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Libano: tank israeliani nella base Unifil, Melni telefona a Netanyahu

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Carri armati israeliani irrompono in una base Unifil in Libano, Meloni sente Netanyahu: “Sia garantita la sicurezza del personale di peacekeeping”

Sono originari del Ghana i peacekeeper di Unifil feriti oggi in conseguenza del fuoco israeliano presso la base di Ramiya, nel sud del Libano: lo ha riferito all’agenzia Dire Andrea Tenenti, portavoce della missione delle Nazioni Unite.

Dell’episodio si era saputo grazie a una comunicazione nel pomeriggio. Attorno alle 6.40 del mattino, da una postazione dei militari di Israele sarebbero stati esplosi dei colpi caduti a un centinaio di metri di distanza da alcuni caschi blu.

“Nonostante avessero indossato maschere protettive”, aveva ricostruito Unifil, “15 peacekeeper hanno riportato conseguenze, come irritazioni alla pelle e problemi gastrointestinali, a causa del fumo che ha raggiunto il campo della base”. 

LA RICOSTRUZIONE

Carri armati israeliani hanno “distrutto” il cancello di ingresso e fatto irruzione in una base di Unifil. I fatti si sarebbero verificati stamane, tra le 4.30 e le 6.40, nella località di Ramiya.

In una nota diffusa via Telegram, Unifil ha sottolineato che quando è cominciata l’irruzione dei carri armati i peacekeeper si trovavano nei bunker.

Stando a questa ricostruzione, il blitz israeliano si è concluso dopo 45 minuti, a seguito di una protesta formale inviata dalla missione attraverso canali diplomatici.

Più tardi, alle 6.40, dalla postazione dei militari di Tel Aviv responsabili dell’irruzione sarebbero stati esplosi dei colpi, caduti a un centinaio di metri di distanza da alcuni caschi blu.

“Nonostante avessero indossato maschere protettive”, ricostruisce Unifil, “15 peacekeeper hanno riportato conseguenze, come irritazioni alla pelle e problemi gastrointestinali, a causa del fumo che ha raggiunto il campo della base”.

I militari, secondo la missione, stanno ora ricevendo cure. Nella comunicazione si aggiunge che Unifil ha dovuto ricordare “già quattro volte in altrettanti giorni all’esercito di Israele che è obbligato a garantire l’incolumità e la sicurezza del personale dell’Onu e a rispettare l’inviolabilità delle strutture delle Nazioni Unite”.

MELONI SENTE NETANYAHU: SIA GARANTITA SICUREZZA UNIFIL

Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto una conversazione telefonica con il Primo Ministro israeliano, Benjamin Netanyahu. Il Presidente Meloni, spiega una nota di palazzo Chigi, ha ribadito l’inaccettabilità che UNIFIL sia stata attaccata dalle forze armate israeliane, ricordando come la Missione agisca su mandato del Consiglio di Sicurezza per contribuire alla stabilità regionale. Ha sottolineato l’assoluta necessità che la sicurezza del personale di UNIFIL sia sempre garantita.

Il Presidente Meloni ha rinnovato l’impegno dell’Italia in questo senso, dicendosi convinta che attraverso la piena applicazione della risoluzione 1701 si possa contribuire alla stabilizzazione del confine israelo-libanese e garantire il ritorno a casa di tutti gli sfollati.

Nel corso della conversazione, il Presidente del Consiglio ha sottolineato l’urgenza di lavorare a una de-escalation su base regionale, rinnovando la piena disponibilità dell’Italia, anche in qualità di Presidenza di turno del G7, a lavorare in questa direzione.

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