Al Senato va in scena il duello tra Renzi e Giuli: “Fai la supercazzola”, “Mi adeguerò al tuo livello”. La Russa interviene e l’ex premier sbotta: “Stia al suo posto e tifi l’Inter non FdI”
Battibecco in Senato durante il question time tra il neo ministro della Cultura, Alessandro Giuli e il senatore e leader di Italia Viva, Matteo Renzi. Oggetto della scaramuccia la ‘supercazzola’ – citazione dell’ex inquilino di Palazzo Chigi – messa in atto dal ministro ieri nell’illustrare le sue linee guida in commissione alla Camera. “Io trovo interessante sia le citazioni di Hegel e di Luciano Floridi, sia quella di Monicelli, Tognazzi e del Conte Mascetti a proposito della sua strategia culturale”, le parole del senatore in occasione di un’interrogazione sulla questione Ales e la nomina di Tagliaferri: “Ma che ci azzecca con Hegel e la ‘rivoluzione permanente dell’infosfera globale’ un NCC di Frosinone alla guida di un’azienda di servizi culturali?”.
Stizzita la risposta di Giuli. “Prometto da oggi che farò del mio meglio per adeguare il mio eloquio alle capacità cognitive del senatore Renzi”. Frase che ha scatenato la protesta del capogruppo di Iv a Palazzo Madama, Enrico Borghi, subito ripreso dal presidente Ignazio La Russa: “Non mi pare fosse offensivo, anche il senatore Renzi è stato ironico. E l’ironia è ammessa in quest’Aula”.
Nella replica, Renzi torna a pungere: “Mi dispiace averla vista tremare ministro, anche perché non c’era alcun intento malevolo…”. Anche lui, però, viene ripreso da La Russa: “Io non l’ho visto tremare”. E l’ex premier sbotta: “Presidente, faccia l’arbitro e non il supporter: si limiti a tifare Inter e magari Fratelli d’Italia la tifi altrove. Stia al suo posto”. Poi, torna la calma e Renzi conclude l’intervento, ma continuando a pungere il ministro: “Al di là delle battute sulle capacità cognitive senz’altro limitate del sottoscritto, ma in grado di far conseguire al medesimo una laurea in tempi decenti, cosa che mi auguro possa accadere anche a lei, lei non ha risposto alle domande”.
Il punto politico, ha concluso il senatore tornando a citare ‘Amici miei’, “è che sicuramente è stata ‘prematurata con scappellamento a destra come fosse antani’ la risposta monicelliana del ministro, ma lei non ha dato una risposta di politica culturale. È venuto qua a fare il professore, ma la lezione da uno che dava del patriota a Putin non la accettiamo: la invitiamo a posizionarsi con gentilezza e umiltà di fronte a un Parlamento che, pro tempore, la ospita come ministro”.