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Fibromialgia: cambiare dieta e stile di vita aiuta i pazienti

La concomitanza di fibromialgia con artrite psoriasica (PsA) è associata a disturbi del sonno significativi e scarsa qualità della vita

Esistono cibi da evitare ed altri che è preferibile consumare in caso di fibromialgia: inoltre, anche modifiche allo stile di vita sono opportune

Esistono cibi da evitare ed altri che è preferibile consumare in caso di fibromialgia? Inoltre, quali modifiche allo stile di vita è opportuno apportare? Nessun trattamento farmacologico e non farmacologico è oggi curativo per la fibromialgia ma diversi sintomi come affaticamento, insonnia, sbalzi d’umore e mal di testa possono essere alleviati grazie a piccoli accorgimenti anche nella dieta, come mostra una recente revisione della letteratura pubblicata su Current Reumathology Review.

Un gruppo di ricercatori americani si è proposto di studiare gli effetti delle modifiche dietetiche e dello stile di vita sulla fibromialgia (FM), con particolare attenzione a diete antinfiammatorie, antiossidanti e prive di glutine, oltre all’integrazione con magnesio, coenzima Q10 e vitamina D, microbioma, sonno, esercizio fisico e terapia cognitivo-comportamentale.

Sono state esaminate la patofisiologia di alcuni alimenti che possono essere proinfiammatori attraverso il rilascio di citochine, portando all’attivazione del dolore, alla fatica e all’aggravamento della maggior parte dei sintomi della fibromialgia.
È stata condotta una revisione della letteratura, identificando articoli sulla FM pubblicati tra il 1994 e il 2022 nei database PubMed ed EMBASE, con particolare enfasi su studi clinici randomizzati, meta-analisi e linee guida terapeutiche basate su evidenze.
L’analisi ha esaminato sistematicamente la letteratura scientifica rilevante per fornire una panoramica completa del ruolo significativo che la dieta e altre modifiche dello stile di vita possono avere nella gestione dei sintomi della fibromialgia.

Alimenti antiossidanti e antinfiammatori
Le diete occidentali onnivore contengono nutrienti infiammatori, come il glutammato, che aggravano i sintomi della FM, mentre le diete a base vegetale, ricche di antiossidanti, possono aiutare a ridurre questi sintomi grazie a livelli più bassi di glucosio, grassi saturi e colesterolo. Studi hanno dimostrato che diete vegetariane e vegane sono associate a livelli più bassi di proteina C-reattiva (CRP), stress ossidativo e infiammazione, migliorando la qualità della vita dei pazienti con FM.

L’olio extravergine di oliva, ricco di composti fenolici antiossidanti, può ridurre i sintomi della FM proteggendo i lipidi, il DNA e le proteine dai danni ossidativi. Inoltre, l’aumento del consumo di cereali antichi come il Khorasan ha mostrato miglioramenti significativi nei sintomi della FM. Per i pazienti con problemi gastrointestinali, una dieta a basso contenuto di FODMAP ha alleviato i sintomi della FM. Anche la restrizione calorica può essere utile, poiché l’obesità può peggiorare il dolore associato alla FM.

La fatica, spesso collegata a meccanismi infiammatori e a una varietà di sintomi come confusione mentale, mal di testa e dolori articolari, può essere alleviata da interventi dietetici. L’integrazione di vitamina A e D, così come il consumo di alimenti ricchi di polifenoli, probiotici e ginseng, può ridurre l’infiammazione e la fatica. Anche la dieta mediterranea, ricca di acidi grassi omega-3 e omega-9, ha dimostrato di ridurre la fatica. Tuttavia, poiché la fatica è parte di una sindrome multifattoriale, un approccio multimodale che includa dieta, esercizio fisico e strategie farmacologiche e non farmacologiche è fondamentale per una gestione efficace dei sintomi della FM.
Gli autori propongono le modifiche dietetiche e i cambiamenti nello stile di vita, come il miglioramento del sonno, l’esercizio fisico e la perdita di peso, possano essere passi importanti nella gestione della FM.

Lo stress ossidativo è un elemento chiave nella patofisiologia di diverse condizioni, incluso la fibromialgia. L’accumulo di specie reattive dell’ossigeno (ROS) causa danni cellulari e infiammazioni. Nella FM, livelli elevati di ossido nitrico (NO) e perossidazione lipidica (LPO) sono correlati con la gravità della malattia, mentre i livelli di antiossidanti sono ridotti. La dieta mediterranea e l’integrazione con antiossidanti, come CoQ10, mostrano effetti positivi sulla FM. Anche la terapia con ozono potrebbe essere promettente.

Microbioma e fibromialgia
Il microbioma intestinale è un ecosistema complesso composto da vari microrganismi come batteri, funghi e virus, che varia tra gli individui ma rimane relativamente stabile in ciascuno. Cambiamenti nella dieta, in particolare un aumento di fibre da frutta, cereali integrali e verdure, influenzano significativamente il microbioma intestinale. Alcuni tipi di fibre, come inulina e fruttani, sono considerati prebiotici, ossia substrati utilizzati selettivamente dai microrganismi dell’ospite per conferire benefici alla salute. In contrasto, una dieta occidentalizzata, povera di fibre e diversità alimentare, è associata all’obesità e a malattie metaboliche, probabilmente a causa dell’aumento di batteri produttori di endotossine.

