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Chi è Yahya Sinwar, il Macellaio di Khan Younis e leader di Hamas ucciso da Israele

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Chi è Yahya Sinwar, il Macellaio di Khan Younis leader politico di Hamas dal 2017, e ucciso oggi da Israele: aveva passato 23 anni nelle carceri israeliane

Israele ha decapitato Hamas. Di nuovo. Secondo alcune fonti le autorità israeliane avrebbero confermato la morte di Yahya Sinwar, il leader carismatico e politico del gruppo terrorista palestinese. Nato nel 1962 a Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza, Sinwar è considerato il principale architetto dell’attacco del 7 ottobre 2023, in cui morirono più di 1.200 persone tra militari e civili. Dopo un periodo trascorso all’Università islamica di Gaza per studiare l’arabo, abbracciò la militanza contro Israele, anche se la sua “carriera” rischiò di concludersi a 26 anni, quando fece esplodere accidentalmente una bomba artigianale che stava costruendo.

Sinwar è stato tra i fondatori dell’ala militare del movimento islamista palestinese, le Brigate al Qassam. E’ “cresciuto” nelle carceri israeliane: ci ha passato più di venti anni, fino al 2011. Fu arrestato nel 1989 e condannato a quattro ergastoli per il rapimento e l’uccisione di due militari israeliani e quattro palestinesi accusati di collaborazionismo. I notiziari israeliani raccontarono che aveva convinto un membro di Hamas a tradire il fratello come informatore prima di seppellirlo vivo.

In prigione ha imparato l’ebraico, costruendosi una cerchia ristretta di amici e compagni militanti. Introduceva clandestinamente telefoni cellulari e riusciva ad controllare i precedenti penali dei nuovi prigionieri per assicurarsi che non fossero spie di Israele. Già in quel periodo, gli israeliani lo consideravano una figura di spicco palestinese.

Fu liberato nel 2011 come “pezzo da novanta” in uno scambio di oltre mille prigionieri palestinesi per Gilad Shalitil soldato israeliano catturato in un’azione organizzata al confine della Striscia di Gaza dal fratello di Sinwar. Dopo 23 anni di prigionia Israele accettò di liberare 1.027 prigionieri – dopo anni di negoziati a cui partecipò lo stesso Sinwar dalla prigione – in cambio di Shalit.

La principale specializzazione di Sinwar era la ricerca e la punizione dei palestinesi sospettati di essere informatori di Israele. Nel 2016 fu coinvolto nell’omicidio “interno” di Mahmoud Ishtiwi, condannato per “crimini morali”: girava voce fosse omosessuale. La salita al trono di Hamas nel 2017, quando ne diventa capo politico all’interno della Striscia.

Dopo gli attacchi del 7 ottobre, è scomparso dai radar. Si diceva che fosse costantemente circondato da ostaggi israeliani, usati come scudi umani. Comunicava principalmente tramite “pizzini” e si pensa che vivesse per lo più sottoterra, nella rete di tunnel di Hamas.

Prima dell’ottobre 2023, alcuni funzionari israeliani si chiedevano se Sinwar, potesse diventare una figura più moderata all’interno di Hamas. Sinwar stava invece pianificando il più grande attacco mai compiuto contro Israele.

Era ormai il ricercato numero 1 dell’esercito israeliano. Alla fine è stato trovato, per caso.

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