La Svezia per “Viaggi nelle terre del Nord” e “La Penisola sorrentina” stasera su Rai 5


I paesaggi naturali della Svezia per “Viaggi nelle terre del nord” e un gioiello paesaggistico, “La Penisola sorrentina”, stasera su Rai 5

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Estesa per quasi duemila chilometri tra la Danimarca e la Norvegia, la Svezia si caratterizza per la varietà dei suoi paesaggi naturali, dalla campagna bucolica del sud alle foreste boreali del centro e del nord. Un Paese al centro del nuovo appuntamento con la serie “Viaggi nelle terre del nord”, in onda domenica 6 ottobre alle 21.15 su Rai 5. Situata tra il 55° e il 70° parallelo nord, la Svezia è prevalentemente subartica e due terzi del suo territorio sono spesso coperti di neve per gran parte dell’inverno. Sebbene la Svezia sia stata parzialmente coltivata, come negli incantevoli paesaggi rurali della regione di Dalarna, al centro rimane soprattutto un paese boscoso, con il 70% del territorio coperto da vaste foreste, principalmente di conifere.

Gode inoltre di un ampio fronte mare, delimitato da spiagge di sabbia fine a sud e da arcipelaghi rocciosi e superbi, soprattutto sulla costa occidentale. Sul versante baltico, l’isola di Öland è un paradiso per gli uccelli migratori, mentre le pittoresche valli della campagna della Scania, la provincia più meridionale della Svezia, sono le riserve di grano e latte del Paese. La Scania è diventata anche il territorio preferito di una cultura che, fino a pochi anni fa, non avremmo mai potuto immaginare potesse stabilirsi qui, la vite.

A seguire, inizia a Castellamare di Stabia e termina a Punta Campanella: è la penisola Sorrentina. Un luogo raccontato dal doc firmato da Monica Ghezzi “La penisola Sorrentina”, in onda domenica 6 ottobre alle 22.10 su Rai 5. Situata tra il Golfo di Napoli e il Golfo di Salerno è un gioiello paesaggistico conosciuto in tutto il mondo. Ai viaggiatori del Gran Tour o agli scrittori dell’Ottocento prima dell’urbanizzazione iniziata nel secondo dopoguerra doveva sembrare un quadro impressionista, con i suoi borghi dai colori vivaci, la luce che si riflette sulle scogliere e gli agrumeti che punteggiano di giallo e di arancione lo sfondo. Non è, dunque, un caso che il pittore Pierre Auguste Renoir abbia proprio scelto di soggiornare a Sorrento e si sia appassionato ai giardini e i paesaggi sublimi della costiera.

Come Renoir, innumerevoli protagonisti della cultura internazionale hanno sostato in questa terra. Da Charles Dickens a Leon Tolstoj, a Erick Ibsen e tanti altri che contribuirono con le loro testimonianze a creare nell’immaginario collettivo il mito di Sorrento e della sua costiera: un luogo dell’anima, di pace e di bellezza. Oggi molto è cambiato. Sorrento e gli altri centri della penisola sono invasi dai turisti, eppure la costiera continua a incantare i visitatori, non solo per le sue bellezze naturali, ma anche per le innumerevoli storie che la riguardano e che continuano ad alimentarne il mito. Come la presenza, negli anni Venti, del tenore Enrico Caruso il cui ricordo riecheggia ancora nella suite dell’hotel che lo ospitò durante i suoi ultimi giorni di vita e dove, nell’estate del 1980, Lucio Dalla compose il brano “Caruso” rendendo quella terrazza sul Golfo di Sorrento famosa in tutto il mondo.

Ci sono poi le storie legate al cinema, che nella penisola ha trovato la perfetta ambientazione per numerosissimi film. Primo fra tutti lo storico “Pane amore e…” diretto da Dino Risi nel 1955 con Vittorio De Sica e Sophia Loren, non ancora al culmine della fama. Il film fu girato a Sorrento, nel borgo di pescatori di Marina Grande, dove c’è ancora qualcuno come Gaetano Di Leva, oggi ultraottantenne, che ricorda l’entusiasmo e la partecipazione della popolazione per le riprese del film e per la presenza di così tanti divi del cinema.

Infine, le tante storie legate al mare, perché la penisola sorrentina ha un’anima sfaccettata: non solo il legame con la terra e l’agrumicultura, ma anche l’eroica tradizione della Marineria. A spiegare quest’aspetto Raffaele Esposito, ex allievo dell’Istituto Nautico di Piano di Sorrento. La Penisola Sorrentina è stata da sempre terra di marinai, ammiragli e maestri d’ascia. Uno dei pochi rimasti è Michele Cafiero. Un mestiere duro, dove l’artigianato si avvicina all’arte, come nel caso di Pasquale Famiani, uno degli ultimi intarsiatori rimasti. L’intarsio, d’altra parte, è stata una delle altre importanti anime della Penisola Sorrentina.

Il viaggio di Monica Ghezzi si conclude a Castellamare di Stabia tra i racconti di Peppiniello, il simpatico timoniere dei fratelli Abbagnale, campioni olimpici del canottaggio e di Carlo De Donno, cugino del geniale drammaturgo stabiese Annibale Ruccello morto giovanissimo, ad appena trent’anni, dopo aver regalato commedie e personaggi indimenticabili.