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“Zerovirgola” è il nuovo libro di Paolo Mazzocchini

nicoletta manni

Paolo Mazzocchini, ex insegnante di lettere, studioso di letteratura classica e italiana, è autore, oltre che di diversi saggi accademici, di raccolte di racconti, poesie e aforismi

In una sorta di flusso di coscienza personaggi diversi ripercorrono, con varietà di toni, (s)nodi o passaggi cruciali del proprio vissuto attraverso i quali si è rivelato loro un aspetto prima ignoto della natura o della condizione umana. Esternazioni talora sofferte ma sempre necessarie, rivolte non solo a lenire le ferite che il destino o il caso infligge a ciascuno, ma anche e soprattutto a esorcizzare lo spettro intollerabile della solitudine e della incomunicabilità. L’unico corto della raccolta (Lucezia, apologo fantastorico a due voci) è una inquietante e distopica proiezione delle angosce planetarie del nostro tempo.

Paolo Mazzocchini, ex insegnante di lettere, studioso di letteratura classica e italiana, è autore, oltre che di diversi saggi accademici, di raccolte di racconti, poesie e aforismi.

L’anello che non tiene, Aracne 2013;
Zero termico, Italic Pequod, 2014;
Chiasmo apparente, Lietocolle, 2015;
Pietra e farfalla, Ladolfi, 2017;
Nota di addebito, Ensemble 2018.

Buon successo ha riscosso il pamphlet The dark side of the school (Nulla Die, 2022).

Cura il blog Saturalanx

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