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MAiRA Pro S è la nuova direttrice d’orchestra robot

maira robot

Si chiama MAiRA Pro S, e l’hanno presentata questo questo weekend a Dresda: è una direttrice d’orchestra robot di nuova generazione

Non ha certo il carisma di Riccardo Muti, o la passione di Daniel Barenboim. Ma tiene il ritmo con una precisione imbattibile, e poi… ha tre braccia. Si chiama MAiRA Pro S, e l’hanno presentata questo questo weekend a Dresda: è una direttrice d’orchestra robot di nuova generazione, creata non per sostituire la sensibilità umana, ma per dirigere una musica “impossibile”.

Si è esibita in Germania con una musica scritta esplicitamente per sfruttare la tecnologia del XXI secolo: spartiti che gli uomini non riuscirebbero a dirigere. Visivamente uno spettacolo: MAiRA impugna tre spade laser, ciascuna con un colore diverso, per scandire il tempo. L’ensemble è diviso in tre parti, ognuna delle quali risponde ad una bacchetta per creare ritmi incrociati. Il compositore Andreas Gundlach ha scritto quello che il Guardian definisce “un capolavoro” per 16 ottoni e quattro percussionisti che suonano tempi estremamente divergenti. Alcuni iniziano lentamente e accelerano, mentre altri rallentano. Una musica che grazie a MAiRA suona fluida, “come se provenisse da un’unica fonte”.

Per realizzare il robot Rindt ha lavorato con specialisti del CeTI della Technical University Dresden. Rindt ha insegnato a MAiRA a dirigere come farebbe con un essere umano, mostrando i movimenti delle braccia fino a 40 volte, in modo che lei potesse integrarli e adottarli con una complessità sempre maggiore nel corso di due anni di sviluppo. Ogni “braccio” ha sette articolazioni, che gli permettono di muoversi e allungarsi in tutte le direzioni. Ma se diventa un po’ troppo energica, sbattendo a terra su un beat, un meccanismo di sicurezza entra in azione per impedirle di fare danni a se stessa o ai musicisti.

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