Artrite reumatoide: benefici da upadacitinib per pazienti intolleranti ai farmaci biologici


Artrite reumatoide, con upadacitinib raggiunta e mantenuta fino a 5 anni la ridotta attività di malattia in pazienti intolleranti o refrattari ai farmaci biologici

Artrite reumatoide: livelli sierici IL-6 predicono risposta a sarilumab secondo uno studio pubblicato su Arthritis & Rheumatology

In pazienti con artrite reumatoide (AR) e intolleranza/risposta insoddisfacente ai farmaci biologici (DMARD-b), oltre il 75% di quelli che sono stati trattati con upadacitinib (UPA) ha raggiunto lo stato di ridotta attività di malattia (LDA), mentre quasi il 50% di questi ha mantenuto il miglioramento conseguito fino a 240 settimane di follow-up.

Queste le conclusioni di uno studio osservazionale di estensione a lungo termine, pubblicato recentemente su RMD, che ha preso in considerazione i pazienti che erano stati reclutati nel trial SELECT-BEYOND, seguiti in un follow-up della durata pari a 240 settimane.

Razionale e disegno dello studio
Nonostante la disponibilità dei DMARDb e dei DMARDcs, molti pazienti faticano a raggiungere la remissione clinica. Questo limite ha spinto gli autori del nuovo studio a valutare questo aspetto nel lungo termine prendendo in considerazione upadacitinib, un noto Jak inibitore orale di provata efficacia nell’AR.

Attingendo ai dati dello studio multicentrico, randomizzato e controllato di Fase 3 SELECT-BEYOND, i ricercatori hanno condotto uno studio osservazionale a lungo termine per valutare l’efficacia sostenuta nel tempo di upadacitinib fino a 5 anni (240 settimane) in pazienti con AR con intolleranza/ risposta non soddisfacente ai DMARDb.

A tal scopo, hanno preso in considerazione per questa nuova analisi pazienti adulti con AR che avevano sperimentato un fallimento terapeutico con almeno un DMARDb per intolleranza/risposta non soddisfacente al trattamento con questi farmaci. A questi pazienti sono stati somministrati 15 o 30 mg di upadacitinib al giorno o un placebo, insieme a una terapia di fondo stabile a base di DMARDcs. I pazienti che avevano iniziato un trattamento con placebo  sono passati a UPA dopo 12 settimane.

Per questa analisi post hoc, sono stati inclusi solo i pazienti che erano stati sottoposti a trattamento con UPA al dosaggio di 15 mg.

Gli outcome primari dello studio comprendevano la percentuale di pazienti che aveva raggiunto la remissione di malattia o la LDA – in base ai punteggi dell’Indice di Attività Clinica della Malattia (CDAI) o dell’Indice Semplificato di Attività della Malattia (SDAI) – in un arco di tempo fino a 260 settimane.

Risultati principali
Nel corso del follow-up, il 45% (n=104/229) dei pazienti trattati con upadacitinib 15 mg ha raggiunto la remissione in base ai punteggi CDAI, mentre il 79% (n=172/219) ha raggiunto la LDA.
Analogamente, il 45% (n=104/229) dei pazienti trattati con il Jak inibitore ha raggiunto la remissione in base ai punteggi SDAI, mentre l’81% (n=177/219) ha raggiunto la LDA.

In termini di punteggio di attività di malattia  DAS28-CRP, il 70% (n=155/221) dei pazienti ha raggiunto un punteggio inferiore a 2,6  (indicativo di remissione), mentre l’81% (n=177/218) ha raggiunto un punteggio pari o inferiore a 3,2 (indicativo di LDA).

Nel corso del periodo di studio, il 25% dei pazienti ha mantenuto la remissione CDAI, il 43% ha mantenuto la LDA, il 24% ha mantenuto la remissione SDAI e il 42% ha continuato a soddisfare i criteri della LDA.

La durata mediana della risposta relativamente agli outcome dello studio è stata la seguente:
• 48 settimane per la remissione CDAI
• 156 settimane per la LDA
• 60 settimane per la remissione SDA
• 156 settimane per la LDA SDAI
• 59 settimane per valori di DAS28-CRP inferiori a 2,6
• 177 settimane per valori di DAS28-CRP pari o inferiori a 3,2

Tra i pazienti che hanno raggiunto la remissione CDAI o LDA entro i primi 6 mesi, il 26% e il 53%, rispettivamente, ha mantenuto la risposta fino a 240 settimane.

Upadacitinib è risultato efficace sia tra i pazienti meno refrattari (≤2 bDMARD precedenti, 1 meccanismo d’azione [MOA]) che tra quelli più refrattari (>2 bDMARD, ≥2 MOA), con il gruppo meno refrattario che ha mostrato risposte complessive e sostenute nel tempo migliori.

Non è stata documentata, invece, l’esistenza di forti predittori di risposta clinica sostenuta tra i partecipanti allo studio.

Riassumendo
Nel commentare i risultati, i ricercatori hanno ammesso alcuni limiti metodologici intrinseci dello studio, quali l’esistenza di un possibile bias legato al disegno osservazionale degli studi di estensione a lungo termine, nonchà l’assenza di bracci di confronto attivi nello studio originale SELECT-BEYOND.

Ciò detto, alla luce dei risultati ottenuti e come suggerito dalla strategia “treat-to-target”, la LDA può essere considerata come un obiettivo realistico nei pazienti che hanno sperimentato più fallimenti terapeutici con altre terapie; questo obiettivo, concludono i ricercatori, può essere raggiunto con successo nella maggior parte dei pazienti trattati con upadacitinib.

Bibliografia
van Vollenhoven RF et al. Long-term sustainability of response to upadacitinib among patients with active rheumatoid arthritis refractory to biological treatments: results up to 5 years from SELECT-BEYOND. RMD Open. Published online July 24, 2024. doi:10.1136/rmdopen-2023-004037
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