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Il Festival della Comunicazione torna all’Estate Romana

mario tozzi

Il Festival della Comunicazione torna anche quest’anno all’Estate Romana con tre eventi-spettacolo con Maurizio Bettini, per riscoprire la figura della donna nell’antica Roma

Il Festival della Comunicazione continua a essere protagonista del panorama culturale italiano lungo tutta la penisola. Dopo gli eventi a Milano, Torino, Genova e in molti altri capoluoghi, e a pochi giorni dal successo dell’undicesima edizione della kermesse a Camogli, Frame – Festival della Comunicazione è protagonista anche quest’anno nel programma dell’Estate Romana, a suggello del grande successo di pubblico e contenuti raccolto nelle scorse edizioni: da Stefano Massini con “Il Campidoglio e le sue storie” al festival “Transizioni” con Mario Tozzi, fino ad Aldo Cazzullo con “Uccidete Cesare!” lo scorso marzo.

In continuità con l’apprezzatissimo tris di conferenze-racconto del 2023, torna anche quest’anno il ciclo di tre spettacoli di reading “Roma, la grande: poeti e imperatori tra parola e potere”, centrato sulla storia e sulla letteratura dell’antica Roma e dedicato per il 2024 alla riscoperta della figura della donna attraverso la sua tradizione poetica, con tre figure emblematiche – Arianna, Medea e Fedra – che ci interrogano ancora su di noi, sulle nostre società, sugli affetti e sul condizionamento sociale, parlandoci anche di rivendicazione e di rispetto.

Protagonista delle serate sarà il professore di filologia classica all’Università di Siena Maurizio Bettini, che farà rivivere, quasi rievocandole in tutta la loro potenza, tre donne forti e terribili nelle tragedie che hanno vissuto, negli atti che hanno compiuto e nella battaglie che si sono trovate a combattere. Bettini sarà sul palco insieme alla professoressa di diritto romano dell’Università degli Studi del Sannio Aglaia McClintock – a cui sono affidate le letture – introdotti dal co-ideatore dello spettacolo Danco Singer. L’appuntamento è nelle serate di venerdì 4 ottobre, sabato 5 ottobre e domenica 6 ottobre, sempre alle 21:00, all’Auditorium Ara Pacis in via Di Ripetta 190. Gli eventi sono gratuiti e a ingresso libero fino a esaurimento posti, con prenotazione consigliata (www.framecultura.it/estate-romana-2024). Il progetto è promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura ed è vincitore dell’Avviso Pubblico biennale “Estate Romana 2023-2024”, curato dal Dipartimento Attività Culturali.

I tre spettacoli di reading, tutti al femminile, porteranno a riscoprire la figura della donna a Roma attraverso la sua tradizione poetica, celebrando la poliedrica complessità di tre eroine le cui vicende, nell’Urbe classica, furono narrate da tre grandi poeti: Catullo, Ovidio, Seneca. Queste figure femminili della tradizione, con la loro complessità emotiva e la loro sfaccettata funzione sociale, dimostrano come le donne (sebbene non inserite per diritto nello scacchiere politico e sociale del tempo) giocassero un ruolo non secondario anche nella società romana. Il ciclo di incontri è dunque un modo per riconoscere l’importanza e la complessità della figura femminile nella storia e per stimolare una sensibilità sul tema, oltre che un’occasione per recuperare la millenaria cultura di Roma, respirare la sua storia, imparare ad amarla e a rispettarla valorizzandone il patrimonio immateriale, e per metterla a confronto con la realtà contemporanea su un tema di grande attualità come quello della dignità della figura della donna e della sua capacità di incidere nella vita sociale e civile.

Il primo incontro sarà dedicato ad Arianna sulla riva del mare e a Catullo: l’eroina infelice, addolorata, abbandonata su un’isola deserta, ricorda l’incontro con il suo giovane amore, Teseo. E poi la lotta dell’eroe contro il Minotauro, lo stratagemma con cui lei stessa gli fornì il mezzo per uscire dal labirinto, la fuga da Creta sulla nave di lui, la gioia dei suoi racconti e dei suoi abbracci. Non poteva pensare che Teseo volesse ingannarla, e liberarsi di lei appena possibile.

