Carcinoma gastrico: approvato zolbetuximab in associazione alla chemioterapia


Approvazione da parte della Commissione europea di zolbetuximab in associazione alla chemioterapia a base di fluoropirimidina e platino per il carcinoma gastrico avanzato

L'isoforma 2 della proteina claudina-18 (CLDN18.2) è un biomarcatore espresso in circa il 35-40% dei pazienti con adenocarcinoma gastrico o della giunzione gastroesofagea

Approvazione da parte della Commissione europea di zolbetuximab in associazione alla chemioterapia a base di fluoropirimidina e platino per il trattamento di prima linea di pazienti adulti affetti da adenocarcinoma gastrico o della giunzione gastroesofagea (GEJ) localmente avanzato non resecabile o metastatico, negativo al recettore 2 per il fattore di crescita epidermico umano (HER2), le cui cellule tumorali sono positive alla claudina (CLDN) 18.2.

In considerazione degli attuali scarsi risultati, in termini di sopravvivenza, associati ai tumori gastrici e della giunzione gastroesofagea (GEJ), l’Agenzia Europea del Farmaco (European Medicines Agency) ha raccomandato di mantenere la designazione di farmaco orfano per zolbetuximab.
Zolbetuximab è attualmente il primo e unico anticorpo monoclonale approvato, concepito in modo specifico per avere come bersaglio le cellule tumorali gastriche che esprimono il biomarcatore CLDN18.2, consentendo un approccio più personalizzato al trattamento antitumorale.

Negli studi clinici di fase 3 su zolbetuximab, circa il 38% dei pazienti adulti affetti da tumore gastrico e della giunzione gastroesofagea in fase avanzata e metastatica ha presentato cellule tumorali positive a CLDN18.2. Attraverso il legame con CLDN18.2 espresso sulle membrane delle cellule tumorali, zolbetuximab genera citotossicità cellulare anticorpo-dipendente, citotossicità complemento-dipendente e inibizione della crescita tumorale.

Zorana Maravic, CEO di Digestive Cancers Europe (DiCE): «Purtroppo, per via dei sintomi simili a quelli di patologie gastriche più diffuse, i tumori gastrici e gastroesofagei vengono spesso diagnosticati in fase avanzata o metastatica, quando le opzioni di trattamento sono generalmente piuttosto limitate. Una diagnosi tempestiva, seguita da cure e trattamenti personalizzati, sarà fondamentale per migliorare la sopravvivenza e la qualità della vita dei pazienti».

Moitreyee Chatterjee-Kishore, Vicepresidente Senior e Responsabile dello Sviluppo dell’Immuno-Oncologia, Astellas: «Siamo lieti di proporre zolbetuximab, una opzione terapeutica mirata, prima di una nuova classe di farmaci, ai pazienti in Europa, dove i casi di carcinoma gastrico e gastroesofageo rappresentano la sesta causa di morte per cancro. Con zolbetuximab stiamo per entrare in una nuova epoca della medicina di precisione per questi tumori avanzati, a conferma del nostro costante impegno in una ricerca scientifica all’avanguardia che possa migliorare i risultati per i pazienti».

I dati ottenuti dagli studi clinici di Fase 3 SPOTLIGHT e GLOW, che hanno supportato l’autorizzazione all’immissione in commercio in Europa, hanno indicato che il trattamento a base di zolbetuximab ha fornito miglioramenti statisticamente significativi nella sopravvivenza libera da progressione (PFS) e nella sopravvivenza globale (OS) rispetto alle chemioterapie standard di trattamento nei pazienti elegibili affetti da tumori gastrici e della giunzione gastroesofagea (GEJ)1,2. Nello studio SPOTLIGHT, è stata raggiunta una PFS mediana di 10,61 mesi con zolbetuximab più mFOLFOX6 come trattamento di prima linea, rispetto a 8,67 mesi con placebo più mFOLFOX6. L’OS mediana è stata pari a 18,23 mesi rispetto a 15,54 mesi nei rispettivi gruppi di trattamento1. Risultati di efficacia simili sono stati osservati nello studio GLOW, in cui la PFS mediana è stata di 8,21 mesi rispetto a 6,80 mesi e la OS mediana di 14,39 mesi rispetto a 12,16 mesi, rispettivamente con zolbetuximab più CAPOX, rispetto a placebo più CAPOX2. In entrambi gli studi SPOTLIGHT e GLOW, l’incidenza di eventi avversi gravi emergenti dal trattamento (TEAE) è stata simile nei gruppi di trattamento con zolbetuximab rispetto ai controlli.

