Sclerosi multipla: nuovi dati a lungo termine su efficacia di ozanimod


Sclerosi: i nuovi dati dello studio di Fase 3 DAYBREAK che dimostrano che la diminuzione dei tassi di perdita di volume cerebrale si è mantenuta nell’estensione in aperto

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I nuovi dati dello studio di Fase 3 DAYBREAK che dimostrano che la diminuzione dei tassi di perdita di volume cerebrale si è mantenuta nell’estensione in aperto (OLE) nei pazienti trattati con ozanimod per le forme recidivanti di sclerosi multipla.

I risultati mostrano che i pazienti che ricevono in modo continuativo il trattamento con ozanimod fino a cinque anni hanno riportato tassi bassi e stabili di perdita del volume totale del cervello (WBV) nei 60 mesi (variazione % media annualizzata dei minimi quadrati [LSM] rispetto al basale dello studio principale: RADIANCE, −0,27; SUNBEAM, −0,35).

Inoltre, i risultati di un’analisi separata di sicurezza di DAYBREAK OLE dimostrano la diminuzione o la stabilità dei tassi di incidenza degli eventi avversi derivanti dal trattamento (TEAEs), con tassi relativamente bassi di infezioni, infezioni gravi e opportunistiche in più di otto anni di trattamento con ozanimod.

Questi dati e altri 12 abstract sono stati presentati al 40o Congresso dell’European Committee for Treatment and Research in Multiple Sclerosis (ECTRIMS) di Copenhagen, Danimarca che si è svolto dal 18 al 20 Settembre 2024.

“Se non viene trattata precocemente al momento della diagnosi, la sclerosi multipla può causare una significativa e irreversibile perdita di volume cerebrale e il declino cognitivo,” afferma Jeffrey Cohen, MD, Mellen Center for Multiple Sclerosis, Cleveland Clinic, Cleveland, Ohio e consulente di Bristol Myers Squibb. “Questa nuova analisi rafforza il profilo di sicurezza ed efficacia ben consolidato di ozanimod come terapia orale efficace, specialmente nei pazienti con recente diagnosi di forme recidivanti di sclerosi multipla.”

Riduzione del volume del cervello con il trattamento con ozanimod
Lo studio DAYBREAK OLE ha incluso 2.257 pazienti degli studi di Fase 3 SUNBEAM e RADIANCE e ha valutato i tassi di perdita di volume cerebrale . Il passaggio dall’interferone beta-1a (IFN-β) al trattamento con ozanimod ha ridotto in modo consistente i tassi di perdita di WBV (variazione % di LSM annualizzata dal basale di RADIANCE fino al Mese 24 e dal basale di DAYBREAK al Mese 24: −0,48 e −0,19, rispettivamente, con uno schema simile osservato in SUNBEAM). Inoltre, riduzioni simili sono state osservate nella variazione del volume del talamo.

Sono state osservate elevate riduzioni annualizzate % di LSM del volume della sostanza grigia corticale (CGMV) con IFN-β (variazione annualizzata al Mese 12 rispetto al basale di SUNBEAM: −1,02; variazione annualizzata al Mese 24 rispetto al basale di  RADIANCE: −0,59), ma la tendenza è cambiata 12 mesi dopo il passaggio a ozanimod nel DAYBREAK (aumento % annualizzato di LSM rispetto al basale di DAYBREAK: pazienti dello studio SUNBEAM, 0,10; pazienti dello studio RADIANCE, 0,20), con una perdita % LSM annualizzata bassa di CGMV osservata in  tempi successivi.

Profilo di sicurezza consalidato di ozanimod confermato dai dati di più di otto anni dello studio DAYBREAK
L’analisi finale di sicurezza di DAYBREAK OLE  ha incluso 762 pazienti trattati in modo continuativo con ozanimod con una esposizione media di 83,9 mesi. I tassi di incidenza per 1.000 persone-anno sono diminuiti nel tempo dagli studi di Fase 3 al Mese 60 o anche di più nello studio DAYBREAK OLE. Sono state osservate riduzioni dei TEAEs globali (896,1 versus 101,7), delle infezioni (300,5 versus 142,6), delle infezioni opportunistiche (12,0 versus 4,9), dei disturbi cardiaci (22,8 versus 9,5), epatici (77,0 versus 15,7) e polmonari (11,3 versus 4,7), rispettivamente.

