favorire la perdita di peso ritardando lo svuotamento gastrico e abbassando i livelli di glucosio nel sangue, con un approccio combinato che potrebbe anche portare a una perdita di peso ancora maggiore.

In base ai dati di fase II su individui in sovrappeso con diabete di tipo 2 pubblicati nel 2022, il farmaco potrebbe portare a una riduzione del peso corporeo del 15,6% in 32 settimane, rispetto al 5,1% ottenuto con il solo semaglutide e all’8,1% con il solo cagrilintide. Il farmaco è in valutazione anche in uno studio di fase III di confronto head-to-head con tirzepatide, che dovrebbe essere completato intorno alla metà del 2025.

MariTide (Amgen)
MariTide è un anticorpo monoclonale bispecifico iniettabile che può simultaneamente inibire il recettore GIP e attivare il recettore GLP-1. I dati di fase I, pubblicati a febbraio, hanno mostrato che il farmaco sperimentale potrebbe ridurre il peso corporeo del 14,5% dopo 85 giorni nei soggetti obesi senza diabete, suggerendo anche possibili effetti più prolungati rispetto ai GLP-1 agonisti in commercio. Nel 2024 dovrebbe essere disponibile un’analisi provvisoria di Fase II.

Come tirzepatide, MariTide modula l’appetito e la secrezione di insulina agendo sui recettori degli ormoni GLP-1 e GIP tuttavia, mentre il primo è agonista di entrambi e ne aumenta l’attività, il candidato di Novo aumenta l’attività del recettore GLP-1 e riduce quella del recettore GIP.

Monlunabant (Novo Nordisk)
Lo scorso anno Novo Nordisk ha acquisito Inversago Pharma per aggiudicarsi il suo principale prodotto in sviluppo, INV-202, ora noto come monlunabant, i cui dati di fase II sono previsti nella seconda metà del 2024.

Monlunabant è un bloccante orale del recettore cannabinoide 1 (CB1) a piccola molecola, in fase di sviluppo per il trattamento dei disturbi metabolici. È specificamente progettato per bloccare preferenzialmente i recettori CB1 nei tessuti periferici come reni, tratto gastrointestinale, fegato, pancreas, tessuti adiposi, muscoli e polmoni. Gli effetti terapeutici del blocco del recettore CB1 periferico in una gamma di malattie cardiometaboliche e fibrotiche sono ben documentati.

Oltre al possibile impiego per la gestione del peso corporeo grazie agli effetti di riduzione dell’appetito, monlunabant è in sviluppo anche per la malattia renale cronica (CKD), nella quale l’iperattività dei recettori CB1 periferici svolge un ruolo chiave. Nei modelli preclinici ha dimostrato che l’inibizione della segnalazione CB1r ha il potenziale per ridurre significativamente la progressiva compromissione della funzionalità renale.

APHD-012 (Aphaia Pharma)
APHD-012 è una formulazione orale di glucosio brevettata, progettata per essere rilasciata in parti distinte dell’intestino tenue per ripristinare i percorsi di segnalazione endogeni di rilevamento dei nutrienti e stimolare il rilascio dell’ampio spettro di ormoni enterici che controllano più funzioni omeostatiche come appetito, fame, sazietà, metabolismo del glucosio e dispendio energetico. Tra questi il peptide 1 simile al glucagone (GLP-1), il peptide tirosina-tirosina (PYY), la glicentina e l’ossintomodulina (OXM).

I primi risultati di fase II su soggetti obesi dovrebbero essere rilasciati nel terzo trimestre del 2024 per il primo braccio e nel quarto trimestre per il secondo braccio dello studio. Le sperimentazioni di fase I hanno mostrato un profilo di sicurezza favorevole che potrebbe incoraggiarne l’uso a lungo termine allo scopo di ripristinare in modo permanente l’equilibrio metabolico e favorire un’efficace gestione cronica del peso.

TERN-601 (Terns Pharmaceuticals)
TERN-601 è un GLP-1 agonista orale a piccole molecole da somministrare una volta al giorno, per il quale si attendono i risultati di fase I entro l’anno. Il candidato è stato progettato sfruttando il modello tridimensionale proprietario QSAR per identificare nuove molecole agoniste del recettore del GLP-1. I ligandi sono stati ulteriormente ottimizzati in base all’attività in vitro, alla stabilità metabolica e ai parametri farmacocinetici.

Terns Pharmaceuticals sta sviluppando parallelamente ulteriori GLP-1 agonisti a piccole molecole della serie TERN-600 e alcuni modulatori del recettore polipeptidico insulinotropico (GIPR) a piccole molecole glucosio-dipendenti della serie TERN-800, che hanno il potenziale per essere combinati con gli agonisti del GLP-1.