I TEAE di tutti i gradi più comuni segnalati nei gruppi trattati con zolbetuximab sono stati nausea, vomito e riduzione dell’appetito.

L’autorizzazione europea all’immissione in commercio di zolbetuximab è valida in tutti i 27 Stati membri dell’Unione europea, oltre che in Islanda, Liechtenstein e Norvegia, ed è allineata alle linee guida ESMO Gastric Cancer Living, recentemente aggiornate, che prevedono che l’aggiunta di zolbetuximab alla chemioterapia possa essere valutata per i pazienti affetti da tumori CLDN18.2 positivi e HER-2 negativi in prima linea per la malattia metastatica4 .Astellas sta collaborando strettamente con le autorità regolatorie locali e con gli organismi di health technology assessment in tutta l’Unione europea per assicurare che i pazienti che potrebbero trarre beneficio da zolbetuximab siano in grado di accedere al nuovo trattamento quanto prima.

Informazioni sullo studio clinico di Fase 3 SPOTLIGHT
SPOTLIGHT è uno studio di Fase 3, globale, multicentrico, in doppio cieco e randomizzato, volto alla valutazione dell’efficacia e della sicurezza di zolbetuximab più mFOLFOX6 (un regime chemioterapico di associazione che include oxaliplatino, acido folico e fluorouracile) rispetto a placebo più mFOLFOX6 come trattamento di prima linea in pazienti affetti da adenocarcinoma gastrico o della giunzione gastroesofagea localmente avanzato, non resecabile o metastatico, HER2-negativo, le cui cellule tumorali sono positive a CLDN18.2. Lo studio ha arruolato 565 pazienti in 215 centri negli Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Australia, Europa, Sud America e Asia. L’endpoint primario è la sopravvivenza libera da progressione (PFS) dei pazienti che sono stati sottoposti al trattamento con l’associazione di zolbetuximab più mFOLFOX6 rispetto a quelli trattati con placebo più mFOLFOX6. Gli endpoint secondari includono la sopravvivenza globale (OS), il tasso di risposta obiettiva (ORR), la durata della risposta (DOR), la sicurezza e la tollerabilità e i parametri di qualità della vita.1

I dati relativi allo studio clinico SPOTLIGHT sono stati presentati con una comunicazione orale durante il congresso dell’American Society of Clinical Oncology-Gastrointestinal (ASCO-GI) del 2023 con una comunicazione orale il 19 gennaio 2023 e sono stati successivamente pubblicati sulla rivista The Lancet il 14 aprile 2023.

Informazioni sullo studio clinico di Fase 3 GLOW
GLOW è uno studio di Fase 3, globale, multicentrico, in doppio cieco e randomizzato, volto alla valutazione dell’efficacia e della sicurezza di zolbetuximab più CAPOX (un regime chemioterapico di associazione che include capecitabina e oxaliplatino) rispetto a placebo più CAPOX come trattamento di prima linea in pazienti affetti da adenocarcinoma gastrico o della giunzione gastroesofagea localmente avanzato, non resecabile o metastatico, HER2-negativo, le cui cellule tumorali sono positive a claudina 18.2. Lo studio ha arruolato 507 pazienti in 166 centri in Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Australia, Europa, Sud America e Asia, incluso il Giappone. L’endpoint primario è la PFS dei pazienti che sono stati sottoposti al trattamento con l’associazione di zolbetuximab più CAPOX rispetto a quelli trattati con placebo più CAPOX. Gli endpoint secondari includono sicurezza globale (OS), tasso di risposta obiettiva (ORR), la durata della risposta (DOR) e sicurezza e tollerabilità e i parametri sulla qualità della vita2.

I dati emersi dallo studio GLOW sono stati inizialmente presentati durante l’ASCO Plenary Series di marzo 2023, con una comunicazione orale aggiornata al meeting annuale ASCO 2023 il 3 giugno 2023, e sono stati successivamente pubblicati nella rivista Nature Medicine il 31 luglio 2023.2