L’uso di antidepressivi di prima linea può essere associato a una riduzione del rischio di cadute e lesioni correlate negli anziani
Un nuovo studio di coorte pubblicato su JAMA Network Open, ha rivelato che l’uso di antidepressivi di prima linea può essere associato a una riduzione del rischio di cadute e lesioni correlate negli anziani. Questo risultato sorprende, considerando che studi precedenti avevano suggerito un aumento del rischio di cadute a causa degli effetti collaterali dei farmaci antidepressivi, come sonnolenza e problemi di equilibrio.
Metodologia dello studio
Lo studio, condotto da Wei-Hsuan Lo-Ciganic, PhD, MSPharm, e colleghi dell’Università di Pittsburgh, ha esaminato oltre 100.000 beneficiari di Medicare con nuova diagnosi di depressione. I ricercatori hanno utilizzato i dati delle richieste di Medicare dal 2016 al 2019 per valutare l’associazione tra l’uso di antidepressivi di prima linea e il rischio di cadute e lesioni correlate. La popolazione dello studio includeva individui di età pari o superiore a 65 anni, con un’età media di 76 anni, di cui il 62,1% erano donne, l’80,3% erano bianchi e il 7,3% erano afroamericani.
Risultati principali
Lo studio ha dimostrato che i pazienti trattati con antidepressivi di prima linea, come bupropione ed escitalopram, avevano un rischio ridotto di cadute rispetto a quelli non trattati. I rapporti di rischio aggiustati (HR) variavano da 0,74 (95% CI 0,59-0,89) per il bupropione a 0,83 (95% CI 0,67-0,98) per l’escitalopram. I tassi di eventi per le cadute e le lesioni correlate erano inferiori nei pazienti trattati con bupropione (63 per 1.000 anni-persona) rispetto a quelli non trattati (87 per 1.000 anni-persona).
Inoltre, il tempo medio di sopravvivenza, che rappresenta il tempo medio prima che si verifichi l’evento di interesse, era più lungo nei pazienti trattati con bupropione (353 giorni) rispetto a quelli non trattati (349 giorni).
Analisi e implicazioni cliniche
Lo studio ha anche rivelato che la psicoterapia non era associata a una riduzione significativa del rischio di cadute rispetto all’assenza di trattamento (HR aggiustato 0,94, 95% CI 0,82-1,17), con un tasso di eventi di 82 per 1.000 anni-persona. Ciò suggerisce che, sebbene la psicoterapia possa essere efficace nel trattare i sintomi della depressione, potrebbe non avere lo stesso effetto protettivo delle cadute come gli antidepressivi di prima linea.
Questi risultati contrastano con le raccomandazioni delle 2019 American Geriatrics Society Beers Criteria, che sconsigliano l’uso di antidepressivi negli anziani a causa dei rischi potenziali di cadute e lesioni. Tuttavia, Lo-Ciganic ha sottolineato che questa raccomandazione potrebbe non essere pratica, dato l’importanza di trattare i sintomi depressivi negli anziani.
Lo studio ha fornito nuove informazioni importanti per i clinici, suggerendo che l’uso di alcuni antidepressivi di prima linea può essere una scelta sicura per gestire la depressione negli anziani, senza aumentare il rischio di cadute.
Limiti dello studio
Tuttavia, i ricercatori hanno riconosciuto alcune limitazioni nello studio, come la difficoltà di raccogliere dati su cadute e lesioni che non hanno ricevuto attenzione medica, il che potrebbe aver portato a una sottostima dei casi. Inoltre, non sono stati considerati fattori non misurati come lo stile di vita e l’ambiente, che potrebbero aver influenzato i risultati.
Conclusione
Questo studio rappresenta un importante contributo alla comprensione dell’effetto degli antidepressivi di prima linea sulla salute degli anziani. Sebbene siano necessari ulteriori studi per confermare questi risultati e affrontare le limitazioni esistenti, i risultati suggeriscono che i medici potrebbero considerare l’uso di questi farmaci per trattare la depressione negli anziani senza un aumento significativo del rischio di cadute.
Wang GHM, et al “Injurious fall risk differences among older adults with first-line depression treatments” JAMA Netw Open 2024; DOI: 10.1001/jamanetworkopen.2024.35535.