Pezzi di Boeing con materiali di scarsa qualità: nei guai due società di Brindisi


Un’indagine della Guardia di finanza e della Procura di Brindisi ha scoperto che due società brindisine che fornivano pezzi per la costruzione di Boeing avevano optato per materiali di scarsa qualità

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Aerei costruiti con pezzi di bassa qualità, non in regola rispetto agli standard di sicurezza, al solo scopo di risparmiare: è per questo che sette persone e due società brindisine attive nel settore aerospaziale sono accusate di attentato alla sicurezza dei trasporti, inquinamento ambientale e frode in commercio. Sono stati loro che avrebbero fornito alla Leonardo Aerostrutture i componenti di pessima qualità. L’inchiesta che ha scoperto le forniture al ribasso è della Procura di Brindisi e, ora che è arrivata al termine, sono partiti gli avvisi di fine indagine con queste gravissime accuse. Ad occuparsi dei delicati accertamenti è stata la Guardia di finanza.

Gli aerei costruiti sono tutti Boeing 787, uno dei modelli più utilizzati nel mercato aereo. La Boeing e la Leonardo Aerostrutture sono parti offese. La compagnia americana è stata informata dell’indagine e le perizie, tramite rogatoria internazionale, sono state svolte anche negli Stati uniti. A indagine finita, per la Boeing è scattato l’obbligo di avviare una maxi campagna di richiamo per i velivoli che potrebbero presentare condizioni non ottimali, per sottoporli a manutenzione straordinaria. Interessati i velivoli che, nel lungo periodo, potrebbe rappresentare per rischio per la sicurezza dei voli alla luce di quanto scoperto dalla Procura di Brindisi.

Nell’inchiesta è emerso che “per la realizzazione di componentistica anche strutturale dei velivoli, veniva impiegato titanio commercialmente puro invece della prescritta lega di titanio, così come le leghe di alluminio utilizzate erano difformi da quelle previste, generando un notevole risparmio sull’acquisto delle materie prime da parte delle società fornitrici. Ciò ha comportato la realizzazione di parti aeree con caratteristiche di resistenza statica e allo stress notevolmente inferiori, con riflessi anche sulla sicurezza del trasporto aereo”.

Le due aziende sotto accusa avrebbero fornito componenti aeronautici alla Leonardo-Aerostrutture per la produzione dei settori 44 e 46 del Boeing 787 Dreamliner, aereo di punta della multinazionale americana. Le verifiche hanno portato al sequestro di circa 6 mila parti di aeroplano che sono risultate essere realizzate in materiale diverso da quanto previsto dalle specifiche di progetto. A risultare non conformi, secondo le perizie fatte svolgere dalla Procura, sarebbero almeno 4.829 componenti realizzate in titanio e almeno 1.158 componenti di alluminio.