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Acquisizione di startup: si avvicina la fine di un’era

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Il nuovo report di Mind the Bridge evidenzia un possibile rallentamento delle M&A di startup che sono alla base della leadership tecnologica della Silicon Valley

Siamo alla fine dell’era delle acquisizioni di startup? Se lo chiede Mind the Bridge, piattaforma internazionale di open innovation che ieri, durante l’apertura del suo annuale Scaleup Summit in Silicon Valley, ha presentato il suo ultimo Report realizzato con il supporto di Crunchbase.

Dal titolo “The End of the Startup M&A Era?”, lo studio analizza lo stato delle acquisizioni di startup a livello globale con un focus sulle operazioni effettuate dalle aziende Fortune Global 500 negli ultimi 25 anni. Quello che emerge è un calo significativo delle attività di M&A di startup negli ultimi 3 anni, un dato che solleva preoccupazioni sul possibile impatto per l’industria del venture capital, sia in Silicon Valley che a livello globale.

“Se questa tendenza si confermasse, potrebbe rappresentare un duro colpo per l’industria globale del venture capital e quindi per la capacità di innovazione dei diversi ecosistemi – ha commentato Alberto Onetti, Chairman di Mind the Bridge. Il mondo delle startup dipende dalle exit per restituire capitale agli investitori. Senza acquisizioni la macchina del venture capital si ingolfa. Gli investitori non riescono a raccogliere nuovi capitali. E quindi le nuove startup non trovano finanziamenti”. 

La crisi del 2021 (il cosiddetto “VC Pullback”) ha giocato sicuramente un ruolo fondamentale in questa flessione. Tuttavia Mind the Bridge e Crunchbase credono che possa trattarsi di un cambiamento strutturale e permanente piuttosto che di un rallentamento congiunturale. I governi di tutto il mondo stanno infatti inasprendo i controlli sulle attività di M&A, soprattutto nel settore tecnologico, spinti dall’aumento delle tensioni geopolitiche e dal ritorno di politiche protezionistiche.

Il motore dell’innovazione della Silicon Valley rischia di ingolfarsi

Storicamente la Silicon Valley ha prosperato grazie a un ecosistema dinamico in cui le startup, alimentate dagli investimenti venture capital, crescono rapidamente e vengono acquisite. Tuttavia questo “motore dell’innovazione”, che ha guidato il progresso tecnologico in tutto il mondo, oggi potrebbe essere in pericolo.

Tra le principali evidenze:

La regolamentazione minaccia il dominio della Silicon Valley

Il report indica vari fattori geopolitici e normativi che stanno rimodellando il panorama delle startup M&A. In particolare, i controlli più rigidi sulle attività di M&A—soprattutto nel settore tecnologico—stanno rendendo più difficile per le startup raggiungere le exit attraverso acquisizioni, rallentando il processo di innovazione (visto che la finestra delle quotazioni in borsa – IPO – resta bloccata dalla crisi dei mercati). Le politiche protezionistiche volte a prevenire monopoli, unite alle crescenti preoccupazioni per la sicurezza nazionale legate alle tecnologie dual-use, hanno contribuito a questo cambiamento.

“Le M&A, in particolare quelle legate a tecnologie di potenziale interesse strategico, sono sempre più sotto il controllo dei governi in tutto il mondo”, ha dichiarato Marco Marinucci, CEO di Mind the Bridge. “Questo potrebbe bloccare il mercato dell’innovazione in Silicon Valley e di conseguenza di tutto il mondo, data la centralità che le aziende di questa regione hanno sulle acquisizioni, con il 33% delle transazioni e il 46% dei capitali investiti”.

Il dominio nordamericano continua, mentre Europa e Asia faticano a stare al passo

Secondo il report, le aziende statunitensi continuano a dominare il mercato globale delle startup M&A, con il 71% di tutte le acquisizioni. In confronto, le aziende europee hanno concluso solo il 19% delle acquisizioni globali di startup mentre quelle cinesi restano ancora più indietro. È importante notare che il 36% dei principali 25 acquirenti di startup è rappresentato da aziende della Silicon Valleya conferma della continua influenza della regione, nonostante il rallentamento generale.

I dati confermano che le aziende americane continuano ad avere un appetito significativamente maggiore per le startup rispetto alle loro controparti europee. In media, un’azienda Fortune 500 europea ha acquisito 1-2 startup negli ultimi cinque anni. Nello stesso periodo, le aziende americane hanno acquisito 3-4 startup, mentre quelle della Silicon Valley ne hanno comprate 12-15.

“A oltre due anni dall’inizio del rallentamento dei finanziamenti, la crescita dei ricavi è diminuita poiché le startup si trovano ad affrontare un ambiente di raccolta fondi più difficile e con standard più elevati a ogni stage di finanziamento”, ha commentato Gené Teare, Senior Data Editor di Crunchbase News. “Durante questa fase di contrazione, i settori che hanno tenuto di più sono stati quello sanitario/biotech, insieme a quelli legati all’intelligenza artificiale (AI). Nonostante molti abbiano espresso preoccupazioni sui risultati economici del settore AI, il finanziamento per le aziende AI ha continuato a crescere. Finora, nel 2024, i finanziamenti per l’industria AI sono aumentati sia in proporzione sul totale che in termini assoluti, facendo di questo settore il leader incontrastato. Tuttavia, ci vorrà tempo prima che i benefici di questa nuova ondata tecnologica si manifestino pienamente. Nel frattempo, un mercato M&A più attivo aiuterebbe a ridurre l’incertezza sui rendimenti del venture capital”.

Impatto sull’ecosistema VC e prospettive future

“Il sistema delle M&A è stato a lungo un pilastro del motore di innovazione della Silicon Valley”, ha concluso Alberto Onetti – “Tuttavia, il crescente controllo sulle acquisizioni e le tensioni geopolitiche potrebbero cambiare definitivamente lo scenario. Siamo in un momento critico, che potrebbe ridefinire il futuro dell’innovazione globale”.

E se in prospettiva si prevedono ulteriori disagi nel mercato delle startup M&A, a causa dell’aumento della sorveglianza normativa, si osserva tuttavia che regioni con normative più flessibili potrebbero emergere come nuovi centri di innovazione, offrendo potenziali opportunità al di fuori della Silicon Valley.

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