Bryan Ferry presenta “Star”, il suo primo inedito da oltre dieci anni, un nuovo brano che farà parte di Retrospective: Selected Recordings 1973-2023
Bryan Ferry presenta “Star”, il suo primo inedito da oltre dieci anni, un nuovo brano che farà parte di Retrospective: Selected Recordings 1973-2023. La raccolta di 81 brani è la celebrazione dell’incredibile carriera solista di Bryan Ferry che, abbracciando un periodo di oltre 50 anni di musica e 16 album, ci conduce al presente con un’istantanea del suo ultimo lavoro.
“Star” è nata da uno provino di Trent Reznor e Atticus Ross dei Nine Inch Nails, sviluppato poi da Bryan Ferry e Amelia Barratt in un’ansiosa e oscura post-techno martellante. La canzone vede Ferry continuare a esplorare nuovi territori creativi, mentre il duetto tra Barratt e Ferry sfuma i confini tra arte, musica e poesia.
“Star” è accompagnato da un video musicale girato da Bryan Ferry e James Garzke, con Amelia Barratt.
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Parlando di “Star” Bryan Ferry dichiara:
“Star è una collaborazione con la pittrice e scrittrice Amelia Barratt. Un paio di anni fa l’ho aiutata a registrare un audiolibro qui nel mio studio. Sono rimasto molto colpito dalla sua scrittura e questa è la prima canzone che abbiamo realizzato insieme. Sono molto entusiasta di questo nuovo lavoro: ne arriveranno molti altri”.
Gli 81 brani che compongono Retrospective: Selected Recordings 1973-2023 illustrano un’avventura musicale senza precedenti. La storia impareggiabile di songwriting che si è sviluppata per più di 50 anni, viene ora celebrata in questa caleidoscopica raccolta della musica di Bryan Ferry. Questo lavoro celebra l’artista che si è ritagliato un posto da maestro come moderno interprete della canzone, attraverso una serie vertiginosa di cover che spaziano da Bob Dylan a Amy Winehouse, da Rodgers and Hart ai Velvet Underground passando per Tim Buckley, Shakespeare, Sam and Dave, arrivando all’interpretazione dei canti da lavoro dei marinai. Poi c’è il cantautore che, in singoli come “Slave To Love” del 1985, ha scritto alcuni dei brani più importanti di quegli anni, che ancora oggi suonano unici e senza tempo. C’è il futurista che evoca vortici di elettronica; o l’appassionato revivalista che presenta canzoni e stili degli anni ’20 e ’30 come se fossero il suono caldo del domani. C’è la figura che si muove sulla pulsante pista da ballo del nightclub, sotto le sue luci fantastiche; e il ragazzo che vuole solo starsene da solo, defilandosi in vicoli cupi e agrodolci dove tutto diventa neon e noir.
In occasione del lancio di questa celebrazione della carriera, Bryan Ferry ha pubblicato “She Belongs To Me”, una potente rivisitazione del classico di Bob Dylan del 1965, che oggi chiude il cerchio della sua storia musicale. Ascoltatela QUI
Cinque decenni fa, il fenomeno Roxy Music è esploso in un lampo di pop, arte, moda e glamour, affermando il leader della band Bryan Ferry come uno dei cantautori più vitali ed emozionanti che la musica britannica abbia mai visto. Durante questo periodo ultra-prolifico, nel 1973, Ferry lancia la sua carriera solista parallelamente ai Roxy Music. Il suo primo disco, con un’audace rielaborazione dell’apocalittico inno di Bob Dylan del 1962 “A Hard Rain’s A-Gonna Fall”, segnò l’alba dello status di Ferry come uno dei grandi interpreti moderni della canzone, oltre alla sua impareggiabile scrittura e composizione. Nel 2024 Bryan Ferry ritorna al canzoniere di Dylan. “She Belongs To Me” è resa in uno stile splendidamente ruvido che bilancia sfumature di Velvet Underground con lo splendido assolo fischiato da Ferry, il più degno di nota dai tempi dell’interpretazione di “Jealous Guy” di John Lennon da parte dei Roxy Music nel 1981.