Nella giornata di sabato sarà protagonista Medea alle Isole dei Beati e perciò Ovidio. Nessuno avrebbe potuto immaginare che l’avvelenatrice, l’assassina dei propri figli, avrebbe concluso la sua vicenda umana in un luogo meraviglioso, accolta là dove l’inverno è sconosciuto e Zefiro spira gioia e serenità: alle Isole dei Beati. Protetta dal Sole, suo antenato, appena scesa a terra dal carro che il dio ha messo a sua disposizione per fuggire da Atene, dove stava per perpetrare un altro dei suoi delitti, Medea narra le proprie vicissitudini, dal tradimento subìto alla sua inumana vendetta.

Il gran finale, domenica, sarà con Seneca, e in particolare Fedra nella reggia dell’incesto. Perché Fedra è considerata la più colpevole delle eroine tragiche? Di fronte alla sua colpa si spalancano abissi di orrore: il suo è un amore incestuoso, vorrebbe dunque unirsi a Ippolito, il figlio di suo marito Teseo? Eppure, osserviamo noi moderni, fra i due non c’è alcun legame di sangue, amandosi non commetterebbero alcun incesto. Il perché di tanto raccapriccio lo spiegherà la nutrice della ragazza, portando in superficie credenze biologiche ormai dimenticate: nel tuo grembo, dice a Fedra la vecchia, vuoi dunque mischiare il seme di due uomini che sono padre e figlio, mistione inaudita.

Gli eventi romani targati Frame – Festival della Comunicazione si inseriscono nel solco dei numerosi spin off del Festival che sono nati nel corso degli anni e che l’hanno reso una manifestazione lunga tutto l’anno e che travalica i confini della sua località storica, Camogli, dal Salone del Libro di Torino al Palazzo Ducale di Genova, dal Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano a Bookcity e al Wired Next Fest, a cui si aggiungono iniziative come Cucina d’Epoca, Parole e voci sul mare, Forum Intelligenza Artificiale, Summer School, Forum Education. Il Festival della Comunicazione guarda già anche al 2025 e alla sua dodicesima edizione, a Camogli dall’11 al 14 settembre 2025 e dedicata al tema Ispirazione, oltre che in libreria con “Cortocircuiti. Andare verso, andare oltre”, il primo libro edito da Frame che raccoglie le migliori lectio magistralis dei primi dieci anni del Festival.

Tra i format più innovativi e apprezzati c’è il podcast: sono produzioni Frame – Festival della Comunicazione “Lo stato parallelo” di Gherardo Colombo, uscito su Rai Play Sound e salito fino alla seconda posizione dei più ascoltati sulla piattaforma, il sequel “Non aprite i cassetti del potere” e “Cadaveri eccellenti” dello storico Miguel Gotor, disponibile su Audible. Tra le uscite più recenti “La ricerca della balena bianca” di Davide Lorenzo Palla (Rai Play Sound) dedicato a Moby Dick, “I racconti della tavola” di Massimo Montanari (Rai Play Sound) che ripercorre la nostra storia attraverso le pratiche gastronomiche, la serie “Patrimoni da custodire. Brera racconta” che dà voce alle architetture, alle opere d’arte, agli artisti e ai personaggi protagonisti della cultura milanese, e “Meraviglia senza tempo”, realizzato per Galleria Borghese a Roma inaugurandone il canale podcast. Le ultime produzioni consolidano un successo avviato nel 2019 e che include, oltre al Podcast Festival – primo evento nazionale gratuito dedicato al tema – la serie originale “Le grandi battaglie della Storia”, scritta e raccontata da Alessandro Barbero, “Le piazze raccontano” con Stefano Massini, “La porta sbagliata” e “L’economia” con Federico Fubini, “La nostra grande storia” con Guido Barbujani e Mario Tozzi, “Rivoluzione culturale” con Lorenzo Baglioni, la serie dei “Perché” e “Storie che lasciano il segno”, podcast inediti che coinvolgono i protagonisti del Festival della Comunicazione, e le produzioni con e su Umberto Eco, padre nobile del Festival della Comunicazione, tramite la sua viva voce o con prestigiosi interpreti come Francesco Pannofino e Gianrico Carofiglio.

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