La Nazionale nigeriana accusa: sequestrati 12 ore in un aeroporto libico


“Sequestrati in un aeroporto libico senza cibo e acqua per più di 12 ore”. La denuncia della nazionale Nigeriana che non vuole giocare in Coppa d’Africa

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Hanno chiuso a chiave i cancelli dell’aeroporto e ci hanno lasciato senza connessione telefonica, cibo o bevande”. La denuncia arriva da William Troost-Ekong, capitano della Nigeria. La sua nazionale è infatti impegnata nelle qualificazioni alla Coppa d’Africa 2025, per questo si trovano in Libia dove domani, 15 ottobre ore 20, dovrebbero sfidarsi in campo.

Ma visti i fatti di queste ultime ore, la Nigeria di farlo non ha alcuna intenzione. Troost-Ekong, su X, ha raccontato la situazione paradossale che stanno vivendo: circa 14 ore chiusi in un aeroporto abbandonato, dopo il dirottamento del loro volo.

Più di 12 ore in un aeroporto abbandonato in Libia dopo che il nostro aereo è stato dirottato durante la discesa- ha scritto- Il governo libico ha annullato il nostro atterraggio approvato a Bengasi senza motivo. Hanno chiuso i cancelli dell’aeroporto e ci hanno lasciato senza linea telefonica, cibo o bevande”.

Una situazione, per lui, a dir la verità non nuova. Al contrario del pilota del loro volo: “Ho già sperimentato cose simili giocando in Africa, ma questo è un comportamento vergognoso. Perfino il pilota tunisino che fortunatamente è riuscito a gestire l’ultimo minuto di cambio in un aeroporto non adatto all’atterraggio del nostro aereo non aveva mai visto niente del genere prima”.

È diventato quindi necessario richiedere l’intervento del governo nigeriano: “A questo punto abbiamo chiesto al nostro governo nigeriano di intervenire e salvarci”.

Quindi, la decisione di gruppo: “Come capitano insieme alla squadra abbiamo deciso che non giocheremo questa partita”. Il capitano tira quindi in ballo la Caf, la Confederazione africana di football, ovvero l’organismo di governo di calcio in Africa: “Dovrebbe esaminare il rapporto e cosa sta succedendo qui. Anche se decidessero di consentire questo tipo di comportamento, lasciamo che abbiano i punti”, decidendo cioè di lasciare l’eventuale vittoria a tavolino alla Libia. “Non accetteremo di viaggiare da nessuna parte sulle strade qui, anche con la sicurezza, non è sicuro. Possiamo solo immaginare come sarebbe l’hotel o il cibo se ci venissero dati se continuassimo”.

Ha poi chiuso, nell’ultimo post, sottolineando: “Rispettiamo noi stessi e rispettiamo i nostri avversari quando sono nostri ospiti in Nigeria. Gli errori capitano, ma queste cose fatte apposta non hanno nulla a che fare con il football internazionale”.