Anche il presidente dell’Associazione nazionale magistrati Santalucia interviene sullo scontro toghe-governo innescato dopo la decisione del tribunale di Roma sull’affaire migranti
“Magistrati contro il governo? Assurdo pensarlo”: il presidente dell’Associazione nazionale magistrati Giuseppe Santalucia cerca di gettare acqua sul fuoco acceso dopo la decisione del Tribunale di Roma che ha annullato i rimpatri dei migranti inviati nel nuovo centro per i rimpatri in Albania.
“Noi non siamo contro il governo, sarebbe assurdo pensare che l’ordine giudiziario, un’istituzione del Paese, sia contro un’istituzione del Paese quale è il potere politico. Non è lo scontro istituzionale quello a cui tendiamo, tendiamo a difendere l’autonomia e l’indipendenza dell’ordine giudiziario”. Così il presidente dell’Associazione nazionale magistrati Giuseppe Santalucia, ospite questa mattina di Agorà, il programma di Rai3 condotto da Roberto Inciocchi.
“Sappiamo – ha poi aggiunto parlando della normativa sugli Stati sicuri – che un regolamento dell’Unione europea renderà questa materia più flessibile, ma entrerà in vigore nel 2026. Oggi dobbiamo applicare la direttiva che c’è. Per come lo vedo io non è uno scontro con la magistratura italiana, ma con le istituzioni europee”.
E proprio oggi pomeriggio sul tavolo del Consiglio dei ministri è atteso un decreto legge che riesca sciogliere il nodo sul sistema dei rimpatri contestato dal tribunale di Roma.