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Fibrillazione atriale persistente: nuove prospettive su ablazione

Fibrillazione atriale: apixaban

Lo studio SUPPRESS-AF, ha esaminato l’efficacia dell’ablazione aggiuntiva mirata al miocardio malato oltre all’isolamento delle vene polmonari nei pazienti con fibrillazione atriale persistente

Al Congresso ESC 2024 è stato presentato lo studio SUPPRESS-AF, che ha esaminato l’efficacia dell’ablazione aggiuntiva mirata al miocardio malato oltre all’isolamento delle vene polmonari (PVI) nei pazienti con fibrillazione atriale persistente (AF). I risultati hanno mostrato che questa strategia non migliora la libertà dalle aritmie a un anno, se non in un sottogruppo specifico di pazienti con ingrossamento dell’atrio sinistro.

Disegno e metodi 
Lo studio SUPPRESS-AF è un trial randomizzato controllato multicentrico condotto in Giappone, che ha coinvolto 1.347 pazienti con AF persistente sottoposti alla loro prima ablazione in otto centri cardiovascolari. Di questi, 343 pazienti (età media 74 anni; 49% donne) presentavano aree a bassa tensione (LVA, low-voltage areas) nell’atrio sinistro che coprivano almeno 5 cm² della superficie atriale. Questi pazienti sono stati randomizzati in un rapporto 1:1 per ricevere solo PVI (gruppo di controllo, 171 pazienti) o PVI con ablazione aggiuntiva delle LVA (170 pazienti).

Durante l’ablazione PVI, i cateteri inseriti nel cuore erogano energia a radiofrequenza per distruggere il tessuto sulle vene polmonari che causa l’AF. Tuttavia, la recidiva di AF dopo PVI rimane alta. L’ablazione delle aree a bassa tensione (LVA), in cui vengono mirate le aree con bassa tensione bipolare che innescano anomalie del ritmo, è ampiamente praticata, anche se la sua efficacia è sconosciuta.

Risultati 
I risultati hanno mostrato che non vi era una differenza significativa nella recidiva di AF e tachicardia atriale (AT) senza farmaci antiaritmici a un anno tra i due gruppi, con il 61% dei pazienti nel gruppo con ablazione LVA aggiuntiva e il 50% dei pazienti nel gruppo PVI standard liberi da recidive. Allo stesso modo, la libertà dalla recidiva di AF/AT con farmaci antiaritmici non differiva tra i due gruppi (63% ablazione LVA vs 55% PVI standard).

In particolare, in un sottogruppo di pazienti con ingrossamento dell’atrio sinistro (diametro ≥45 mm), l’ablazione delle aree a bassa tensione ha ridotto la recidiva di AF/AT del 40%. Non vi è stata alcuna differenza nel tasso di complicazioni gravi come l’ictus, che erano molto basse in entrambi i gruppi (1,7% vs 1,8%).

Implicazioni cliniche e futuri sviluppi
Il dottor Masaharu Masuda, autore principale dello studio, ha dichiarato: «L’ablazione mirata al miocardio malato è ampiamente praticata, ma i nostri risultati mostrano che l’aggiunta di routine al PVI non è raccomandata. Questa ablazione dovrebbe essere eseguita solo in casi di rimodellamento atriale avanzato. Un passo importante sarà capire come migliorare questa procedura per i pazienti con AF persistente».

La fibrillazione atriale è caratterizzata da segnali elettrici caotici nel cuore che regolano il pompaggio del sangue dalle camere superiori a quelle inferiori. Questo può causare il ristagno del sangue nelle camere superiori e la formazione di coaguli che possono viaggiare al cervello e causare un ictus ischemico. Quando i farmaci non riescono a trattare l’aritmia, le ablazioni con catetere vengono utilizzate per creare tessuto cicatriziale nell’atrio sinistro superiore del cuore per prevenire i segnali elettrici disturbanti, spesso provenienti dalle vene polmonari, che causano il ritmo anomalo.

Lo studio SUPPRESS-AF ha evidenziato l’importanza di un approccio personalizzato nel trattamento dell’AF persistente, suggerendo che l’ablazione delle aree a bassa tensione dovrebbe essere riservata ai pazienti con rimodellamento atriale avanzato. Questo potrebbe portare a un cambiamento nelle pratiche cliniche, concentrandosi su ablazioni più brevi ed efficaci senza l’aggiunta di altre ablazioni al momento attuale.

In conclusione, i risultati dello studio SUPPRESS-AF offrono nuove prospettive sul trattamento della fibrillazione atriale persistente e potrebbero influenzare le future pratiche cliniche, focalizzando l’attenzione su approcci più mirati e personalizzati.

Bibliografia:
M. Masuda. SUPPRESS-AF – The efficacy of low-voltage-area ablation on atrial tachyarrhythmias recurrence in patients with persistent atrial fibrillation. ESC 2024. London (UK).

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