Tumori dei cani: nasce il nuovo atlante genomico canino


Per colmare il divario tra l’oncologia canina e quella umana è nato il Canine Cancer Genome Atlas, il nuovo atlante genomico canino, in cui ha preso parte anche MYLAV

atlante genomico canino

Circa 1 cane su 4 sviluppa un tumore nel corso della sua vita, con un’incidenza simile a quella riportata nell’uomo1. Tuttavia, i dati epidemiologici in oncologia veterinaria sono molto scarsi e la ricerca scientifica è decisamente in ritardo rispetto a quella umana.

L’obiettivo del Canine Cancer Genome Atlas (caninecancergenomeatlas.org), il nuovo atlante genomico canino, in cui MYLAV (mylav.net), fornitore di servizi per medici veterinari e punto di riferimento in Italia per analisi di laboratorio veterinarie, consulenza e formazione scientifica, ha partecipato, è di colmare il divario tra l’oncologia canina e quella umana, attraverso la raccolta e l’analisi dei dati genetici su larga scala per migliorare la prognosi e adattare le terapie, rendendole più mirate ed efficaci.

Studiare le mutazioni genetiche delle patologie canine significa anche ricavare informazioni utili per i tumori che colpiscono l’uomo, poiché alcune tipologie, come il linfoma a fenotipo B, sono molto simili a quelli che si sviluppano nel cane.

Guidato dal Professor Luca Aresu insieme al Dottorando Eugenio Mazzone e alla Professoressa Laura Marconato, esperta MYLAV in Oncologia Clinica, e con il supporto della Midnight Foundation, organizzazione senza scopo di lucro dedicata alla lotta contro il cancro del cane, il progetto ha preso vita nel 2021 e offre oggi una ricchezza inestimabile di dati genetici sulla base di 770 casi di cancro canino e 34 mila varianti.

Tutti i dati contenuti nell’atlante genetico del cancro del cane sono resi accessibili all’intera comunità scientifica per dare vita a una collaborazione internazionale in grado di accelerare la ricerca nel campo dell’oncologia veterinaria. L’interfaccia user-friendly, l’integrazione completa dei dati e i potenti strumenti di visualizzazione rendono la piattaforma di facile comprensione e utilizzo anche per i medici veterinari che non fanno ricerca o hanno poca dimestichezza con la genetica.

Per Luca Aresu, Professore Ordinario presso il Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di TorinoQuesto atlante genomico canino rappresenta un progresso rivoluzionario nell’oncologia comparativa, offrendo una ricchezza di dati genetici senza precedenti attraverso dieci tipi di cancro. Una risorsa inestimabile, che comprende 770 casi e 34 mila varianti genetiche, che forniscono una mappa completa della genetica del cancro nei cani.”

L’obiettivo per il futuro dei ricercatori è quello di continuare ad aggiornare la piattaforma del Cancer Genome Atlas con nuovi dati di sequenziamento per espandere il numero di tumori analizzati e renderla una risorsa centrale, non solo per la veterinaria, ma anche per l’oncologia umana.

“Nel 2000, quando sono arrivata negli Stati Uniti e ho iniziato la mia grande avventura in oncologia, il linfoma del cane veniva semplicemente chiamato “linfoma” e il protocollo terapeutico era sempre lo stesso per tutti i cani. Ho però avuto l’immenso privilegio di imparare da Ann Jeglum, pioniera nella gestione di questi pazienti. Da allora, in questi 24 anni, abbiamo frammentato quella diagnosi in tanti sottotipi istologici, ciascuno con le sue peculiarità, e abbiamo studiato le mutazioni più comuni, che ora ci aiutano a predire la prognosi. Con il Canine Cancer Genome Atlas abbiamo aperto nuove strade terapeutiche, dando vita allo strumento più avanzato mai creato per la caratterizzazione genotipica dei tumori nei cani, gettando una base solida per il futuro della ricerca” afferma la Prof.ssa Laura Marconato, diplomata al College di Medicina Interna dei Piccoli Animali (Specialità Oncologia).