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Asma: frequenti episodi di riacutizzazione impattano di più sul decorso

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Nei pazienti con asma grave, la frequenza di esacerbazioni, anziché la severità, ha un maggiore impatto sul decorso di malattia

Stando ai risultati di uno studio presentato al congresso ERS, i pazienti che vanno incontro a  frequenti episodi di riacutizzazione asmatica sono quelli maggiormente a rischio di essere sottoposti a trattamento con dosi cumulative di corticosteroidi, a comorbidità multiple e a mortalità. Inoltre, la frequenza di queste esacerbazioni sembra avere un impatto maggiore sul decorso della malattia rispetto alla gravità dell’asma.

Razionale e disegno dello studio
I pazienti con asma grave si connotano per un impatto di malattia significativo, hanno ricordato i ricercatori durante la presentazione del lavoro al congresso. Ciò premesso, non sono del tutto note le comorbilità e la mortalità in base alla severità di malattia.

Di il nuovo studio, che si è proposto di esplorare le comorbilità e la mortalità in pazienti asmatici naive ai farmaci biologici in base alla gravità di malattia e alla frequenza di episodi di riacutizzazione.

I ricercatori, attingendo ad un registro nazionale pazienti finlandese, hanno incluso pazienti adulti che avevano chiesto il rimborso per l’acquisto di farmaci per l’asma tra  tra gennaio 2015 e dicembre 2016. Non sono stati inclusi i pazienti in terapia con farmaci biologici o affetti anche da Bpco.

I ricercatori hanno definito l’asma grave sulla base del ricorso ad un trattamento ad elevata intensità durante il basale, basato sull’impiego di 800 µg o più di fluticasone propionato ogni giorno e di un secondo farmaco di controllo (quattro prescrizioni erogate consecutivamente).

Hanno definito, inoltre, il paziente con esacerbazioni frequenti come quello andato incontro a due visite al pronto soccorso o ad un ricovero per asma nei 2 anni precedenti la data indice o sulla base un acquisto annuale di più di 600 mg di equivalenti di prednisolone al basale, una quantità ritenuta sufficiente per trattare tre o più episodi di esacerbazione di malattia asmatica.

I pazienti con esacerbazioni frequenti rappresentano circa il 15% della popolazione asmatica adulta totale, hanno sottolineato i ricercatori durante la presentazione dello studio.

A questo punto, l’obiettivo dello studio è stato quello di valutare le le comorbilità di questi pazienti a partire da gennaio 2012 fino a dicembre 2020, determinando quattro coorti in base alla gravità dell’asma e alla frequenza delle esacerbazioni:
• asma non grave con esacerbazioni poco frequenti: 77.1% (n = 111,006)
• asma non grave con esacerbazioni frequenti: 11.5% (n = 16,532)
• asma grave con esacerbazioni non frequenti: 7,5% (n = 10.767)
• asma grave con esacerbazioni frequenti: 4% (n = 5,708)

Nel corso dello studio, i ricercatori hanno messo a punto gruppi di pazienti di uguali dimensioni numeriche, abbinando i pazienti in base all’età, al sesso e al distretto ospedaliero di provenienza. Ogni gruppo comprendeva 5.525 pazienti (70% donne) con un’età media di 63 anni.

Risultati principali
Il gruppo con asma grave e frequenti esacerbazioni ha registrato i totali più alti in tutte le categorie valutate, seguito dal gruppo con esacerbazioni non gravi e frequenti in quasi tutte le categorie valutate.
Le esacerbazioni frequenti, piuttosto che la gravità dell’asma in sé, sembrano essere collegate ad un maggiore impatto di malattia, sebbene l’impatto sia risultato più elevato nei pazienti con asma grave che avevano sperimentato esacerbazioni frequenti.

I pazienti con esacerbazioni sono risultati anche essere quelli che utilizzavano dosi elevate di corticosteroidi orali (OCS), con un’esposizione cumulativa di gran lunga superiore a quella associata agli outcome avversi.

Le dosi medie giornaliere di OCS di equivalenti di prednisolone comprendevano:
– 0,82 mg per il gruppo delle esacerbazioni non gravi e poco frequenti
– 1,85 mg per il gruppo delle esacerbazioni non gravi e frequenti
– 0,82 per il gruppo delle esacerbazioni gravi e poco frequenti
– 2,46 per il gruppo delle esacerbazioni gravi e frequenti

Le dosi cumulative di OCS al follow-up tra il 2017 e il 2020 comprendevano:
– 458 mg nel gruppo delle esacerbazioni non gravi e poco frequenti2.384 mg nel gruppo delle esacerbazioni non gravi e frequenti
– 814 mg nel gruppo delle esacerbazioni gravi e poco frequenti
– 3.028 mg nel gruppo delle esacerbazioni gravi e frequenti

