Le lesioni da pressione si verificano quando la pelle rimane a contatto con una superficie per lunghi periodi, causando una compressione che riduce la circolazione sanguigna
Le lesioni da pressione (LdP) rappresentano ancora oggi un problema significativo per persone costrette a lunghi periodi di degenza, in particolare nei soggetti più fragili come anziani e malati cronici. Le lesioni da pressione sono ferite cutanee che si originano spesso – ma non esclusivamente – sulle aree di tessuto molle che rivestono sporgenze ossee (come gomiti, talloni, osso sacro), più sensibili a forze di pressione, sfregamento e taglio.
Ma le cause delle LdP non si limitano alla condizione di allettamento, e vanno analizzate considerando un insieme di fattori di rischio che coinvolgono sia il paziente che l’ambiente in cui è inserito: Service Med, che da oltre trent’anni opera nell’ambito della prevenzione e cura delle LdP, spiega come comodità e cause estrinseche giochino un ruolo chiave nello sviluppo di questa patologia.
Fattori che influenzano lo sviluppo delle lesioni da pressione
La letteratura distingue cause intrinseche ed estrinseche delle lesioni da pressione. Le prima riguardano il paziente stesso (stato di salute, condizioni fisiologiche, etc.), e comprendono:
– età avanzata: nei soggetti anziani la presenza di multiple patologie croniche o degenerative può contribuire allo sviluppo delle lesioni;
– stato di salute e altre patologie: malattie come arteriopatie, cardiopatie, diabete, infezioni e malnutrizione possono aggravare il rischio di sviluppare LdP;
– condizioni fisiologiche e tolleranza tissutale (una ridotta capacità dei tessuti di resistere alla pressione prolungata);
– ridotta percezione del dolore: alcune condizioni, come neuropatia diabetica e demenze, possono diminuire la consapevolezza del dolore e rallentare l’intervento di cura.
Tra le cause estrinseche delle LdP, che riguardano l’ambiente in cui il paziente è inserito, troviamo invece:
– pressione e attrito: il contatto costante con superfici come materassi e cuscini può causare attrito ogni volta che il paziente si muove, aggravando le lesioni;
– umidità: un’elevata percentuale di umidità, spesso causata da sudorazione o incontinenza, può portare alla macerazione della pelle;
– temperatura: sia temperature troppo basse che troppo alte possono influire negativamente sulla pelle; un ambiente freddo può causare ipotermia circolatoria, mentre uno caldo può aumentare la sudorazione.
In sintesi, i fattori di rischio delle lesioni da pressione possono essere suddivisi in tre categorie principali:
– fattori locali: pressione prolungata, forze di stiramento/attrito/sfregamento, macerazioni cutanee;
– fattori generali: età avanzata, patologie ischemiche, tolleranza tissutale, malattie che rallentano i processi rigenerativi, ridotta percezione del dolore, alterazioni del sistema nervoso;
– fattori ambientali: umidità (specialmente se inferiore al 40%), temperatura dell’ambiente e irradiazione da fonti che emettono radiazioni dannose.
La prevenzione rimane l’arma più potente contro le LdP: è essenziale implementare strategie efficaci per la gestione dei pazienti a rischio e l’educazione del personale sanitario e dei caregiver, oltre all’utilizzo dei corretti dispositivi antidecubito.