Cambiamenti di voce registrati sullo smartphone possono monitorare la Bpco


Secondo uno studio i cambiamenti nella voce delle persone registrati su uno smartphone possono segnalare una grave recrudescenza dei sintomi di Bpco

Un confronto tra esperti sull'impatto del tumore polmonare e su come cambiano le terapie, con la speranza di poter allungare e migliorare la qualità della vita dei pazienti.

Secondo uno studio pilota presentato al Congresso della European Respiratory Society (ERS) a Vienna, in Austria, i cambiamenti nella voce delle persone registrati su uno smartphone possono segnalare una grave recrudescenza dei sintomi di Bpco (1).

Lo studio è stato presentato da Loes van Bemmel, ricercatrice presso il dipartimento di medicina respiratoria del Centro Medico Universitario di Maastricht, nei Paesi Bassi che ha ricordato come: “…dopo un’esacerbazione, i pazienti riferiscano una qualità di vita inferiore, un peggioramento della loro funzione polmonare e un incremento del rischio, prolungato nel tempo, di andare incontro ad  eventi cardiovascolari come infarto e ictus”.

“È fondamentale, pertanto – continua van Bemmel – individuare le riacutizzazioni il più precocemente possibile, in modo da poter somministrare un trattamento adeguato. Purtroppo, è difficile individuare le riacutizzazioni al loro esordio, poiché i sintomi iniziano solitamente quando i pazienti sono a casa”.

Lo studio in  breve
“Allertati dai pazienti e dalle loro famiglie sul riscontro di cambiamenti nella voce prima e durante le esacerbazioni – spiega van Bemmel – ci siamo proposti di verificare, con questo studio pilota, se fosse possibile registrare il parlato dei pazienti a casa e analizzare queste registrazioni per individuare i primi segnali di un’esacerbazione”.

A tal scopo, 28 persone affette da Bpco hanno partecipato alla ricerca. I ricercatori hanno chiesto loro di registrare la propria voce tramite un’applicazione per smartphone ogni giorno per 12 settimane. Hanno registrato se stessi mentre dicevano “aah” per il tempo massimo che riuscivano a fare con un solo respiro, poi hanno letto un breve paragrafo di una storia o risposto a una domanda.

I partecipanti hanno anche compilato un questionario giornaliero per valutare i sintomi della Bpco. Durante lo studio, ci sono state 16 occasioni in cui un paziente ha sperimentato una riacutizzazione dei sintomi.

I ricercatori hanno analizzato le registrazioni vocali, alla ricerca di quelle variazioni che coincidevano con le riacutizzazioni dei sintomi. Hanno scoperto, allora, che la voce dei pazienti diventava più acuta quando era imminente un’esacerbazione. Hanno anche riscontrato un maggiore “jitter” nella voce dei pazienti quando stava iniziando un’esacerbazione (NdR: il “jitter” si verifica quando la voce suona affannosa o rauca).

“C’erano chiare differenze tra le registrazioni dei pazienti in un giorno normale e nel primo giorno di esacerbazione – ha affermato van Bemmel -. Ciò ha confermato la nostra ipotesi che il linguaggio cambia in modo significativo, anche all’inizio di una riacutizzazione”.

Risultati preliminari, lo studio prosegue 
La dr.ssa van Bemmel, alla fine della presentazione del lavoro, ha tenuto a sottolineare come “si tratti di risultati preliminari, da convalidare su un numero maggiore di pazienti con Bpco. Se saremo in grado di farlo, apriremo la strada alla diagnosi e all’individuazione precoce delle esacerbazioni in ambiente domestico. Ciò consentirebbe ai pazienti di gestire autonomamente questi eventi a casa”.

“Anche se ogni malattia è diversa – ha aggiunto – l’analisi del linguaggio potrebbe potenzialmente aiutare anche in altre patologie respiratorie. Sospettiamo, infatti, che esistano biomarcatori vocali per molte malattie respiratorie”.

Il team di ricercatori coinvolti in questo studio pilota sta ora pianificando di continuare la ricerca iniziata. Per questi motivi, in collaborazione con i ricercatori del Radboud University Medical Centre nei Paesi Bassi, il team metterà a punto un’applicazione mobile con le persone affette da Bpco.

L’applicazione SPEAK sarà utilizzata dai pazienti per rilevare le esacerbazioni tramite segnali vocali e fornire supporto per il trattamento dei sintomi a casa. Allo stesso tempo, i ricercatori stanno studiando come raccogliere, archiviare e analizzare i dati vocali in modo responsabile, in modo da mantenere la privacy di chi parla.

Il commento allo studio
Intervenuto durante la discussione seguita alla presentazione dello studio, Il prof. Frits Franssen, segretario dell’assemblea ERS per l’assistenza clinica e la fisiologia respiratoria, capo del Dipartimento di Medicina Respiratoria del Centro Medico Universitario di Maastricht, Paesi Bassi, non compreso tra gli autori della ricerca, ha commentato: “La Bpco è una patologia comune e grave. Quando i sintomi si aggravano, possono portare a un deterioramento a lungo termine della salute e possono persino essere fatali. Se individuiamo per tempo queste esacerbazioni e le trattiamo, sappiamo che spesso si possono evitare gravi complicazioni. Attualmente, ciò significa che il paziente o la sua famiglia decidono che qualcosa non va e si recano da un medico per una valutazione e degli esami”.

“Questa ricerca – ha continuato Franssen  – è interessante perché suggerisce che i primi segnali di un’esacerbazione di Bpco possono essere rilevati attraverso i cambiamenti nella voce del paziente registrata su uno smartphone. Questa scoperta, ora, deve essere verificata in uno studio più ampio. Se verrà convalidata, potrebbe portare a un sistema rapido ed efficiente per avvisare il paziente e il suo medico della necessità di un trattamento”.

“Poiché funziona tramite smartphone – ha aggiunto in conclusione – l’analisi vocale potrebbe essere utilizzata da chiunque, in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo. In definitiva, questo potrebbe far risparmiare denaro, tempo e vite ai pazienti”.

Bibliografia
Van Bemmel L et al. Detecting the onset and peak symptoms of exacerbations of COPD by analyzing speech COPD – exacerbations, Monitoring, Telemedicine. Abs.PA4372, ERS 2024, Vienna