Retrospective: Selected Recordings 1973-2023 raccoglie, per la prima volta, i classici di Bryan Ferry registrati con Island Records, Polydor, Virgin, E.G. Records e BMG, e contiene due registrazioni inedite. L’album sarà pubblicato in diversi formati, tra cui un cofanetto deluxe da 5CD con 81 canzoni, accompagnato da un libro cartonato di 100 pagine contenente ampie note di copertina, fotografie e immagini rare e inedite. Oltre al cofanetto deluxe, in uscita il doppio LP gatefold The Best Of Bryan Ferry, contenente 20 canzoni stampate sia in vinile nero, con varianti che includono una stampa in vinile verde/blu e una in vinile trasparente. Anche la versione su CD conterrà le stesse 20 canzoni e un libretto con note di copertina e fotografie. Verrà pubblicata anche un’edizione digitale dell’album con 81 tracce.
Il cofanetto deluxe da 5CD dedica ogni disco a un diverso aspetto della carriera di Bryan Ferry. Disc One: The Best Of Bryan Ferry presenta 20 brani essenziali. Singoli che hanno fatto il giro del mondo come “Slave To Love”, “The ‘In’ Crowd” e “Let’s Stick Together” – canzoni che si sono intrecciate nel tessuto della musica britannica e che rimangono sempre popolari.
Disc Two: Compositions esamina il periodo 1977-2014 e l’evoluzione dell’arte di Ferry. La narrazione in divenire di “Can’t Let Go” e l’atmosfera profonda di “The Only Face”, come molte delle canzoni di Ferry, condividono entrambe la sensazione di essere fuori dal mondo, vagando senza sosta per le strade principali e le vie secondarie. Altrove, l’incedere di “Limbo” e “Loop De Li” mettono in luce elementi del lavoro di Ferry che rimangono invariati: tenere sempre un occhio sul dancefloor. Il suo grande tema costante, tuttavia, è l’amore e i suoi costi, visti da diverse angolazioni. Tre delle sue migliori registrazioni sull’argomento sono presenti in questo disco: “When She Walks In The Room”, “I Thought” e “Reason Or Rhyme”, tutte ugualmente affascinanti e profondamente risonanti.
Disc Three: Interpretations celebra il lato rimodellante dell’arte di Ferry. Le sue versioni di “What Goes On” dei Velvet Underground, “Hold On, I’m Coming” di Sam e Dave e “That’s How Strong My Love Is” di Otis Redding vedono Ferry esplorare il passato con lo suo sguardo moderno, vagando tra i generi e inviando in modo preveggente un segnale che la generazione post-punk riceverà anni dopo: la musica rimane tutta da scoprire.
Disc Four: The Bryan Ferry Orchestra esplora il progetto concettuale iniziato da Ferry con l’album The Jazz Age del 2012, reimmaginando la musica del suo repertorio come se fosse stata registrata nove decenni prima da uno dei primi grandi combo jazz. In The Jazz Age Ferry non canta, ma riappare sotto una nuova luce. Senza la sua voce e i suoi testi, l’attenzione dell’ascoltatore si concentra sul suo talento di compositore. Ferry ha perfezionato questo concetto in altre due raccolte, Bitter-Sweet del 2018 e The Great Gatsby del 2013: The Jazz Recordings – con rielaborazioni di “Love Is The Drug” dei Roxy Music e del classico moderno di Amy Winehouse “Back To Black” per la colonna sonora del film di Baz Luhrmann del 2013, Il Grande Gatsby.
Disc Five: Rare and Unreleased raccoglie B-sides, bonus, curiosità e outtake. Uno scintillante remake di “Mother Of Pearl” dei Roxy Music, registrato all’inizio degli anni ’90 durante le session di Horoscope / Mamouna, vede la partecipazione del grande Ronnie Spector. “Don’t Be Cruel” è impreziosita dai compagni di band rockabilly originali di Elvis, Scotty Moore e DJ Fontana, registrati per l’album tributo alla Sun Records del 2001, Good Rockin’ Tonight. Altrove Ferry riprende in modo celebrativo “Whatever Gets You Thru The Night”, lo sgangherato inno laico di John Lennon del 1974, registrato nel 1995 per un tributo a Lennon progettato da Yoko Ono e mai pubblicato. Ferry lo ha poi rielaborato nel 2010 come aggiunta bonus per l’album Olympia.
Retrospective: Selected Recordings 1973-2023 celebra il venerato talento cantautorale di Bryan Ferry. La tracklist esplora la versatilità sonora e la fluidità di genere della sua carriera solista: dal rock ‘n’ roll ai groove R&B basati sulla dance, alle ballate al piano, all’elettronica, alla musica ambient, al jazz, al country, al folk, al blues, all’avanguardia e alla new wave. Al centro di tutto c’è l’inconfondibile musicalità e lo stile di Bryan Ferry.