Aumentato rischio di Alzheimer negli anziani con ipertensione non trattata secondo una Meta-analisi su “Neurology”
Gli anziani con ipertensione non trattata presentano un rischio aumentato del 36% di sviluppare la malattia di Alzheimer (AD) rispetto a quelli senza ipertensione, e un rischio aumentato del 42% rispetto a quelli con ipertensione trattata. È quanto emerso da una meta-analisi pubblicata su “Neurology”.
La metodologia impiegata
In questa meta-analisi, i ricercatori hanno esaminato i dati di 31.250 partecipanti di età pari o superiore a 60 anni (età media di 72,1 anni; 41% uomini) provenienti da 14 studi comunitari condotti in altrettanti paesi.
Il follow-up medio è stato di 4,2 anni, durante i quali sono state registrate le misurazioni della pressione sanguigna, la diagnosi di ipertensione e l’uso di farmaci antipertensivi. Complessivamente, il 35,9% dei partecipanti non aveva una storia di ipertensione né usava farmaci antipertensivi, il 50,7% aveva una storia di ipertensione con uso di farmaci, e il 9,4% aveva una storia di ipertensione senza uso di farmaci.
Risultati e conclusioni
In totale, 1415 partecipanti hanno sviluppato l’AD e 681 hanno sviluppato altre forme di demenza. I partecipanti con ipertensione non trattata avevano un rischio aumentato del 36% di sviluppare l’AD rispetto ai controlli sani ( hazard ratio [HR], 1,36; P = 0,041) e un rischio aumentato del 42% rispetto a quelli con ipertensione trattata (HR, 1,42; P = 0,013).
Al contrario, i pazienti con ipertensione trattata non mostravano un rischio elevato di AD rispetto ai controlli sani (HR, 0,961; P = 0,6644). Tuttavia, sia i pazienti con ipertensione trattata (HR, 1,285; P = 0,027) che quelli con ipertensione non trattata (HR, 1,693; P = 0,003) avevano un rischio aumentato di sviluppare altre forme di demenza rispetto ai controlli sani. Il rischio di demenza non-AD era simile tra i pazienti con ipertensione trattata e non trattata.
«Questi risultati suggeriscono che il trattamento dell’ipertensione con l’avanzare dell’età rimane un fattore cruciale per ridurre il rischio di Alzheimer» ha affermato Matthew J. Lennon, School of Clinical Medicine, UNSW Sydney, Australia, autore principale dello studio.
Possibili limitazioni dello studio
Definizioni diverse di ipertensione in varie località potrebbero aver causato discrepanze nella diagnosi. Inoltre, lo studio non ha considerato potenziali fattori confondenti come ictus, attacco ischemico transitorio e malattie cardiache, che potrebbero agire come mediatori piuttosto che come covariate.
Infine, lo studio non ha riportato dati sulla mortalità, che potrebbero aver influenzato l’interpretazione del rischio di demenza.
Bibliografia
Lennon MJ, Lipnicki DM, Lam BCP, et al. Blood Pressure, Antihypertensive Use, and Late-Life Alzheimer and Non-Alzheimer Dementia Risk: An Individual Participant Data Meta-Analysis. Neurology. 2024 Sep 10;103(5):e209715. doi: 10.1212/WNL.0000000000209715. Leggi