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Vutrisiran riduce la mortalità nei pazienti con amiloidosi cardiaca da transtiretina

Studio NEURO-TTRansform: eplontersen di Ionis Pharmaceuticals e AstraZeneca è sicuro ed efficace per i pazienti con amiloidosi da transtiretina

I due farmaci agiscono in modo differente sull'RNA messaggero della transtiretina, riducendo la proteina mutata circolante fino all'80-90%

Amiloidosi cardiaca da transtiretina: il silenziamento genico con vutrisiran riduce mortalità ed eventi cardiovascolari

Vutrisiran, un farmco che agisce attraverso il silenziamento genico, ha migliorato significativamente la mortalità, gli eventi cardiovascolari e i marcatori di progressione della malattia nei pazienti affetti da amiloidosi da transtiretina con cardiomiopatia (ATTR-CM), secondo una ricerca presentata oggi in una sessione Hot Line al Congresso ESC 2024.

“L’ATTR è una malattia progressiva e fatale in cui la proteina transtiretina mal ripiegata si accumula sotto forma di depositi amiloidi in varie parti del corpo, spesso danneggiando il cuore. Abbiamo studiato se una nuova terapia di interferenza dell’RNA (RNAi), il vutrisiran, che ha come bersaglio la produzione di transtiretina, potesse migliorare i risultati clinici nei pazienti affetti da ATTR-CM e i risultati sono stati molto promettenti”, ha spiegato la ricercatrice principale, la professoressa Marianna Fontana dell’University College London, Royal Free Hospital, Londra, Regno Unito.

HELIOS-B è uno studio randomizzato, in doppio cieco, su pazienti con ATTR-CM (ereditaria o wild-type) che avevano evidenza di amiloidosi cardiaca mediante ecocardiografia e deposizione confermata di amiloide ATTR. I pazienti sono stati randomizzati in rapporto 1:1 a vutrisiran 25 mg o placebo, somministrato per via sottocutanea una volta ogni 3 mesi per un massimo di 36 mesi. Se il paziente era già in trattamento con lo stabilizzatore di malattia, tafamidis, questo farmaco è stato continuato.

I due endpoint primari erano un composito di mortalità per tutte le cause e di eventi cardiovascolari ricorrenti al raggiungimento del 33° mese da parte dell’ultimo paziente, valutati nella popolazione complessiva e nei pazienti che assumevano vutrisiran in monoterapia (cioè quelli che non assumevano tafamidis al basale). Gli endpoint secondari (valutati nella popolazione complessiva e nei pazienti in monoterapia con vutrisiran) sono stati la mortalità per tutte le cause fino a 42 mesi, la variazione dal basale a 30 mesi della capacità funzionale (test del cammino di 6 minuti), della qualità della vita (Kansas City Cardiomyopathy Questionnaire Overall Summary) e della classe New York Heart Association (NYHA).

Vutrisiran ha ridotto la mortalità per tutte le cause nell’arco di 42 mesi del 36% nella popolazione complessiva (HR 0,64; 95% CI 0,46-0,90; p=0,01) e del 35% nella popolazione in monoterapia (HR 0,65; 95% CI 0,44-0,97; p=0,045) rispetto al placebo. Altri endpoint secondari relativi alla capacità funzionale, allo stato di salute e alla qualità della vita sono migliorati significativamente con vutrisiran rispetto al placebo.

La maggior parte degli eventi avversi è stata lieve o moderata con vutrisiran. Gli eventi avversi che hanno portato all’interruzione del farmaco in studio sono stati simili nei gruppi vutrisiran (3,1%) e placebo (4,0%).
Fontana ha concluso: “Vutrisiran è stato altamente efficace e ben tollerato in questa popolazione contemporanea rappresentativa dei pazienti che vediamo nelle nostre cliniche, con benefici costanti indipendentemente dalla terapia di base con tafamidis. I nostri risultati indicano che vutrisiran ha il potenziale per diventare il nuovo standard di cura. Questo studio è importante anche perché è il primo a dimostrare il beneficio dei silenziatori genici in qualsiasi tipo di cardiomiopatia”.

L’Fda ha approvato vutrisiran per la prima volta nel giugno 2022 per il trattamento dell’amiloidosi ATTR con polineuropatia, una patologia simile a quella cardiaca in cui le proteine di transtiretina mal ripiegate colpiscono i nervi anziché il cuore. In questa forma della patologia l’azienda ha in commercio anche il patisiran.

La forma di “polineuropatia” che colpisce i nervi è più rara, il tipo di malattia che causa danni al cuore è più diffuso. Alnylam ha stimato che oltre 250mila persone in tutto il mondo siano affette dalla forma di cardiomiopatia, rispetto alle 30-50mila persone negli Stati Uniti e in Europa affette da polineuropatia. L’unico farmaco disponibile per la forma cardiaca, il tafamidis, in commercio con il marchio Vyndamax.

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