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Emorragia subaracnoidea aneurismatica: benefici con nicardipina

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Nicardipina efficace nel prevenire il vasospasmo angiografico dopo emorragia subaracnoidea aneurismatica secondo un nuovo studio

L’uso di impianti a rilascio di nicardipina durante la riparazione chirurgica di aneurisma cerebrale si è dimostrato sicuro ed efficace nel prevenire l’ischemia cerebrale ritardata associata al vasospasmo, portando a esiti migliori rispetto alle sole cure standard, secondo uno studio pubblicato su “JAMA Neurology”.

«Attualmente, la nimodipina sistemica orale è l’unica terapia farmacologica raccomandata dalle linee guida per prevenire l’ischemia cerebrale ritardata associata al vasospasmo, ma la sua efficacia è limitata» scrivono Lars Wessels, del dipartimento di neurochirurgia del Charite-University Medical Center di Berlino, e colleghi.

Poiché il vasospasmo cerebrale può portare a esiti negativi dopo un’emorragia subaracnoidea aneurismatica (aSAH), Wessels e il suo team hanno voluto valutare la sicurezza e l’efficacia degli impianti di rilascio localizzato di nicardipina in pazienti a rischio di sviluppare vasospasmo prossimale dopo aSAH.

La nicardipina è un farmaco appartenente alla classe dei calcio-antagonisti. Agisce rilassando la muscolatura liscia dei vasi sanguigni, riducendo così la resistenza periferica e abbassando la pressione arteriosa. Viene utilizzata principalmente per trattare l’ipertensione e le crisi anginose.

Studio condotto in Germania e Austria
Lo studio clinico randomizzato di fase 2b, multicentrico e in singolo cieco, è stato condotto in sei centri neurovascolari accademici in Germania e Austria, coinvolgendo 41 pazienti con aSAH di grado 3 o 4 della World Federation of Neurological Surgeons, dovuta a una rottura della circolazione anteriore che richiedeva la riparazione microchirurgica dell’aneurisma.

I partecipanti sono stati assegnati casualmente in un rapporto 1:1 entro 48 ore dalla rottura a ricevere 10 impianti da 4 mg di nicardipina ciascuno oltre alle cure standard (gruppo impianto) o solo la riparazione dell’aneurisma con le cure standard (gruppo di controllo).

L’endpoint primario dello studio era l’incidenza di vasospasmo angiografico cerebrale (aVS) da moderato a grave tra i giorni 7 e 9 dopo la rottura iniziale dell’aneurisma, mentre l’endpoint primario di sicurezza era la comparsa di eventuali eventi avversi dopo la randomizzazione che potessero non essere causati dal trattamento. L’analisi primaria di efficacia ha incluso 39 partecipanti.

Esiti positivi in termini clinici e di economia sanitaria
I risultati hanno mostrato che, tra i giorni 7 e 9 dopo la rottura, un vasospasmo moderato o grave è stato rilevato in 11 dei 19 pazienti nel gruppo di controllo rispetto a quattro su 20 nel gruppo dell’impianto. Inoltre, un intervento chirurgico di salvataggio per vasospasmo è stato necessario in due dei 20 pazienti del gruppo impianto e in 11 dei 19 del gruppo di controllo.

I dati hanno anche rivelato che, fino al giorno 21, sono stati registrati 180 eventi avversi al trattamento (84 nel gruppo impianto e 96 nei controlli), mentre nuovi infarti cerebrali sono stati osservati in sei dei 19 pazienti nel gruppo di controllo e in due dei 20 nel gruppo impianto. A 52 settimane, esiti favorevoli sono stati osservati in 12 dei 18 pazienti del gruppo di controllo e in 16 dei 19 pazienti del gruppo dell’impianto.

«I nostri risultati riguardanti la durata della permanenza in terapia intensiva nel gruppo impianto possono giustificare l’uso di impianti a rilascio localizzato di nicardipina da un punto di vista economico sanitario» concludono Wessels e colleghi.

Punti chiave

Bibliografia
Wessels L, Wolf S, Adage T, et al. Localized Nicardipine Release Implants for Prevention of Vasospasm After Aneurysmal Subarachnoid Hemorrhage: A Randomized Clinical Trial. JAMA Neurol. 2024 Aug 19:e242564. doi: 10.1001/jamaneurol.2024.2564. Epub ahead of print. Leggi

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