Sinner trionfa a Shangahi: “Felice, ma ho perso il sorriso per cose fuori dal campo”


Sinner non si gode fino in fondo il trionfo al Master 1000 di Shangai dopo la finale contro Djokovic e confessa le difficoltà legate alla vicenda Clostebol

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Un anno pieno di successi. Ma anche un anno “difficile” per cose fuori dal campo. Jannik Sinner si gode l’ennesimo successo, il settimo solo in questa stagione, che lo ha portato a vincere il Mater 1000 di Shanghai in finale contro Novak Djokovic.

Ma allo stesso tempo il ‘caso Clostebol’, che non nomina direttamente, hanno in parte tolto il sorriso al numero 1 al mondo. “Oggi è stato un giorno molto speciale– ha detto Sinner, dichiarazioni riportate sul sito della Federtennis- Ho giocato con Roger e Carlos in tribuna, l’atmosfera era splendida. E affrontare Novak è sempre molto, molto duro. Sono davvero molto felice di aver conquistato il trofeo” ha detto Jannik Sinner dopo la vittoria su Djokovic in finale a Shanghai, nell’ultimo Masters 1000 della stagione.

“Ci sono ancora un paio di tornei da giocare- ha detto Jannik- ma quest’anno ho avuto tanti successi. E’ stato anche un anno molto difficile per altre circostanzeho perso un po’ il sorriso per questioni che non riguardano il campo e che restano a volte nella mia mente. Non è mai facile giocare nella situazione in cui mi trovo, ma ho cercato di godermela il più possibile. Naturalmente il successo è sempre grandioso, ed è bello dire grazie a tutte le persone che lavorano con me, che mi conoscono più di ogni altro”.

“HO CERCATO DI RIMANERE CALMO”

Nelle ultime settimane, ha aggiunto, “ho cercato di rimanere molto calmo, di non farmi problemi se sbaglio qualche colpo, ma di continuare a spingere ogni giorno con la miglior energia. Ogni giorno è diverso, e sono felice di come sto affrontando le situazioni in campo. Provo a controllare quello che posso contrrollare, e sicuramente tra questi aspetti rientrano la mente e il fisico”.

“Per il resto devi solo credere e rimanere composto nei momenti importanti di una partita”.

Proprio queste settimane, in cui ha raggiunto la finale a Pechino e vinto il titolo a Shanghai dopo aver ricevuto la notizia del ricorso della WADA contro la sua assoluzione per la positività al Clostebol, gli hanno permesso di imparare qualcosa di importante: “Il successo non mi cambierà, né come persona né come giocatore” ha spiegato. “Le persone pensano che se vinci, se hai successo, non hai nessun problema. Ma non è così. La situazione in cui mi trovo chiaramente non è facile, e non vorrei trovarmici. Vorrei giocare più libero in campo, provare a divertirmi ancora di più. Ma devi accettarlo – ha sottolineato il numero 1 del mondo -. Sento di essere forte quando vado in campo, cercando di non pensarci e di rimanere concentrato in tutto quello che faccio, di dare il 100% in ogni singola partita, ogni singolo allenamento, ogni singola cosa che faccio da quando mi sveglio la mattina. Chiaramente poi ci sono momenti in cui ci penso, e non è la parte migliore delle giornate. Sono molto grato alle persone che ho intorno, mi conoscono molto bene, sanno come sono, e io so le persone di cui mi posso fidare e questa è la cosa più importante”.

IL RECORD

Nonostante questo, Sinner è diventato il più giovane dei tre giocatori capaci di vincere in una stessa stagione Australian Open, US Open e almeno tre Masters 1000 sul duro. Gli altri sono Novak Djokovic, che Jannik ha battuto a Shanghai, e Roger Federer, spettatore d’eccezione della finale. Ulteriore primato di una stagione da record. Rispetto all’anno scorso, ha detto in conferenza stampa, “ho cambiato qualcosa. Sento di essere fisicamente più pronto per giocare al massimo livello possibile per un tempo più lungo. Anche mentalmente sono pronto ad accettare ogni situazione difficile in campo, e credo che questo sia il principale passo avanti. Cerco sempre di restare il più calmo possibile, di lavorare duro, di migliorare giorno dopo giorno, di provare cose nuove, cercare cose nuove: alla peggio ti fa capire cosa funziona e cosa no. Cerco di essere abbastanza maturo da capire cosa va bene, e penso che questo abbia avuto un grande impatto quest’anno. Spero anche che mi aiuti per l’anno prossimo”.

Di sicuro, ha precisato, continuerà a lavorare duro con il suo team in cui ci sono due componenti nuovi, il preparatore Marco Panichi e il fisioterapista Ulises Badio: “Sento che posso imparare tante cose. Con Simone e Darren c’è una grandissima combinazione di allenatori. Tutto il team mi aiuta tanto, con loro sto molto bene. Continueremo a lavorare sodo, penso che il lavoro non finirà mai”.