“I dati presentati a ECTRIMS confermano ulteriormente la sicurezza e l’efficacia a lungo termine di ozanimod e  si aggiungono al robusto insieme di prove che dimostrano il suo potenziale impatto sulla diminuzione della progressione della malattia nel tempo,” dichiara Alyssa Johnsen, MD, PhD, Vicepresidente senior e Direttore clinical development, Immunology, Cardiovascular and Neuroscience, Bristol Myers Squibb. “Sulla base della nostra esperienza con ozanimod, stiamo ampliando la nostra pipeline mentre continuiamo a ricercare nuovi modi per far progredire il settore delle neuroscienze. Nuove modalità e nuovi target di malattia alimentano il nostro obiettivo di fornire farmaci che elevino gli standard di cura delle malattie neurologiche, compresa la sclerosi multipla.”

Lo studio DAYBREAK
DAYBREAK era uno studio di estensione in aperto di Fase 3, multicentrico, a lungo termine, per valutare la sicurezza e l’efficacia della somministrazione di ozanimod per via orale a pazienti con forme recidivanti di sclerosi multipla (SMR). I pazienti eleggibili degli studi RADIANCE, SUNBEAM e RPC01-1001 con RMS sono stati arruolati a ricevere il trattamento fino al termine dello studio DAYBREAK. I pazienti nello studio hanno ricevuto ozanimod al dosaggio di 0,92 mg (equivalenti a 1 mg di ozanimod cloridrato).

Lo studio SUNBEAM
SUNBEAM era uno studio registrativo di Fase 3, multicentrico, randomizzato, in doppio cieco, double-dummy, con controllo attivo, per valutare l’efficacia, la sicurezza e la tollerabilità di due dosi di ozanimod in somministrazione orale (0,92 mg e 0,46 mg, equivalenti a 1 mg e 0,5 mg di ozanimod cloridrato, rispettivamente) rispetto a interferone beta-1a intramuscolo settimanale, per un periodo di trattamento di almeno 12 mesi. Lo studio ha incluso 1.346 pazienti con SMR appartenenti a 152 centri in 20 Paesi.

L’endpoint primario dello studio era il tasso di recidive annualizzato durante il periodo di trattamento. Gli endopoint secondari evidenziati dalle scansioni MRI comprendevano il numero di lesioni cerebrali iperintense nuove o ingrandite pesate in T2 alle scansioni MRI nell’arco di 12 mesi, il numero di lesioni cerebrali captanti il gadolinio alle scansioni MRI al Mese 12 e la variazione in percentuale del volume cerebrale al Mese 12 rispetto al basale. Sono state inoltre valutate le variazioni di volume della sostanza grigia corticale e del talamo rispetto al comparatore attivo.

Lo studio RADIANCE
RADIANCE parte B era uno studio registrativo di Fase 3, multicentrico, randomizzato, in doppio cieco, double-dummy, con controllo attivo, per valutare l’efficacia, la sicurezza e la tollerabilità di ozanimod (0,92 mg, equivalenti a 1 mg di ozanimod cloridrato) rispetto a interferone beta-1a intramuscolo settimanale per un periodo di trattamento di 24-mesi. Lo studio ha incluso 1.320 pazienti con SMR appartenenti a 150 centri in 21 Paesi.

L’endpoint primario dello studio era il tasso di recidive annualizzato in 24 mesi. Gli endpoint secondari evidenziati dalle scansioni MRI comprendevano il numero di lesioni cerebrali iperintense nuove o ingrandite pesate in T2 nelle scansioni MRI nell’arco di 24 mesi.