I tassi di mortalità per anno/paziente durante il follow-up sono stati pari a:
– 0,016 per il gruppo delle esacerbazioni non gravi e infrequenti
– 0,027 per il gruppo delle esacerbazioni non gravi e frequenti
– 0,023 per il gruppo delle esacerbazioni gravi e infrequenti
– 0,029 per il gruppo delle esacerbazioni gravi e frequenti

Il numero medio cumulativo di giorni di pensione di invalidità per anno/paziente tra i pazienti di età inferiore a 65 anni durante il follow-up è stato pari a:
– 35 per il gruppo delle esacerbazioni non gravi e infrequenti
– 49 per il gruppo delle esacerbazioni non gravi e frequenti
– 48 per il gruppo delle esacerbazioni gravi e infrequenti
– 59 per il gruppo delle esacerbazioni gravi e frequenti

Analogamente, il numero medio cumulativo di giorni di congedo per malattia per anno-paziente tra i pazienti di età inferiore a 65 anni durante il follow-up comprendeva 16 per il gruppo delle esacerbazioni non gravi e infrequenti; 22 per il gruppo delle esacerbazioni non gravi e frequenti; 20 per il gruppo delle esacerbazioni gravi e infrequenti; e 24 per il gruppo delle esacerbazioni gravi e frequenti.

Il numero medio di contatti sanitari correlati all’asma per anno paziente durante il follow-up è stato pari a:
–  8 per il gruppo delle esacerbazioni non gravi e poco frequenti
– 12 per il gruppo delle esacerbazioni non gravi e frequenti
– 15 per il gruppo delle esacerbazioni gravi e poco frequenti
– 20 per il gruppo delle esacerbazioni gravi e frequenti

Il numero medio di codici ICD-10 indicativi di comorbilità per paziente  asmatico nei 5 anni successivi al basale è risultato pari a :
– sette per il gruppo delle esacerbazioni non gravi e infrequenti
– 10 per il gruppo delle esacerbazioni non gravi e frequenti
– 8 per il gruppo delle esacerbazioni gravi e infrequenti
– 11 per il gruppo delle esacerbazioni gravi e infrequenti.
In particolare, il 15,4% dei pazienti del gruppo non grave con esacerbazioni infrequenti, il 29% di quelli del gruppo non grave con esacerbazioni frequenti, il 27,9% di quelli del gruppo grave con esacerbazioni infrequenti e il 50,1% di quelli del gruppo grave con esacerbazioni frequenti si è sottoposto a visita pneumologica durante i 4 anni di follow-up.

Il commento degli autori dello studio
Sulla base di questi risultati, i ricercatori hanno concluso che i pazienti con frequenti esacerbazioni d’asma sono esposti a dosi cumulative elevate di OCS, presentano morbilità multiple e sono a maggior rischio di mortalità, con un impatto sul decorso di malattia. In particolare, è stato osservato che la percentuale di pazienti con esacerbazioni frequenti era più alta del previsto, sottolineando che quasi tre pazienti su quattro avevano un’asma non grave in base all’uso quotidiano dei farmaci.

“La frequenza delle esacerbazioni, piuttosto che la gravità dell’asma in sé, sembra essere associata ad un maggior impatto di comorbilità e ad una mortalità maggiore, il che rafforza la necessità di concentrarsi sulla gestione dell’asma in modo più olistico e di migliorare i percorsi dei pazienti per ridurre il rischio di esacerbazioni”, hanno sottolineato i ricercatori.

Questi hanno anche consigliato agli operatori sanitari di concentrarsi sul miglioramento del controllo dell’asma e sulla riduzione del rischio di esacerbazione per migliorare gli outcome in questi pazienti.

“La valutazione sistematica dell’asma, delle comorbidità, delle esposizioni e dell’aderenza al trattamento è fondamentale”, hanno tenuto a sottolineare. “È importante ottimizzare il trattamento di mantenimento e organizzare controlli regolari nell’ambito dell’assistenza sanitaria”.

Inoltre, l’identificazione di pazienti con un numero maggiore di comorbilità e a maggior rischio di morte sottolinea la necessità di un approccio più completo e personalizzato alla gestione dell’asma e delle sue comorbidità.

Nel concludere il loro intervento al congresso, gli autori di questo studio hanno detto che, come prossimo step di ricerca, esploreranno ulteriormente i costi legati all’impiego di risorse sanitarie associati all’aumento della gravità dell’asma e della frequenza delle esacerbazioni.

Bibliografia
Viinanen A, et al. Comorbidities and mortality in relation to asthma severity and exacerbations. Poster 1767. Presented at: European Respiratory Society International Congress; Sept. 7-11, 2024; Vienna.

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