“Dino Campana pellegrino alla Verna” è il nuovo saggio di Andrea Benati


“Dino Campana pellegrino alla Verna” è il nuovo saggio di Andrea Benati sulla scia dei Monti Orfici di Cenacchi

andrea benati romagnoli

Secondo lo scrittore romagnolo Federico Ravagli “si respira più mondo in Campana che nelle descrizioni di cento esploratori. C’è più cielo e più mare, più terra e più sole nei Canti Orfici, che sulla tolda dei transatlantici e sugli aerei trasvolanti la plastica dei continenti”. L’evidente continuità tra le escursioni del poeta di Marradi e la sua produzione poetica era stata la base del fortunato libro di Giovanni Cenacchi I Monti Orfici di Dino Campana, edito da Polistampa nel 2003 e più volte ristampato. Oggi questa indagine “geo-letteraria” trae nuova linfa dagli studi di Andrea Benati, che firma il saggio Terra d’umanesimo (Mauro Pagliai Editore), incentrato in modo particolare sul pellegrinaggio del 1910 verso il santuario della Verna.

Sulla forte simbiosi fra versi e realtà – sia essa oggettiva oppure “sentita” – nella poesia di Campana sono ormai concordi le voci più autorevoli della critica: lo stesso poeta di Marradi si trovò a esplicitare tale legame davanti al primo dei suoi biografi, Carlo Pariani. La geografia dei Canti orfici e del Più lungo giorno diventa quindi valida chiave di lettura tanto della sua produzione poetica, quanto dei territori frequentati e descritti nei suoi diari. Le valli e i monti da lui percorsi sono le stesse per cui passarono anche Dante e Francesco d’Assisi: siamo a cavallo delle terre di Romagna, di Firenze e d’Arezzo, segnate nei secoli dalla civiltà etrusca e poi dal monachesimo medievale. “È anche attraverso quei luoghi”, spiega Benati, “che si giunge alla sintonia con la voce di Campana, voce che non nasce da astratte ispirazioni o speculazioni, ma da un vissuto materiale, segnato da pesanti tensioni, sofferenze e irrisioni: che quasi solo in contesti appartati gli hanno lasciato qualche parentesi di quella serenità senza cui non riusciva a scrivere”.
Il testo si basa, oltre agli studi letterari, sulla lunga esperienza dell’autore come guida escursionistica, e getta nuova luce su luoghi e tragitti, fugando dubbi e correggendo approssimazioni emerse in altre ricerche. Il libro non si presenta tuttavia come una guida turistica o escursionistica – niente tempi di cammino, dettagli di tracciato né tantomeno coordinate GPS – , ma piuttosto un itinerario tra luoghi e parole sulle tracce di una delle menti poetiche più affascinanti della nostra letteratura