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Migranti in Albania, anche Nordio infuriato con la magistratura

carlo nordio

Migranti in Albania, Nordio: “Sentenza abnorme. Se la magistratura esonda interverremo”. È stato convocato per lunedì un consiglio dei ministri “per normare la questione dei paesi di provenienza da definire sicuri”

Una sentenza che “definiamo abnorme” perché “non può essere la magistratura a definire uno Stato più o meno sicuro”. Così il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha commentato la notizia dei 12 cittadini egiziani e bengalesi che le autorità italiane stanno riportando in Italia dall’Albania dopo la decisione di ieri del Tribunale di Roma. Non è stato convalidato il fermo nel centro di trattenimento di Gjader.

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Nordio, così, è intervenuto a margine di un convegno a Palermo. A riportare le sue parole è il quotidiano La Repubblica: “Queste decisioni inoltre rischiano di creare incidenti diplomatici, perché definire non sicuro un Paese amico come il Marocco può anche creare dei problemi. Se noi ritenessimo che non sono sicuri i Paesi dove vigono delle regole che noi abbiamo ripudiato come la pena di morte allora anche gli Stati Uniti non sarebbero sicuri. Queste sono questioni di alta politica e non possono, non devono e non saranno essere lasciate alla magistratura“. Il ministro ha annunciato l’arrivo di “provvedimenti legislativi”.

È convocato per lunedì 21 alle 18 un consiglio dei ministri “per normare la questione dei paesi di provenienza da definire sicuri”. Lo si apprende dall’agenda ufficiale della presidente del Consiglio.

Il giorno dopo, martedì 22 ottobre alle 9.30, nella Sala polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni terrà una conferenza stampa.

E Nordio ha aggiunto: “Se la magistratura esonda dai propri poteri attribuendosi delle prerogative che non può avere come quella di definire uno Stato sicuro deve intervenire la politica che esprime la volontà popolare. Noi rispondiamo al popolo, se il popolo non è d’accordo con quello che facciano noi andiamo a casa. La magistratura, che è autonoma e indipendente, non risponde a nessuno e quindi proprio per questo non può assumersi prerogative che sono squisitamente ed essenzialmente politiche”.

IL PD INVOCA LE DIMISSIONI DI NORDIO

Ora il Pd invoca le dimissioni di Nordio. “In un Paese democratico, la cui vita democratica e civile è regolata da una Costituzione, nella quale è limpidamente scolpito il principio della separazione dei poteri, un ministro della Giustizia che sferra un attacco così pesante alla magistratura e alla sua indipendenza non può rimanere al suo posto. Nordio è uno dei simboli più appariscenti del fallimento di questo governo. Le sue politiche per la Giustizia e le sue enormi responsabilità sulla situazione delle carceri già ne consiglierebbero l’uscita. Ma l’attacco di questa mattina alla Magistratura supera il segno e, calpestando luiGuardasigilli, i principi costituzionali, conferma la sua inadeguatezza e l’ incompatibilità con quel ruolo”. Lo dicono Debora Serracchiani, responsabile Giustizia nella Segreteria nazionale del Pd, Alfredo Bazoli, Federico Gianassi e Walter Verini, capigruppo Pd in commissione Giustizia di Senato e Camera e Commissione Antimafia.

FRATOIANNI: “SENZA RISPETTO PER COSTITUZIONE E LEGGI”

“Ieri a Palermo contro i magistrati del processo a Salvini. Oggi contro i magistrati di Roma sulla grottesca vicenda albanese. Non ce la fanno, è più forte di loro: pensano di essere i padroni del Paese. Senza rispetto per la Costituzione e per le leggi, italiane e internazionali. E quando non piacciono, non le rispettano. Oppure si inventano norme sgangherate per superarle“, ha scritto su Facebook Nicola Fratoianni di Avs.

“Ed è questo che ha annunciato ieri la presidente del consiglio Meloni, parlando- ha proseguito il leader di SI- di un decreto che verrà presentato al prossimo Consiglio dei ministri che si terrà lunedì prossimo. Vuole che a scegliere quali sono i ‘Paesi sicuri’ siano lei e il governo. Così, a loro piacimento. Un attacco frontale al potere giudiziario. Un precedente pericoloso per la nostra democrazia. Un atto potenzialmente eversivo nei confronti della divisione dei poteri e dell’assetto costituzionale. Devono avere ben chiaro però- ha concluso Fratoianni- che non gli verrà permesso di fare carta straccia delle regole europee, della nostra Costituzione e dei diritti fondamentali di ogni essere umano”.

FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT).

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