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Gli Stati Uniti avvisano Israle: “Basta attacchi al contingente Unifil”

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Gli Stati Uniti a Israele: “Non colpire più Unifil”. Il Nicaragua rompe i rapporti diplomatici: “Governo fascista e genocida”

Gli Stati Uniti chiedono a Israele di non prendere più di mira i peacekeeper di Unifil, la missione delle Nazioni Unite in Libano: lo ha detto il presidente americano Joe Biden, dopo che postazioni dei caschi blu sono state colpite dalle forze armate di Tel Aviv due volte in appena 48 ore.

Proteste a seguito dell’episodio sono giunte anche dal ministero degli Esteri dello Sri Lanka, Paese di origine di due dei militari feriti ieri.

In una nota il dicastero ha evidenziato che Colombo “sostiene gli obblighi di garantire in ogni momento la sicurezza del personale delle Nazioni Unite e l’inviolabilità delle strutture dell’Onu”.

Secondo Biden, citato dalla stampa americana, gli Stati Uniti hanno chiesto “assolutamente” e “in modo affermativo” a Israele di non colpire più le basi di Unifil.

TAJANI: INCALZEREMO ISRAELE, MILITARI ITALIANI UNIFIL NON SI TOCCANO

“Troppe volte si va a colpire Unifil, vedremo quali saranno i dettagli dell’inchiesta, messaggi che arrivano dall’ambasciata e dal governo di Israele sono rassicuranti, poi devono però seguire i fatti. Continueremo a incalzare per sapere la verità e soprattutto chiediamo che i soldati italiani non si tocchino, perché i militari italiani non si toccano”.

È quanto dichiara, durante un’intervista alla festa del Foglio in corso a palazzo Vecchio a Firenze, il ministro degli Esteri, Antonio Tajani.

“In Ucraina non vogliamo la guerra a oltranza, ma siamo per una pace giusta cioè che garantisca l’indipendenza e l’integrità dell’Ucraina – prosegue Tajani – . Non significa che non continueremo ad aiutare l’Ucraina, lo abbiamo fatto, il Parlamento sta per approvare un ulteriore finanziamento per la ricostruzione della rete idrogeologica ucraina in attesa dell’inverno, perché la Russia non può piegare col generale inverno il Paese”.

“La nostra posizione è sempre stata la stessa, parlare di pace non significa cambiare posizione”, aggiunge. Interpellato sul punto su una soluzione diplomatica sul modello suggerita dai Brics, il vicepremier chiarisce: “La posizione dei Brics non è la nostra – avverte- che poi si debba fare una conferenza di pace con la presenza della Cina e della Russia mi pare una cosa di buon senso, perché la Cina è il Paese che più di ogni altro può convincere la Russia a scendere a più miti consigli se anche la Cina vuole che ci sia stabilità, visto che l’espansionismo cinese è legato più ad aspetti commerciali che militari”.

NICARAGUA ROMPE RAPPORTI CON ISRAELE: ‘FASCISTA E GENOCIDA’

“Il Nicaragua è pronto a rompere le relazioni diplomatiche con Israele e accusa il governo di Tel Aviv di essere “fascista e genocida”.

All’origine della decisione, i raid e i bombardamenti condotti nei Territori palestinesi occupati, dalla Striscia di Gaza alla Cisgiordania.

Come riferisce il quotidiano Times of Israel, la scelta è stata comunicata da Rosario Murillo, moglie nonché vice del presidente Daniel Ortega.

Nei mesi scorsi il Nicaragua ha denunciato la Germania alla Corte internazionale di giustizia, accusando Berlino di “fornire sostegno politico, finanziario e militare a Israele” nonché di aver interrotto il supporto economico a Unrwa, l’agenzia dell’Onu che si occupa delle comunità rifugiate di origine palestinese.

La tesi di Managua è che in questo modo la Germania sia corresponsabile di violazioni della Convenzione delle Nazioni Unite contro il genocidio commesse da Tel Aviv. Secondo il Times of Israel, la scelta del Nicaragua di rompere le relazioni diplomatiche ha un valore puramente simbolico.

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