L’asse intestino-cervello suggerisce un’interazione bidirezionale tra microbioma e cervello, mediata da vie neurologiche, endocrine e immunitarie. Nei pazienti con FM, si osservano alterazioni del microbioma, come la sovracrescita batterica intestinale, l’aumento della permeabilità intestinale e l’abbondanza di batteri produttori di acidi grassi a catena corta, che contribuiscono ai sintomi della FM. Alcuni batteri, come *Faecalibacterium prausnitzii*, noti per i loro effetti antinfiammatori, sono ridotti nei pazienti con FM, mentre altri, come *Bacteroides uniformis*, aumentano e sono associati a condizioni infiammatorie.

L’uso di probiotici come trattamento per la FM non ha migliorato significativamente i sintomi depressivi o d’ansia, ma ha ridotto l’impulsività e migliorato l’attenzione. Tuttavia, resta da chiarire se la FM provoca cambiamenti nel microbioma o viceversa. Nel frattempo, l’aumento dell’assunzione di fibre e la riduzione di grassi e zuccheri rimangono raccomandazioni fondamentali per la gestione della FM, con potenziali benefici per la salute generale.

Minerali e integratori
Diversi minerali e integratori sono stati studiati per il trattamento della FM. Il magnesio citrato, ad esempio, è stato associato alla riduzione dei sintomi della FM, anche se alcune ricerche sono contrastanti.
Anche il Coenzima Q10, noto per le sue proprietà antiossidanti, ha mostrato potenziale terapeutico, con alcuni studi che hanno evidenziato una riduzione dei sintomi in pazienti trattati con questo integratore.
Altri integratori, come capsaicina, zenzero e curcuma, sono stati esplorati per le loro proprietà antinfiammatorie e antiossidanti, ma gli studi sull’uomo sono ancora limitati. Anche la creatina è stata studiata per migliorare la forza muscolare nei pazienti con FM, con risultati positivi sulla forza muscolare ma non su altri sintomi.

Glutine e vitamina D
La sensibilità al glutine non celiaca (NCGS) è stata associata a sintomi simili alla FM, come dolori muscoloscheletrici e mancanza di energia. Una dieta priva di glutine ha mostrato miglioramenti significativi in alcuni pazienti con FM e NCGS, riducendo il dolore e migliorando la qualità della vita.

La vitamina D, la cui carenza è diffusa a livello globale, è stata collegata a dolori muscoloscheletrici e debolezza muscolare. Alcuni studi suggeriscono che la vitamina D possa essere un regolatore delle vie del dolore nella FM, ma i risultati degli studi sono contrastanti. La supplementazione di vitamina D è raccomandata per i pazienti con FM a rischio di carenza, anche se non tutti gli studi concordano sull’efficacia nel migliorare i sintomi della FM.

Stile di vita, cosa modificare
Modifiche dello stile di vita, come esercizio fisico e perdita di peso, sono cruciali nella gestione della FM. L’esercizio fisico può ridurre la fatica e migliorare la qualità della vita dei pazienti, influenzando positivamente il sistema nervoso e riducendo lo stress. La terapia cognitivo-comportamentale (CBT) e l’agopuntura sono altre modalità non farmacologiche che possono alleviare i sintomi della FM.
La qualità del sonno è un altro fattore importante; un sonno scarso può esacerbare i sintomi della FM, come affaticamento e dolore muscolare. Migliorare la qualità del sonno è quindi fondamentale per ridurre questi sintomi.
Infine, la perdita di peso è raccomandata per i pazienti obesi con FM, poiché l’obesità è associata a uno stato pro-infiammatorio che può aggravare la sensibilità al dolore. La Low-Level Laser Therapy (LLLT) è emersa come un trattamento non invasivo approvato dalla FDA per la FM, dimostrando efficacia nel ridurre vari sintomi, specialmente nei pazienti che non possono fare esercizio fisico regolare.

In conclusione, la fibromialgia è un disturbo complesso caratterizzato da dolore diffuso, spesso associato ad altre condizioni croniche. La gestione dei pazienti con fibromialgia richiede un approccio multidisciplinare che include terapie farmacologiche e non farmacologiche. Le opzioni farmacologiche attuali sono limitate e mirano principalmente a lenire i sintomi. Terapie alternative come CBT, igiene del sonno, agopuntura, e modifiche comportamentali (dieta, esercizio fisico, perdita di peso) sono utili. Inoltre, diete ricche di fibre, probiotici, integratori di vitamina D, magnesio e coenzima Q10 possono migliorare i sintomi della fibromialgia. Gli autori sottolineano che queste modalità non farmacologiche sono fondamentali per una gestione efficace e centrata sul paziente.

Caroline Metyas et al., Diet and Lifestyle Modifications for Fibromyalgia Curr Rheumatol Rev. 2024;20(4):405-413.
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